29 I'm an albatroz

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AronChupa- I'm an Albatroz


"Ciao piccolina!". Alex la cinse a sè, prendendola da dietro e baciandole il collo.

Michy tra le sue braccia si sentiva al sicuro. Si sentiva come se nulla potesse farla crollare. Ma quella era una serata particolare, in cui tutte le sue debolezze potevano straripare come un fiume in piena!

"Mi sei mancata da morire" il bacio che le diede in quel momento, la porto sulla luna. La portò oltre confini insormontabili, la dove tutto è leggero.

Alice si avvicinò a loro "Scusa, tesoro, ma ora la porto un attimo a fumare una siga!"

Alex le sorrise, e le due ragazze uscirono dal locale. "Che cazzo stai facendo Michy?" le disse Alice.

Vedendo che non capiva, continuò " Mi ha appena chiamato tuo fratello e mi ha detto che l'hai chiamato verso mezzogiorno oggi, mezza ubriaca!"

Michy non ci poteva credere. Era un complotto contro di lei. Ogni volta che aveva un momento per essere serena, arrivava qualcuno a romperle i coglioni.

"Avevo un po' di vino nel frigo e l'ho bevuto!" disse, spegnendo la sigaretta nervosamente.

"Io so come ti senti. Ma non puoi fare così, ogni volta che si avvicina quella maledetta data!"

"Sai qual'è il problema, Alice? Il problema è che tu non sai come io mi senta!" e rientrò nel locale, lasciando Alice sola e smarrita.

Vide Alex, che rideva allegro insieme ai loro amici sul divanetto, ma continuò a passi svelti verso il bancone dove servivano da bere. Alex rimase confuso.

Vide Michy passare alterata, e Alice correrle dietro.

Si alzò per raggiungerle quando qualcuno gli impedì di proseguire. Marta, la biondina del corso di zumba che nello spogliatoio aveva detto ad Alice di conoscere molto bene Alex, gli mise le braccia intorno al collo.

"Ciao tesoro! Hai voglia di divertirti con me stasera?"

"ciao Marta, mi dispiace ma sono venuto con la mia ragazza!"

"Vabbè, se per caso ti annoi, sai dove trovarmi!" ed andò via, ridendo.

Alex si avvicinò al bancone, dove Alice inveiva contro Michela, che sembrava non ascoltarla affatto, con un bicchiere di vodka in mano.

In quel momento Alice le prese il bicchiere, e lo scaraventò per terra. Alex corse in tempo ed afferrò la mano di Michela che si stava per scagliare sulla guancia di Alice. Alex la immobilizzò, e la trascinò fuori dal locale, mentre Chris cercava di calmare Alice, che aveva iniziato a piangere.

Arrivati fuori dal locale, Michy era rossa dalla rabbia. Aveva il trucco sbavato intorno agli occhi, e i capelli in disordine. Aveva il volto disperato, e Alex non riusciva a capire cosa fosse successo.

"Io vado a casa, Alex!" si voltò, e andò a passi svelti verso la strada.

Alex non disse nulla, e la seguì.

Probabilmente Michy aveva voglia di camminare, pensò Alex, quando dopo tre quarti d'ora arrivarono sotto il portone di casa di Michela. Lei tirò fuori la chiave, ed entrarono nell'ascensore, troppo rumoroso a quell'ora della notte.

Quando entrarono in casa, sempre senza parlare, Michy si tolse le scarpe nell'entrata e, aprendo lo sportello della cucina, tirò fuori una bottiglia di vodka. Senza offrirla ad Alex, se ne versò un po' in un bicchiere e lo bevve tutto d'un sorso.

Alex continuava a osservarla.

Aveva paura di iniziare un discorso.

Aveva paura del motivo inspiegabile che aveva portato le due migliori amiche quasi a picchiarsi.

E aveva paura nel ricordare lo sguardo carico di rabbia che aveva visto negli occhi di Michela durante tutto il tragitto fino a casa.

Ma ancor di più, lo spaventava in quel momento quando notò che lo sguardo di Michela, da rabbioso, diventò tremendamente triste.

Michy accese su MTV, alzò un po' il volume ed entrò in camera, sbattendosi la porta alle spalle.

Alex si sedette sul divano, quando iniziò I'm an Albatroz. Era buffo pensare come quella canzone, che tanto lo caricava, lo prendesse in quel momento, così alla sprovvista, completamente inerme.

Sentì che Michela, in camera, stava sfogando tutta la sua rabbia contro delle cornici di vetro, che venivano spaccate contro il muro.

Quando le cornici terminarono, Michy uscì dalla stanza.

Si era cambiata, non aveva più quel toppino bianco e i jeans attilati, ma una tuta stretta e una maglietta stropicciata. I capelli erano legati in uno chignon e senza degnarlo di uno sguardo, tornò alla bottiglia di Vodka.

Michy bevve un altro bicchiere e lo lanciò nel lavandino, mandandolo in frantumi. Era così, che si sentiva in quel momento, Michela. Proprio come quel bicchiere.

Distrutta.

A pezzi.

Si sedette per terra, appoggiando la schiena al bancone e, nascondendo il volto tra le mani, iniziò a piangere. Pianse tanto, finchè non aveva più lacrime.

Si alzò, andò in camera e si infilò a letto.

Alex la raggiunse pochi secondi dopo e, sempre in silenzio, si sdraiò affianco a lei, abbracciandola dolcemente, finchè non si addormentarono.






Io sarò sempre quiWhere stories live. Discover now