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POV MICHY

"Oggi è il grande giorno" mi ricorda Alice, mentre Christian va in cucina a posare il cestello d'acqua che ha acquistato tornando a casa.

"Già- dico io- non immagini quanto io sia felice!"
"Dai, tesoro! So che sei emozionata come una bambina la mattina di Natale!"
"Se te lo credi, sei davvero scema!"le rispondo sbuffando.

Chris mi arriva in aiuto dalla cucina e dandole una pacca sul sedere la riprende, sorridendomi.
"Non romperle i coglioni, Ali. Sei uno stress assurdo!"
Io guardo Chris riconoscente. "Grazie Chris , meno male che in questa casa c'è qualcuno dalla mia parte!"

Prendo le chiavi del motorino dal tavolo, do un bacino a Chris e mi dirigo verso la porta di casa.
"Scusaaa- piagnucola Alice- a me niente bacino?"

Io la guardo sorridendo "no, perché te mi stai tremendamente sul cazzo." E mi chiudo la porta alle spalle.

Ho bisogno di prendere un po' d'aria, e di schiarirmi le idee.
Temo che questa giornata non finirà mai più e restare in casa con Alice che mi rompe le palle non è una buona soluzione.
Prendo lo scooter e mi avvio verso casa di mia zia. In tutti questi mesi ho cercato di riallacciare i miei rapporti con lei. Ho perso tante persone nella vita, e con lei era giusto provare a sistemare le cose. Sono felice di averci provato, anche perché ho scoperto che, nonostante il nostro passato un po' tormentato, in realtà siamo molto simili.

Ho scoperto che posso parlarle dei miei problemi, dei miei sogni, dei miei progetti.
Ho capito che con lei posso trascorrere momenti di qualità, ed ho capito perche la mamma le volesse così tanto bene.
Quando mi ha detto che si separava dallo zio, ci sono rimasta molto male. Ma ci sono rimasta mille volte ancora più male quando me ne ha spiegato il motivo.

Non riuscivo a capire come per tanti anni lei abbia potuto stare con un uomo meschino e bugiardo che la tradiva con la segretaria. Per anni lei lo ha tenuto in casa, sapendo che, quando tornava a casa in ritardo era perché si era scopato l'amante in qualche squallida camera d'albergo.
È per quello che la zia era sempre nervosa, e sempre triste.
"Ma perché non ce l'hai mai detto?"le ho chiesto, quando me l'ha raccontato.
"Perché avevate già il vostro malloppo da portare, e vedevate vostro zio come un Dio."
È vero, mi spiaceva quando la zia lo trattava di merda, quando gli urlava contro, quando lo insultava o gli augurava di morire.
Sono addirittura arrivata ad odiarla.
Ma se avessi mai saputo ciò' che stava soffrendo, l'avrei capita e, di sicuro, sarei stata dalla sua parte.
Appena arrivo sotto casa della zia, posteggio vicino al portone e le invio un messaggio.

ARRIVO TESORO

Mi risponde lei in quattro secondi.
Quando esce dal portone, noto quanto sia bella. Da quando si è separata dal marito ha acquistato fascino e i suoi occhi sono finalmente raggianti.

Mi schiocca un bacino sulla guancia.
"Come stiamo?" Mi chiede, apprensiva.
"Una merda." Rispondo io, guadagnandomi una carezza sul braccio.
"Su, vedrai che sarà meno peggio di come ci aspettiamo." Mi dice, tentando di rassicurarmi.
Mentre ci avviamo verso il locale in cui lavorano mio cugino e Gio, e quello in cui lavoravo io prima di andare a stare da Nico, mi intrattiene con il racconto del suo appuntamento con il ferramenta del quartiere.
Rido, quando mi dice che non l'ha baciato perché il secondo prima che succedesse lei ha vomitato tutto l'alcol che aveva ingurgitato a cena e senza nemmeno accorgemene, arriviamo al locale.
È quasi mezzogiorno, e c'è' troppo casino, ma la campanellina attaccata alla porta annuncia a tutti il nostro ingresso.
Gio' corre verso di me, sorridente, con un vassoio vuoto in mano.
"Tesoroooooooo. Come stai?"mi chiede.
Smettete tutti di chiedermi come sto, cazzo...vale come risposta?
"Bene, grazie."mi limito a dire.
Mentre io e la zia ci sediamo all'unico tavolino vuoto, ordiniamo un tramezzino a testa e una birra in due.

Appena mi arriva il pranzo sento lo stomaco chiuso in una pressa.
"Mi viene da vomitare, zia.."dico, allontanando leggermente il piatto da me.
La zia mi sorride.
"Lo so,Michy, ma non puoi digiunare fino a domani sera."
"Non penso che ci andrò." dico, guardando il tramezzino e arricciando il naso.
La zia si sporge verso di me.
"Se non hai voglia di andare, è giusto che tu non vada, OK? Ma devi esserne sicura al mille per centro. E poi è trascorso tanto tempo tesoro, che puoi anche vivere la cosa con un po' più di leggerezza."
"Non lo vedo da mesi, e non lo sento da altrettanto tempo." Dico, divorandomi le pellicine intorno alle unghie.
"Sai come la penso." Mi dice dolcemente.
"Non so come tu faccia a pensarla cosi dopo tutto ciò che..."
Mi blocco, imbarazzata per ciò che stavo per dire, e abbasso gli occhi.
"Dopo tutto ciò che mi ha dpfatto passare il mio ex marito?" Mi chiede, e senza aspettare la mia risposta continua.
"Ti ricordo che mio marito mi ha mentito mesi, e che io ho scoperto che si scopava la sua troietta per caso, leggendo dei messaggi sul suo cellulare.
Alex invece te l'ha detto subito, che si era baciato con quella ragazza, e ha subito voluto essere sincero con te. Ed è ben diverso."
OK, posso essere risucchiata da un buco nero in questo stesso istante?
"Scusa,zia" dico io, senza guardarla negli occhi.
"Non ti preoccupare, tesoro. Sappi pero' che solo andandoci, ti toglierai questo peso. Lo vedrai, e capirai cosa provi per lui. E passato tanto tempo, e magari è cambiato così tanto che ti chiederai come hai fatto a stare con lui tanto tempo. Magari si è montato talmente tanto la testa che non lo sopporterai nemmeno .o magari nel frattempo si è fidanzato con un dottorino all'ultimo anno di università."
Io strano gli occhi e lei si perde in una fragorosa risata.
"O magari è quello di sempre, e perderai di nuovo la testa per lui. Pero' tu non hai fatto nulla di sbagliato, quindi secondo me, devi andarci. Farti fighissima. Metterti il tuo vestitino più sexy. Ed entrare in quel cazzo di locale e far vedere a tutti quanto sei splendida."
"Grazie, zia. Ti voglio bene." Le dico, sincera.
Guarda l'ora sul display del cellulare.
E' tardi, deve vedersi con il suo spasimante e decidiamo di andare via.
"Simo, a che ora venite da me stasera?" Chiede la zia a mio cugino.
"Per le sette madre ,ma ricordati che Deb non può mangiare l'aglio."
"Me l'hai detto mille volte credo." Gli ricorda lei.
Si, è la stessa Deb che è venuta con me, Alice e le altre in vacanza, una delle mie amiche del cuore, quella che nel bungalow aveva cercato mille volte di farmi riavvicinare ad Alex.
Sta con mio cugino da qualche mese, e ora lui vuole presentarla alla famiglia intera.
Io e la zia usciamo dal locale e ci salutiamo.
"Mi raccomandò, amore, se hai bisogno di una ritoccata alle unghie ricorda che mi è arrivato il fornetto nuovo." Mi dice.
Io la abbraccio.
"Non ce la farò mai zia. Sto in ansia solo al pensiero." Dico con la voce mozzata.
"Ricorda,amore, sempre a testa alta"
"Si, zia!"
"Ti adoro, scemina!"

Arrivo a casa mezz'ora dopo. Posteggio e decido di fumare una sigaretta prima di entrare nel portone.
Saranno le ventiquattro ore più lunghe della mia vita.
Ne sono sicura.
E se il buco nero mi avesse risucchiato veramente, ora ne sarei veramente felice.

Io sarò sempre quiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora