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Michy stava scherzando con Titto e Manu, grandi amici di Nico.

Ogni tanto, il venerdi sera, andavano al pub per bere qualche birra e poi accompagnavano Michela fino al posteggio dei motorini. Erano due ragazzi molto carini e ogni volta Michy sentiva addosso a sè gli sguardi invidiosi delle ragazze che, nel locale, la vedevano parlare con loro.

Maira quella sera era rimasta a casa, perchè sua figlia di quattro anni aveva la febbre e non aveva trovato una baby sitter disponibile. Quindi Michy doveva chiudere il locale a notte inoltrata. Verso le due e mezza gli ultimi clienti si defilarono e Michela iniziò a pulire il bancone, mentre Manu e Titto pulivano uno i tavolini, l'altro i pavimenti.

"Raga, davvero. Se non ci fosse stati voi avrei finito domani mattina!" sospirò sfinita Michela, un'ora e mezza dopo, mentre spegnava tutte le luci.

Insieme ai due amici si avviò al motorino. Sentiva il vento fresco muoverle i capelli, quando percepì dei passi dietro di sè. Si voltò contemporaneamente ai ragazzi e vide, oscurata dalla luce del lampione, una sagoma alta.

"Michy?" disse il ragazzo, andandole incontro a passi titubanti.

"O mio Dio!" disse lei, appena ne riconobbe la voce.

Quando Alex le si avvicinò ancora le sorrise "Ciao, Michy!"

Michy mise una mano sul braccio di Titto. "Raga, potete andare!Sto un po' con lui!"

"Sei sicura?" chiese Manu, preoccupato.

"Si, davvero, Manu! Lui è Alex!"

I due ragazzi lo squadrarono dalla testa ai piedi, con sguardi severi.

"ti converrà portarla a casa sana e salva amico, se non vuoi che suo fratello ti uccida!" disse Titto rivolto ad Alex. Quando i due ragazzi salirono sui motorini ed andarono via, Michy guardò Alex.

"O mio Dio!" ripetè, mettendosi le mani sulle guance.

"L'hai già detto!" rise Alex. Durante il suo viaggio in macchina, durante il quale era stato assorto nei suoi pensieri per cinque ore e mezza, Alex aveva tanto pensato se stava facendo bene ad andare fin lì . Ma vedere Michy così intimidita, rossa come un fuoco e senza parole, fece capire ad Alex che non solo ne era valsa la pena, ma che avrebbe dovuto farlo molti mesi prima.

"Si, lo so! Ma il fatto è che immaginavo tutto stasera, tranne che di vedere te!" rispose Michy, tutto d'un fiato.

"E..?"

"E penso che tu sia un pazzo!"

"Lo so, Michy! Per te farei ogni pazzia del mondo!" dicendo così, Alex le si avvicinò e la prese tra le braccia. Il loro abbraccio fu molto lungo, e Michy avrebbe voluto non finisse più.

"Ma quando sei arrivato?"

"Oggi pomeriggio!"

"E cosa hai fatto fino a quest'ora della notte?"

"Mah, ho fatto un po' di giri!"

"Alla faccia dei giri!" sorrise Michela.

Alex sentiva il cuore tanto felice, che quasi gli usciva dal petto.

"Aspettavo questo momento da mesi!" cambiò discorso Alex.

Michy non sapeva cosa rispondere. Era stata colpa di Alex se le cose tra loro erano sempre andate male, ma ora non le importava più niente. L'unica cosa che le importava era averlo lì, al suo fianco.

Il cellulare di Michela vibrò silenzioso nella tasca della giacca.

"Pronto, Nico?"

"Ehi, ok che non vi vedete da mesi, ma potete anche venire a casa, adesso!"

"Ma tu che cazzo ne sai?" chiese Michy, ma, quando incrociò lo sguardo di Alex,  capì.

Gli diede un pugnetto sulla spalla, fingendo uno sguardo severo, e Alex chiese venia, sottovoce.

"Ok ok, Nico. Partiamo subito, il tempo di arrivare!"

Quando riattaccò, si infilò il casco, porgendone un altro che aveva sotto la sella ad Alex.

"Però il gioco sporco non vale!" si rivolse a lui.

Alex rise, e salì sul motorino di Michy, mentre lei metteva in moto.



Quando Michy ed Alex entrarono in casa di Nico, trovarono lui e Laila in cucina che li aspettavano. Nico andò incontro ad Alex e gli diede una pacca sulla spalla, poi andò ad abbracciare Michela, che era sempre un po' arrabbiata con lui.

"L'ho fatto per farmi perdonare!" le disse all'orecchio.

"Staremo a vedere" disse lei, sorridendogli.

Laila si presentò ad Alex "Ciao! Io sono Laila, e finalmente ti conosco!" gli disse in tono amichevole.

"Ciao Laila! Grazie per ospitarmi qui da voi!"

Michy guardò il trio di complici uno ad uno.

"Ospitarti qui?" chiese, fissando Alex sbigottita.

"Si, Michy, mi fermo fino a domenica sera!"

"Raga, questo è un vero complotto!" disse Michy, alzando le mani al cielo ed andando verso il bagno. Non si era accorta, entrando, tanto era emozionata, che c'erano uno zaino e una borsa da palestra vicino alla porta di ingresso.

Accese la luce in corridoio e notò la brandina che Nico teneva in cantina nei casi di ospiti inattesi, aperta nello studio di Laila con una coperta leggera azzurrina e un cuscino appoggiato sopra.

"Siete degli stronzi!" urlò ridendo, mentre si chiudeva in bagno.

Mentre Michy si lavava i denti, sentiva Alex ridere dalla cucina con Laila e Nico e quel suono la fece sussultare. Quante volte l'aveva sentito ridere così. Una volta fu quando lei cadde sul ghiaccio dopo quella nevicata abbondante qualche mese prima. Aveva preso una bella culata, ma rise insieme a lui perchè Alex aveva la risata più contagiosa del mondo.

Mentre si avviava verso gli altri sentì Laila che rivolgendosi a Nico gli diceva "Secondo me, dopo questa, ti sei giocato la stima di tua sorella!" e tutti risero di nuovo.

"Raga, so che vi state divertendo, ma sono quasi le sei di mattina!" brontolò Michy.

"Si, si. Andiamo a letto, anche Alex si deve riposare dopo il lungo viaggio!" disse Laila.

"Allora ragazzi- prese la parola Nico- voi dormite in camera mia e di Laila, io dormo sul divano e..." ma non riuscì a finire la frase perchè, nel guardare la faccia di Michela mentre diceva così, scoppio a ridere.

"Dai, Michy sto scherzando!!!"

Michy gli fece il dito medio.

"sei il solito coglione!" Rise, facendo ridere tutti gli altri.

Mentre i ragazzi uscivano dalla stanza, Alex si voltò verso Michy.

"Buonanotte, Michy!"

"Buonanotte, Alex."

Michela gli regalò il sorriso più dolce.

Quando Laila stava per entrare in camera guardò Michela.

"Lo sai che ti adoro, vero?"

Michy, per la seconda volta in pochi minuti, alzò il dito medio.

"Io invece ti odio, Laila!" ma quella frase non fu di effetto perchè, mentre la diceva, le sorrideva.






Io sarò sempre quiWhere stories live. Discover now