Capitolo 56- Justin

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Lanciando nuovamente uno sguardo all'orologio che ho al polso, forse per l'ennesima volta nel giro di qualche minuto, mi chiedo se dovrei iniziare a prendere in considerazione l'idea che Hana abbia deciso di darmi forfait.
Questo pensiero ormai sembra la cosa più logica del mondo... o questo, o semplicemente la puntualità non è mai stato il suo forte e io non ho mai avuto modo di appurarlo nel periodo in cui lei è Whitney erano ancora coinquiline.

E poi perché ha scelto un altro Coffee Shop rispetto al solito, storico Coffee Shop vicino alla Columbia University? Sono confuso e incuriosito oltremisura e francamente non riesco più nemmeno a stare fermo nell'attesa di rivederla. È come se la sua presenza potesse essere considerata come una conferma al fatto che io sia sempre più vicino al mio obiettivo. Anche se, in realtà, le sue risposte potrebbero davvero smentire ogni convinzione che mi ha permesso di andare avanti in questi lunghi mesi senza Whitney.

"Justin?" Sento provenire da dietro in un tono abbastanza incredulo ma pur sempre familiare. In un attimo sono in piedi e analizzo altrettanto sorpreso una Hana così come non l'ho mai vista: la sua aria da adolescente indispettita è sparita del tutto, lasciando il posto all'immagine di una giovane donna elegante, nel suo tubino nero e i tacchi dodici e con un sorriso come sempre giocoso, ma un po' meno ampio e più riservato.

Sono passati otto mesi dall'ultima volta in cui l'ho vista... o si tratta di un'eternità e, più semplicemente, ho perso il conto? Il cambiamento è talmente radicale che non riesco a credere ai miei occhi.

"Tu...in un competo?" Chiede, avvicinandosi ulteriormente a me per attirami in un abbraccio spaccaossa. "Ma cosa sta succedendo?"
"Potrei chiederti la stessa cosa." Ribatto, trattenendo a stento la voglia di ridere alle sue parole. "A quanto pare negli uffici di un'impresa devi indossare questa cosa chiamata completo. Bizzarro, vero? Non l'avrei mai detto."
"È più bizzarro che tu stia lavorando veramente  in un'impresa." Replica lei, per poi fermarsi nel momento in cui una qualcuno si materializza davanti a noi per prendere il nostro ordine. Io opto semplicemente per il quarto caffè della giornata mentre Hana dà istruzioni ben precise per il suo macchiato e chiede informazioni su ogni ingrediente della cheesecake al cioccolato.

"Non mi guardare così." Mi ammonisce, una volta che la tortura finisce. "Ormai sono perennemente a dieta. La vita da modella richiede sacrifici."
"Devo capire che tutto stia andando per il verso giusto?" La incalzò a proseguire, inarcando un sopracciglio.
"Avresti avuto modo di appurarlo con i tuoi stessi occhi se solo avessi dato qualche segno di vita, come di fatto avevi promesso." Mi rimprovera, accompagnando le sue parole con un sorriso sornione." Ad ogni modo, tutto sta andando alla grande. Sono finalmente riuscita ad abbandonare quel maledetto Coffee Shop e quel coglione di Rory. In più, ultimamente vengo selezionata sempre più spesso per sfilate importanti. Certo, devo sempre avere un altro lavoro in modo da essere sicura che qualunque cosa accada sarò sempre un passo avanti. Ma, in complesso, tutto sta andando secondo i miei piani."
"E cosa comporta questo secondo lavoro?" Indago, rendendomi conto che ci sia sicuramente un motivo per cui abbia preferito restare sul vago.
"Versare costoso Bourbon a uomini schifosamente ricchi, facendo finta che, tra un discorso su come stiano andando le loro azioni in borsa e perché giocare a golf sia fondamentale, non mi stiano guardando il sedere. " Replica, scrollando le spalle con nonchalance. "Fare la hostess in un club per solo "gentiluomini" non è il massimo, lo so. Ma sono soldi facili. In più, non corro alcun rischio. La maggior parte di loro è troppo impegnata ad aumentare il proprio capitale che fare advances a noi ragazze che ci lavoriamo."
"Confido nella tua capacità di scansare i pericoli." Ribatto, non volendo partire con una predica non richiesta. "Ma ti prego non introdurre Whitney in questo mondo."
"Beh, è un po' difficile farlo visto che sta giocando a nascondino in Pennsylvania." Dice Hana ancora, alzando gli occhi al cielo con fare drammatico.
"Ciò finirà molto presto." Affermo casualmente, beccandomi uno sguardo scettico da parte sua.

Prima di passare al vero motivo per cui ho insistito così tanto ad incontrarla, mi prendo il tempo per assaggiare il caffè amaro e pesare attentamente le parole che sto per proferire. Dio non voglia che io faccia un passo falso proprio adesso che ho davvero bisogno del suo aiuto.

"Ora ti farò una domanda e spero che sarai sincera nel rispondermi." Introduco l'argomento cautamente. "Sono sicuro che tu abbia mantenuto i contatti con Whitney. Mi ha mai menzionato in questi ultimi tempi?"
"Vuoi la verità? No." Risponde senza alcuna esitazione. "Un paio di mesi fa mi ha raccontato che ha cercato di mettersi in contatto con te attraverso una lettera, e successivamente te ne ha mandata un'altra. Non hai mai risposto a nessuna delle due. Dopo di questo, mi ha scritto una lettera al riguardo. Soltanto una. Nelle successive non ti ha più menzionato. Ho cercato varie volte di aprire l'argomento, per assicurarmi che non sia ferita dal tuo ignorarla. Ma la verità è che penso sia andata avanti e che tu, non prendendoti la briga di risponderle, l'abbia aiutata a dimenticarti. Quindi, dimmi, perché ora vuoi sapere di lei? Mesi fa avresti dato qualunque cosa per scoprire dove si sia nascosta, eppure appena ti ha praticamente offerto su un piatto d'argento l'indirizzo esatto, non ne hai voluto sapere. Non ti capisco."
"Ho seguito il tuo consiglio. Mi sono preso del tempo per rimettere in sesto la mia vita." Rispondo pacatamente, cercando di non reagire nel modo sbagliato alle sue parole. "Non era forse ciò che mi hai consigliato di fare? Quando convincerò Whitney a tornare, sarò finalmente in grado di non addossare a lei le mie debolezze."

Hana rilascia un sospiro frustrato, come se sapesse di essere appena finita in un vicolo buio. E in un certo senso è così: sente la mancanza di Whitney così tanto da non essere in grado di lasciar prevalere i suoi dubbi su di me.

"Dimmi il vero motivo per cui mi hai chiamato qui." Tuona, puntando i suoi occhi inquisitori su di me.
"Ho bisogno che tu inizi a ricordare a Whitney della mia esistenza." Ribatto, ridacchiando alle mie stesse parole. "Devi insistere finché cederà. In questo modo non sarà uno shock quando l'andrò a prendere. Mi sono promesso che lo farò a tutti i costi."
"Justin, Whitney non ti ama più. Ti può voler bene come ad un bel ricordo, questo non lo metto in dubbio. Ma i suoi sentimenti per te sono iniziati a svanire nell'esatto momento in cui l'hai mandata via." Afferma esasperata. "Cosa ti aspetti? Quella comunità l'ha annientata."
"Non mi importa se non mi ama più, non la lascerò marcire in quel posto sperduto." Dico in tono lapidario. "E, poi, se ha amato la versione più danneggiata di me... c'è ancora qualche speranza. Sono diverso dal Justin che si è lasciata dietro. Mi amerà ancora e forse più di prima, perché non vivrà più con la paura che, ad un certo punto, mi sgretolerò davanti ai suoi occhi."
"Ma guardati!" Esclama Hana, ed inizialmente non riesco ad interpretare il tono della sua voce. "Così sicuro di te..."

Scuotendo la testa quasi incredula, sorride tra sé e sé e appoggia pigramente la schiena allo schienale. Pur continuando ad analizzarla attentamente, continuo a non capire in che direzione stiano andando o suoi pensieri.

"Ti aiuterò." Esordisce, in fine. "Un po' perché voglio che la mia migliore amica ritorni, e un po' perché penso che tu abbia ragione. Ci vorrà un po' perché i suoi sentimenti si riaccendano, ma quando ciò succederà...ti amerà più di prima."

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Il cielo nei tuoi occhi d'ebanoNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ