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Il giorno dell'esame di chimica arrivò in fretta.

Alice passò a prendere Michy col motorino e si avviarono insieme verso l'Università. Michy non aveva più i segni che le aveva lasciato Marco due settimane prima sul viso e Marco non aveva più voglia di frequentare il bar, né di sentire o di vedere Michela.

Quella sera in cui la picchiò aveva bevuto molto, altrimenti non l'avrebbe mai fatto. Ma questa versione non convinse il cugino di Michy che, insieme ad alcuni amici, andò in officina a dargli una bella lezione di vita. La ragazza aveva preso qualche giorno di riposo dal lavoro ed aveva cercato di ripassare ciò che aveva già studiato durante i mesi precedenti con Alice.

Passò l'esame con 23, Alice con 30 e lode.

Alice desiderava stare con Michy quel pomeriggio, ma lei, invece, voleva stare un po' da sola.

Salutò l'amica ed entrò nel parco, avviandosi verso la sua panchina che era, però, occupata da una coppia di ragazzini che si stavano baciando e decise, quindi, di andare più avanti.

Scelse di sedersi su quella panchina su cui anni prima aveva scritto con Alice "Io e te per sempre" e si intenerì nell'osservare che la scritta, seppur sbiadita, fosse ancora lì.

Alice le era stata molto vicina durante quei giorni trascorsi in casa. Le aveva portato i krapfen alla crema ogni mattina, le aveva fatto ripete centinaia di volte i riassunti di chimica per prepararsi all'esame, le aveva stirato i capelli e le aveva raccontato del perché Sara avesse lasciato Gianmarco la settimana prima.

"Speravo di rivederti". Michy alzò lo sguardo, e di fronte a lei c'era il ragazzo del parco, quello che dopo l'aggressione subita da Marco, l'aveva rassicurata mentre aspettavano i soccorsi.

Michy si alzò senza pensarci. "Volevo ringraziarti per ciò che hai fatto per me"disse sincera. Il ragazzo si presentò:"Io sono Alex, e sono felice di vedere che sei ritornata al parco"

Michy arrossì e si tocco i capelli in un gesto involontario. "Io sono Michela"

I due ragazzi rimasero in silenzio qualche istante, finché Alex non si sedette vicino a lei.

"Mi spiace per quello che ti ha fatto il tuo ragazzo!" disse Alex, in tono sommesso

"Uh, non è il mio ragazzo!"

"Ah!" Alex appare pensieroso.

"Diciamo che avrebbe voluto, lui, ma davanti al mio ennesimo no, è sclerato!"

Alex capì che Michy non ne voleva più parlare e quindi sviò il discorso.

"Cosa ci fai quasi ogni giorno qui al parco?"

"Cerco di riordinarmi le idee" risponde lei con un sorriso. "E tu?"

"Io? Spero ogni volta di vederti!"

Alex sembrava per niente timido!

"Ah" Michy si sentì lusingata.

"E poi- continuò Alex-abito qui vicino e ci passo per andare a lavorare!"

"E che lavoro fai?"

"Faccio il fisioterapista"

"Uao!" commentò Michy.

"Si, è un bel lavoro. E ho studiato tanto per diventarlo!"

"Ma quanti anni hai?" chiese lei, cercando di fare qualche calcolo veloce in testa.

"Ho 27 anni!"

Michy rise "Bè, allora sei vecchio!"

Alex la guardò fingendosi offeso, poi rise anche lui.

"E tu?"

"Io ne ho 21. Sono ancora piccola!"

I due ragazzi rimasero su quella panchina per due ore, insieme.

Ed era proprio come se si conoscessero da sempre.



Io sarò sempre quiWhere stories live. Discover now