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Quando Michy citofonò, Nico aprì subito il portone. Michy si fermò un attimo, per cercare di mantenere la calma, e trovare le parole giuste. Ma le parole giuste, con Nicola, non esistevano mai.

"Chi è?" chiese Nico dalla tromba delle scale.

Michy sbuffò ansiosa e chiamò l'ascensore. "Sono io, Nico"

Quando arrivò al pianerottolo, Nico era in piedi, teso, e dietro di lei una bella ragazza bionda in pantaloncini e top. "Che cazzo ci fai qui?" chiese lui.

"Che accoglienza!" si lamentò Michy.

La ragazza bionda li lasciò soli in cucina e andò a chiudersi in camera. Michy si sedette, posando le valigie ai suoi piedi. "Ho bisogno che tu mi ospiti, Nico" disse, alla fine.

"Ehi tesoro! Io ti ospito solamente se tu mi spieghi che cazzo è successo!"

"Ok!" disse lei, guardando il cielo. Era ovvio che Nicola volesse sapere il motivo di quell'arrivo improvviso e ascoltò la sorella con attenzione. Ogni tanto stringeva i pugni dalla rabbia, ogni tanto le sorrideva, comprensivo.

"puoi restare finchè non si sistema tutto, Michy! Lo sai che la mia famiglia sei tu!"

"Grazie Nico. Anche tu sei l'unica cosa che ho, insieme ad Alice.."


Erano quattro mesi che Michy dormiva sul divano in casa di Nico, che la trattava con dolcezza e rispetto. Non si era mai tolto il vizio degli spinelli, e in casa giravano sempre amici mezzi ubriachi, ma erano simpatici, e la trattavano tutti bene.

In quei mesi aveva sentito Alice quasi tutti i giorni, ma l'aveva pregata di non dire niente ad Alex.

Alex, in cambio, tartassava Alice di chiamate, per sapere dove fosse andata Michela.

Per lo meno, Alex tartassava Alice i primi tempi ma poi, pian piano, le chiamate diminuirono.

Michy aveva iniziato a lavorare in un pub, e suo fratello continuava a vedersi con Laila, la ragazza bionda che Michy trovò a casa di Nico quando arrivò. Laila era una ragazza molto dolce e simpatica e,presto, diventarono amiche.

Uscivano spesso insieme, per le strade caotiche di Roma e, quando Nico usciva con gli amici, Laila rimaneva a casa insieme a Michela.

"Tesoro, ti sta squillando il cellulare!" le gridò una mattina Laila dal salotto.

Michy era sotto la doccia e le chiese chi fosse.

"E' Alex!"

Michy non vedeva chiamate di Alex sul cellulare da quando gli aveva inviato un messaggio dove gli spiegava chiaramente che non voleva più essere disturbata.

"Non rispondere!" Urlò a Laila, mentre usciva dalla doccia e si metteva l'accappatoio freneticamente.

Il cellulare suonò di nuovo, quando Michy aprì la porta. Lo prese, e guardò la foto che aveva fatto ad Alex al mare finchè lui, dall'altra parte dello stato, non decise di riattaccare.

"Forse sarebbe meglio se sentissi cosa vuole dirti!" Laila sembrava convinta.

"tante volte, Laila, ho ascoltato quello che voleva dirmi. Ma erano sempre e solo parole al vento."



Alex imprecò, quando Michy non gli rispose al telefono.

Il giorno che aveva incontrato Stefania poteva essere l'inizio vero, tra lui e Michy. Aveva chiarito alla sua ex che non era più minimamente interessato a lei, e doveva lasciarlo libero di vivere la sua storia in pace. Stefania se n'era andata offesa, e non l'aveva più cercato.

Alex era felice, e prima di passare in studio per prendere dei documenti, comprò a MIchela una cover per il cellulare con scritto IO AMO TE. Aveva comprato delle paste fresche e una bottiglia di champagne. Le avrebbe detto tutto, le avrebbe raccontato del suo incontro con Stefania, lei si sarebbe arrabbiata, ma l'avrebbe subito perdonato. Posteggiò allegro sotto il suo studio e salì.

"Buongiorno Alex!"lo salutò la segretaria.

"Ciao Serena!" rispose lui "ci sono novità?"

"Ha chiamato il signor Bellini, e ha spostato l'appuntamento di domani. Poi ha chiamato una certa signora Gagli, ma ha detto che puoi richiamarla con calma."

"Ok, grazie!" Alex entrò nello studio, prese i documenti ed uscì. Quando si diresse verso l'ascensore Serena  lo fermò "Ah, scusami. Puoi dirmi dove Michy ha comprato quel giubbino che aveva oggi quando è passata di qui? E' troppo bello, e vorrei comprarlo anche io"

Alex non riusciva più a respirare.

"Michy è passata di qui?"

"Si" rispose "Voleva pranzare con te, ma non si ricordava che oggi eri fuori tutto il giorno!"

Alex uscì senza dire una parola, ed iniziò a correre giù per le scale come un pazzo, prese l'auto e in cinque minuti era dall'altra parte della città. Entrò nel palazzo, e quasi andò a sbattere contro la signora del primo piano

"Stai un po' attento!" gli gridò.

Quando arrivò all'appartamento di Michy, iniziò a bussare molto forte, a urlare il suo nome, e a piangere.

Cercò invano di chiamarla sul cellulare. Era sempre spento.

Contattò Alice, che però non sapeva niente di dove fosse Michela.

Bussò ancora più forte alla porta, ma sapeva, in cuor suo, che lei non era più lì.

Alex lo sentiva, come si sente qualcosa che non c'è più.

Come quando hai avuto il mondo tra le mani, e l'hai perso.

Alex aveva avuto tutto, e ora non aveva più niente.






Io sarò sempre quiWhere stories live. Discover now