Capitolo 28-Justin

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"Adoro questa canzone." Asserisce Clarice, affrettandosi ad alzare il volume. E il piccolo abitacolo, per il mio enorme disappunto, viene invaso letteralmente dalle note pop di Toxic, di Britney Spears. Le mie orecchie che prediligono gruppi come i Queen o i Red Hot Chili Peppers invocano pietà ripetutamente, tuttavia lascio che Clarice si scateni mentre io mi sforzo di accordare la mia completa attenzione alla strada.

Dopo la sessione di shopping più intensa di tutta la mia breve vita, ho voglia soltanto di stendermi sul divano e fissare il soffitto fino al tramonto, senza la benché minima intenzione di fare anche i più piccoli e basilari dei movimenti. Questa ragazza e la sua strana ossessione per i vestiti mi ha letteralmente prosciugato da ogni forza.

Fare shopping insieme a Clarice non è divertente quanto farlo insieme a Whitney. Anzi, rettifico, fare shopping con Clarice non è affatto divertente. Lei sa esattamente ciò che fa al caso suo e, di conseguenza, il suo sfortunato accompagnatore, in questo caso io, ha il compito soltanto di approvare ogni sua scelta come se non esistesse niente di meglio. Clarice non vuole sapere il tuo pensiero, vuole soltanto che tu annuisca entusiasta mentre sceglie l'ennesimo body rosa confetto.
Con Whitney, invece, si tratta di aiutarla a capire che, fondamentale, non c'è alcun capo di abbigliamento che potrebbe offuscare la sua bellezza. Si tratta di farle fare un tuffo nella tua mente nell'intento di farle capire quanto sia sempre splendida ai tuoi occhi. E il sorriso che spunta sulle sue labbra, come conseguenza, è la ricompensa più bella del mondo.

Invece, dopo la mattinata passata insieme a Clarice, l'unico lato positivo che riesco ad intravedere è il fatto che il suo umore tempestoso sembra si sia placato. Perché, pur non avendo discusso minimamente dei nostri problemi, sento che qualcosa in lei sia cambiato e che, per il momento, non farà più prevalere il suo lato scorbutico sulla razionalità.

"Sta arrivando il Natale." Asserisce, una volta che la voce di Britney viene sostituita da quella di Chris Martin. "Sai cosa vuol dire, vero?"
"Che finalmente avremo un paio di settimane di libertà, prima di bruciare ogni neurone mediamente funzionante durante gli esami?" Ipotizzo, lanciando un fugace sguardo nella sua direzione.
"Te lo sei completamente dimenticato, non è così?" Mi chiede in modo retorico, scuotendo la testa. "Sto parlando della nostra vacanza."
"La nostra che?" Ripeto a voce un po' troppo alta.
"La vacanza che faremo insieme alle nostre famiglie." Mi spiega, visibilmente delusa per la mia reazione. "E per la quale ti sei mostrato particolarmente entusiasta quando hai acconsentito a farne parte, qualche mese fa. Sai, l'idea di crogiolarti sotto il sole di Freeport, passare il capodanno a Parigi e poi visitare l'Italia, sembrava piacesse anche a te. Tre fantastiche settimane lontani da New York, ricordi?"
"Tre settimane?" Chiedo nello stesso tono di voce, ancora fastidiosamente alto. Mi sento davvero preso alla sprovvista e le mie reazioni lo confermano alla grande.
"Esatto, tre settimane." Ribadisce Clarice, inarcando un sopracciglio. "Se cambi idea, ne resteremo tutti incredibilmente delusi."

Prima di ribattere a questo chiaro tentativo di mettermi pressione, aumento la presa sul volante e cerco di analizzare i fatti da una prospettiva, per quanto sia possibile, oggettiva.

Ora che me ne ha parlato, posso ricordare perfettamente la conversazione avuta con i miei, durante una cena insieme ai genitori di Clarice e, naturalmente, la onnipresente Clarice, circa a metà settembre- prima che il college iniziasse.
Questo viaggio fa parte dei nostri piani da due anni e l'unico motivo per cui riusciamo a metterlo in pratica soltanto adesso è perché durante l'ultimo anno delle superiori e il primo anno di college ero troppo impegnato a bere e a sprecare le mie notti, saltare da una festa all'altra, per trovare il tempo di rifugiarmi in qualche nuovo posto, per un po' di tempo, insieme alla mia famiglia.
Quindi, inizio a capire che Clarice stia semplicemente dicendo la verità : se decidessi di fare un passo indietro, mi rivelerei ancora una volta una delusione per i miei.

Il cielo nei tuoi occhi d'ebanoWhere stories live. Discover now