56 Ogni volta

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Vasco Rossi- Ogni Volta


"Porca puttana Nico, svegliati!" gridò Alex, tirandogli giù le coperte.

"Che minchia vuoi deficiente?" rispose Nico, incazzato, mettendosi a sedere sul letto e stropicciandosi gli occhi.

"Michy! Mi sono addormentato un paio di ore fa, ma ora non c'è più. Non è in bagno, non è in casa, non è da nessuna parte! Ho bisogno che mi aiuti."

Mentre Alex gli diceva così, Nico stava cercando la sorella in ogni stanza. Michy aveva il telefonino spento e a nulla serviva chiamarla ogni secondo.

Laila li seguì per tutta la casa e quando arrivò in cucina, trovò un bigliettino.

NON PREOCCUPATEVI: HO BISOGNO DI FAR DUE PASSI

"E' incazzata, vero?" chiese Nico, leggendo il foglietto che Laila aveva tra le mani.

"Si, l'ha presa male!" confessò Alex.

Laila non resistette "E che cazzo pretendevate? Che se ne stesse? Io mi tiro fuori da questa storia malata ragazzi. Ve l'ho detto subito di non aspettare un mese per dirglielo."

Nico la incenerì con lo sguardo. "Senti, Laila, non scassarci di nuovo il cazzo con le tue menate, ok? Se Alex gliel'avesse detto un mese fa, come pensi avrebbe reagito Michela?"

"Forse un po' meglio, avrebbero avuto un mese per stare insieme sapendo la verità."

"O forse l'avrebbe cacciato via il giorno stesso, senza avere la possibilità di vivere quest'ultimo mese insieme!"

"Comunque non è stato giusto. Doveva avere la possibilità di scegliere come prenderla!"

"Vaffanculo, Laila!" disse Nico, chiudendo lì il discorso.

Il cellulare di Alex vibrò nella tasca della sua tuta.

Era Michela.

"Ehi Michy! Dove sei? siamo tutti preoccupati..."

"Vieni a prendermi Alex, per favore, sono davanti al teatro!"

Il teatro distava chilometri e chilometri da lì. Ma a che ora era uscita?

"Ok, aspettami lì, vengo subito!"

Mentre si metteva la giacca e prendeva le chiavi della macchina, si voltò verso Nico e Laila. "Sta bene, vado a prenderla. Vi scrivo più tardi."

Quando arrivò davanti al teatro, Alex la vide e le fece cenno con la mano di raggiungerlo.

Vederla andargli incontro con gli occhi così gonfi, gli fece venir voglia di esplodere in un pianto inconsolabile.

Alex l'amava. L'amava troppo, ma non poteva rinunciare a quel master. Non per suo padre, non per far felici i suoi genitori, ma per sè stesso. Aveva sempre sognato di diventare un vero professionista nel suo ramo di specializzazione, aveva sempre desiderato far carriera, avere un buon posto di lavoro e una vita abbastanza tranquilla.

Ma aveva sempre sognato anche di avere una ragazza come Michela al suo fianco, per sempre.

Nonostante le mille ragazze che aveva avuto come passatempo, nonostante la storia seria con Stefania, nonostante tutto, in cuor suo aveva sempre desiderato una ragazza come lei.

Nella vita, non puoi essere felice a tutto tondo.

Michy entrò in macchina senza dire niente.

"Vuoi parlarne?" chiese lui, titubante.

"E' inevitabile!" rispose lei, senza guardarlo.

"Ti prego, Michy. Possiamo anche provarci. Verrei qui durante ogni festività, ci sentiremmo via skipe, con whatsapp. Saranno due anni difficili senza dubbio, ma se so che sarai qui ad aspettarmi, tutto sarà diverso!"

Io sarò sempre quiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora