Capitolo 17- Justin

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In un impeto di coraggio mi avvicino velocemente alla porta del Caffee Shop, illudendomi di essere pronto a fare la cosa giusta. Ma la realtà è piuttosto diversa, non solo non mi sento pronto, ho addirittura anche l'impressione di essere in procinto di fare un torto nei confronti di me stesso.

E poi, come se non fosse già abbastanza per rendermi indeciso, la vedo anche sorridere, attraverso il vetro, mentre sta parlando con un cliente seduto su uno degli sgabelli collocati di fronte al bancone. Restando impallato di fronte all'entrata, mi sforzo di capire chi sia quell'individuo che riesce a catturare la sua attenzione così facilmente. E, pur trovandomi ad una certa distanza, lo individuo come quell'insopportabile di Caleb grazie soprattutto al suo tatuaggio sul collo, molto simile al mio, che raffigura un paio di ali spiegate. Evidentemente abbiamo gli stessi gusti sia in fatto di tatuaggi che in fatto di ragazze e questo pensiero, per qualche ragione, mi infastidisce oltremisura.

Per qualche istante rifletto sulla possibilità di darmela alla gambe prima che Whitney noti la mia presenza. Non mi piace l'idea di dirle quello che ho in mente in presenza di Caleb. Ma sfortunatamente l'universo, ancora una volta, ha in serbo per me qualcosa di completamente diverso dai miei desideri. Una frazione di secondo più tardi, Whitney volta la testa e mi coglie in flagrante.
E con la spensieratezza di chi non sa esattamente di quanto, a volte, certe persone facciano semplicemente schifo, mi lancia un sorriso talmente luminoso da farmi diventare le ginocchia pura gelatina.

Ora so che non ho più la possibilità di ritornare indietro, perciò, dopo aver rilasciato un lungo sospiro, faccio la mia entrata nel Coffee Shop sotto il suo sguardo caloroso. Sembra davvero contenta di vedermi, considerando che per due giorni non ho avuto il coraggio di presentarmi qui, dopo essermi fatto aprire gli occhi da Clarice. Ma è solo questione di tempo, perché, tra solo qualche minuto, sicuramente sarà impaziente di vedermi sparire dalla sua visuale.

"Justin, ciao!" Mi saluta immediatamente cercando evidentemente di contenere un po' l'entusiasmo attraverso le sue parole, anche se i suoi occhi continuano a lasciarlo trasparire. Caleb si affretta a squadrarmi dalla testa ai piedi, per poi salutarmi con un semplice cenno della testa, prima di ritornare a posare lo sguardo su un libro.

Com'è che ha deciso improvvisamente che questo sia il posto migliore per studiare? Non posso fare a meno di chiedermelo.

Ad ogni modo, seppur a malavoglia, imito il suo gesto velocemente, per poi ritornare a concentrare la mia attenzione su Whitney. Anche solo guardandola per qualche secondo, mi appare immediatamente più bella del solito. E non so nemmeno dire se questo sia possibile o è la mia voglia, fino a questo momento soppressa, di vederla che mi gioca brutti scherzi. Fatto sta che rischio di perdermi in quegli occhi d'ebano ancor prima di avere il tempo di mettermi al riparo.
Io, in realtà, lo percepisco sempre quel bisogno di mantenere un po' le distanze, ma ora lo percepisco decisamente più forte e chiaro perché so che da lì a poco la tranquillità del cielo che ho sempre intravisto nei suoi occhi verrà spazzata via e lascerà il posto ad una tempesta. Una di quelle tempeste estive che arrivano all'improvviso e se ne vanno con la stessa velocità. Perché non credo che il suo turbamento durerà a lungo, e forse questa consapevolezza mi da fastidio tanto quanto l'idea di dovermi necessariamente privare della sua presenza.

"Posso parlarti un attimo?" Le chiedo, affondando le mani fredde nelle tasche dei jeans. "Tra quattr'occhi."
"Uhm, certo." Mi risponde un po' incerta, facendo segno ad Hana di prendere il suo posto, giacché fino ad allora se n'è rimasta seduta in silenzio dietro al bancone ad attaccare la tastiera del telefono con una furia che mi porta a provare del dispiacere per chiunque stia per riscrivere il suo messaggio
"Andiamo fuori." Asserisce Whitney in tono pacato ma deciso, indicandomi di seguirla. E ancor prima di avere il tempo di dissuaderla visto il freddo letteralmente insostenibile, ci troviamo già sul marciapiede affollato a guardarci come si guardando le cose più meravigliose di questo mondo. E lei lo è davvero.

Il cielo nei tuoi occhi d'ebanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora