27 Sei nell'anima

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Gianna Nannini- Sei nell'anima


Quando Michy si svegliò, si ricordò subito di avere Alex li vicino a lei.

Lo guardava dormire.

La pelle macchiata da inchiostro nero.

Il sopracciglio e il labbro ornati con anelli d'acciaio.

Era la perfezione, in ogni centimetro di pelle.

Ripensò alla sera prima.

Ripensò al modo in cui l'aveva accarezzata, baciata, toccata.

Sentiva che forse, ora, poteva davvero fidarsi di lui.

D'altronde era tornato da lei, e l'aveva fatta sentire felice.

Michy non era ben sicura su quanto sarebbe durata quella felicità che le faceva strabordare il cuore. Quante volte, con Alex, si era sentita così, e poi era di nuovo piombata in terra, frantumando ogni sentimento.

Ma quella volta era stato diverso. Quella volta, i loro corpi erano stati una cosa unica, un groviglio di mani e gambe intrecciate, di respiri emozionati, sussurri, baci. I loro corpi si erano fusi. E tutto ciò che Michy aveva provato quella notte, non l'aveva mai provato con nessun altro.

Neppure con Daniel, con cui aveva vissuto una storia semi-seria, si era mai sentita così coinvolta.

Alex aprì gli occhi e la guardò.

"Sei bellissima!"

Michy arrossì, e sprofondò il viso sul petto di Alex, che le accarezzava i capelli.

"Sei bellissima, in ogni momento!"

Alex lo pensava davvero. E quel loro fare l'amore, quella notte, fu come un qualcosa dopo il quale oramai non potevano più tornare indietro. Solo andare avanti.

La spinse a sè, e la fece sua.

Michy non poteva essere di nessun altro.

E non poteva essere in nessun altro posto, se non tra le sue braccia.


"Caffettino?" urlò Michy dalla cucina, mentre Alex si stava facendo una doccia.

"Si, due minuti e ho finito!" rispose lui dal bagno.

Quando uscì, Michy quasi non fece cadere la caffettiera bollente sul pavimento.

Anche se nelle dodici ore appena trascorse, l'aveva visto nudo più e più volte, vederlo così dopo una doccia l'aveva fatta sussultare. Stava impazzendo, si disse, non c'era altra spiegazione.

"Bè? Come mai niente musica stamattina?" chiese Alex stupito.

Michy si sedette pensierosa sul divano. "Dobbiamo parlare, Alex!"

Alex si sedette affianco a lei, smarrito.
Dopo tutto ciò che avevano passato, Michy non poteva dargli una batosta così.

"Senti Alex, io con te sto bene, davvero. Ma quello che è successo stanotte non ha cambiato il mio pensiero!"

Alex sgranò gli occhi e spalancò la bocca, incredulo, senza dire nulla.

"Nel senso- continuò Michy- che penso che tu sia la persona più credulona dell'Universo!" E scoppiò a ridere fino ad aver male alla pancia.

E Alex, che per un attimo aveva pensato di aver sbagliato tutto nell'andare lì, la sera prima, capì, in quel momento, che non avrebbe potuto fare cosa migliore che presentarsi a casa sua e aprirle il suo cuore.

E mentre la prese e iniziò a farle il solletico, facendola ridere sempre di più, capì che non avrebbe potuto fare una scelta migliore nella vita.

Alex aveva scelto Michy tra mille.

E l'avrebbe fatto per altre mille volte.


"Ci vediamo direttamente li,Alex!" le ricordò Michy, mentre il ragazzo stava aspettando l'ascensore per andare via da casa di Michela.

"Ok, piccola. Ricorda che è stato tutto troppo bello!"

"Anche per me!"

Mentre si aprirono le porte Alex la baciò dolcemente, ed andò via.

Michy rimase lì, sola, sul pianerottolo, nascose il viso tra le mani e iniziò a ridere dalla felicità.


Mentre si asciugava i capelli col phon, non si accorse che il cellulare stava suonando. Quando lo vide lampeggiare sul bancone della cucina, lo prese e guardando sul display vide che Alice l'aveva cercata.

"Pronto, Aly!"

"Oh finalmente. Allora? Cosa è successo? Voglio sapere ogni minimo particolare."

Riattaccarono dopo un'ora e quarantatrè minuti.

Quante cose erano successe la sera precedente, quella notte e quella mattina. Era stato un arco di tempo relativamente breve, ma così pieno di tutto. Tutto il mondo era racchiuso in quelle ore.

Tutto il mondo intero, era racchiuso in quelle ore trascorse con Alex.

"Ti passo a prendere alle nove, stasera! Vestiti figa, Mi raccomando!"

Quando Alice riattaccò, Michy si accese una sigaretta ed uscì sul balcone. La città era frenetica, a quell'ora. Tutti correvano a destra e sinistra, le auto strombazzavano. I bambini urlavano allegri. le foglie volteggiavano mosse dal vento, e le nuvole non trovavano mai un posto fisso nel cielo.

E, mentre la città viveva velocemente la sua giornata, Michela era lì fuori, seduta, e pensava solo a lui.


Io sarò sempre quiNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ