Capitolo 22- Justin

1K 57 12
                                    

Capisco di aver fatto una grandissima cazzata nel passare la notte al club quando, dopo il primo corso mattutino, è ormai chiaro che le mie palpebre siano in procinto di chiudersi e che mi convenga ritornare a casa se non voglio che le foto di me mentre dormo beatamente tra i banchi dell'auditorium finiscano su uno di quei gruppi facebook creati dalle piccole scellerate del primo anno.
Pur rendendomi conto che in questi ultimi giorni ho smesso nuovamente di accordare importanza allo studio, non posso fare a meno di dare ascolto al mio corpo, abbandonando l'edificio in fretta e furia, sentendomi già meglio al pensiero che tra soli dieci minuti potrò ributtarmi sul letto e dormire finché non mi sentirò più come se qualcuno mi avesse investito.

Scorgendo il Coffee shop sull'altro lato della strada, mi viene quasi spontaneo rimandare i miei piani e avviarmi in quella direzione. Però mi ricordo immediatamente che Whitney, in realtà, non ci sarà prima di questo pomeriggio e mi trovo costretto a frenare i miei istinti.
Un po' ne sono contento perché non sarebbe propriamente intelligente presentarmi in queste condizioni di fronte a lei, portandomi dietro le prove di una nottata sicuramente non passata a casa, ma, dall'altra parte, ne sono anche un po' deluso. Probabilmente, vederla anche solo per un paio di minuti, avrebbe dato un tocco migliore alla giornata.

Preparandomi a riprendere la mia avanzata verso la macchina, mi appunto mentalmente l'intenzione di ricaricare le batterie in tempo per fare un salto al Coffee Shop di pomeriggio, magari con la scusa di studiare e restarmene, in questo modo, un paio d'ore lì a guardarla. C'è modo migliore per trascorrere il tempo? Io sto iniziando a pensare di no e non mi sento affatto patetico nell'ammetterlo.

Trovare qualcuno da portare sempre nei propri pensieri è solo uno dei tanti step della vita.
Il problema sorge soltanto quando non hai la prontezza di capire di aver appena incontrato già quel qualcuno e rischi, come un emerito idiota, di fartelo scappare.

Il mio cervello è ancora impegnato a formulare piani su piani, quando con la coda dell'occhio mi sembra di vedere Dean che cammina a passo spedito verso l'entrata del Coffee Shop. Ridesatandomi momentaneamente dal mio stato di trance, strizzo gli occhi per assicurarmi che io non lo stia confondendo con tutta un'altra persona. Però, capisco subito che la mia vista non mi sta giocando brutti scherzi e non posso non chiedermi quando abbia iniziato anche lui a frequentare un posto in cui, onestamente, fino a questo momento si è presentato soltanto due volte per infastidirmi mentre cercavo disperatamente di concentrarmi sullo studio.
E dubito fortemente che la ragione sia il buon cappuccino perché Dean è più il tempo da vodka anche alle otto del mattino.

Non sarà che la ragione di questa scelta sia un'altra? Conoscendolo, mi sembra piuttosto attendibile come ipotesi. Non sono sicuro che tale ragione abbia a che fare con Whitney o Hana. Potrebbe aver messo gli occhi anche su una delle altre due ragazze, anche se, a pensarci bene, non rientrano nei suoi canoni di bellezza. Dean non ha una particolare predilezione per le bellezze più naturali.
Ad ogni modo, ora sono talmente curioso che, qualunque sia il motivo, voglio scoprirlo prima di farmi la tanto desiderata dormita. Perciò, senza pensarci due volte, rimando la mia intenzione di tornarmene a casa e seguo i suoi passi, lasciandomi guidare dal mio lato più curioso.

Ed è questione di un minuto prima di rendermi conto di aver fatto la scelta giusta, giacché, ancor prima di mettere piede nel locale, scorgo, attraverso la porta di vetro, Dean che sorride  in un modo patetico (conclusione insinuatasi nella mia testa per via della gelosia che sta iniziando ad affermarsi con prepotenza) mentre Whitney, raggiante come al solito, gli sta versando del caffè in una tazza, ricambiando ampiamente il suo sorriso.

Ma che diavolo? Perché è qui e perché gli sta sorridendo come se l'avesse già incontrato in precedenza?
Però, nel preciso istante in cui arrivo a formulare queste domande, ormai mi sono già addentrato nel Coffee Shop e sto salutando Dean con una pacca sulla spalla volutamente più forte del solito.

Il cielo nei tuoi occhi d'ebanoWhere stories live. Discover now