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"Forza, Sorella!"

Disse Nico, porgendole una mano per aiutarla a scendere dalla macchina. Erano trascorsi molti mesi dall'incidente, e il periodo di ripresa era stato abbastanza veloce, anche se delicato.

Alex aveva deciso, insieme a Michy, di non andare a trovarla, per rendere il momento in cui sarebbe uscita dall'ospedale ancor più carico di significato ed aspettative.

"Cazzo Nico, stai attento!" urlò Michela, nel momento in cui il fratello fece cadere accidentalmente la borsa della ragazza in terra.

Quando giunsero davanti al palazzo, Michy era molto tesa.

Alex era lì ad aspettarla e stava lottando contro sé stesso per non correrle incontro. Aveva paura di poterle far male.  Quando furono distanti solo pochi metri, fu Michy a correre verso di lui.

Alex aprì le braccia, e l'accolsecome non aveva mai fatto prima. L'accolse senza segreti, senza paure, senza remore.

L'abbraccio come se al mondo non ci fosse nient'altro, come se nella vita nient'altro contasse.

"Ok, ragazzi. Noi andiamo!" disse Laila.

Michy la guardò con fare interrogativo, mentre continuava a stare tra le braccia di Alex.

Nico le lesse negli occhi.

"Andiamo dai genitori di Laila a cena, e poi staremo un po' da Titto e Manu!"

Quando Nico e Laila salirono in macchina e partirono, Alex e Michy rimasero immobili, nel loro tenero abbraccio.

"Mio Dio, Michy! Non mi sembra vero!" disse lui.

"Se sentissi quello che sto provando io, capiresti che è tutto estremamente vero, Alex. Ho il cuore che fa male, da quanto è felice!"

"hai freddo?" chiese Alex dopo qualche minuto.

"Si, un po'!" rispose lei, nonostante l'abbraccio caldo in cui si era accoccolata.

"Andiamo a casa, allora!"

I due ragazzi entrarono nel portone e salirono con l'ascensore. Quando Michy fece il suo ingresso in casa rimase a bocca aperta.

La casa era tale e quale dall'ultima volta che era uscita, prima di cadere dal motorino, e sul tavolo in cucina c'era un grande scatolone ricoperto di cuori rossi che l'aspettava.

Michy guardò Alex.

"Puoi aprirla quando vuoi!" disse lui, e le sorrise.

Michy si avvicinò alla scatola e l'aprì.

Era stata riempita con carta velina e Michy per toglierla tutta impiegò un po'. Rideva Michy, e Alex la incitava ad arrivare in fondo.

Quando la carta velina fu quasi tutta per terra, Michy trovò una piccola scatolina bordeux.

La prese, e baciò Alex sulle labbra.

"Mi baci, ma non sai ancora cosa c'è dentro!" rise Alex.

"Ti bacio, perchè ti amo!" rispose Michy.

Michy aprì con delicatezza la scatolina e osservò con stupore ciò che c'era dentro.

Un laccio di corda era appoggiato sul fondo, e tre ciondoli lo decoravano.

Due erano fatti di peltro, l'altro di porcellana.

In ordine, c'erano un cuore, un diario e una nota musicale.

Michy guardò Alex con le lacrime agli occhi.

"Tu sei pazzo!" esclamò, mentre prese il bracciale con le dita.

"Tu, invece, sei la mia Tessa!"

Alex poi le si avvicinò.

"Guarda cosa c'è scritto dietro al ciondolo a forma di diario!" le sussurrò all'orecchio.

Michy girò il ciondolo, e lesse.

QUALSIASI COSA ACCADRA', IO SARO' SEMPRE QUI.

A quel punto, Michy, sentì lacrime di riconoscenza, amore, dolcezza bagnarle le guance e non riusciva più a smettere.

Alex la baciò più volte, la sollevò e la posò delicatamente al suo petto.

"Io ti amo, Alex!"

"E io amo te, Michy. Giuro che ti amo, con tutto l'amore possibile. Ora, però, ho bisogno di farti vedere un'altra cosa!"

La prese per mano e la portò lungo il corridoio.

Quando aprì la porta dello studio di Laila, là dove Alex dormiva quando era loro ospite, Michy non capì cosa doveva vedere, finché lui non accese la luce qualche attimo dopo.

"O mio Dio!" esclamò Michela.

Al posto della brandina un grande letto matrimoniale faceva capolino al centro della stanza. Il copriletto era decorato con cuori di ogni colore, e un grande peluche a forma di cagnone con gli occhi dolci era posizionato in mezzo al letto.

La grande scrivania dove Laila faceva i suoi disegni architettonici, aveva lasciato spazio ad una grande cabina armadio ad angolo, e un'unica, grande foto era appesa sopra la spalliera del letto. Era l'immagine che Michy aveva visto appena si era risvegliata in ospedale, solo molto, molto più grande.

Sui comodini c'erano due abatjour, su quello di Alex c'era il romanzo di Anna Todd, After e, su quello di Michy, c'era la foto di sua mamma e di suo papà sorridenti durante un viaggio in Francia.

"So che non volevi correre, se vuoi posso dormire sul divano e..."

Michy lo zittì accarezzando con una mano le sue labbra.

"Io sento che abbiamo aspettato abbastanza!" disse lei, mentre lo guardava con occhi pieni di gratitudine.

Poi lo baciò. In quel bacio c'erano amore, tenerezza, passione, vita.

"Il nostro primo bacio!" esclamò lui, staccandosi a malincuore da lei.

"Il nostro primo tutto!" rispose Michy riprendendo a baciarlo.



Io sarò sempre quiHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin