Capitolo 25- Clarice

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Prima di perdere totalmente le staffe e versare il milkshake in testa a quella cameriera da quattro soldi, giro i tacchi e me ne ritorno dalle mie amiche insieme a tutta la mia dignità, per una volta perfettamente intatta.

Sono orgogliosa di me per non essermi lasciata andare in una delle mie famose scenate isteriche, che avrebbero fatto voltare tante teste nella nostra direzione. Ma questo non vuol dire che io non stia bruciando dentro per la rabbia. Anzi, in questo preciso istante, mi sento un po' come se fossi un vulcano in procinto di eruttare e radere al suolo un'intera città. Però, se non altro, ho il buon senso di ricordarmi che Justin è ancora lì, a pochi passi da me, in tutto il suo splendore.
Non sono certa che avrebbe la prontezza di difendere apertamente Whitney dai miei attacchi di ira, ma sicuramente non perderebbe tempo per rinfacciarmelo privatamente. Perciò devo avere ancora un po' di pazienza prima di poter riversare tutte le mie frustrazioni sui primi malcapitati che, sfortunatamente per loro ma fortunatamente per me, mi troverò davanti.

"È quella la famosa ragazza di Morrison?" Infila il dito nella piaga Maddison, sporgendosi sopra il tavolo per riuscire a guardare oltre la mia figura. "Adoro i suoi capelli. Ma giuro di non aver mai visto nessuno con quella nuance di rosso. Spero proprio che non siano naturali, altrimenti vorrebbe dire che non potrei mai averli così."
"Maddison." La ammonisce Jessica, probabilmente notando il mio volto contratto in un cipiglio di disapprovazione.
"Morrison non smette di staccarle gli occhi di dosso." Prosegue indisturbata la prima, rigirandosi il bicchiere di tè freddo tra le mani. "Non l'ho mai visto così...preso."
"Chiudi quella cazzo di bocca." Asserisco, scandendo bene ogni parola, per poi chiudere gli occhi e fare un paio di respiri profondi. E Maddison, grazie al cielo, afferra finalmente il messaggio e resta in silenzio, mentre io cerco di ritrovare dentro di me un pizzico di controllo.

Non che mi importi di cosa queste due galline pensano di me. Hanno già assistito ai miei momenti più "bui", eppure sono ancora qui. Ma non per questo le sentirò mai come "amiche del cuore". L'unico motivo per cui continuo a sopportarle è il fatto che posso controllarle come se fossero due marionette.
A loro piace essere trattate come due piccole pedine sacrificabili, e a me piace trattarle come tale. Mi sembra alquanto equa come situazione.

"Se ne stanno andando." Mi informa Jessica, seguendo con lo sguardo le loro azioni con una certa sfrontatezza. Ma io continuo a restarmene nel mio stato di trance finché non sono sicura che effettivamente non siano più nei paraggi e posso dare sfogo alle mie emozioni senza il minimo impedimento.
E quando ciò succede, sbatto i palmi della mano sulla superficie liscia del tavolo, facendo sussultare le due smidollate e lasciando che la mia indole esplosiva salga in superficie.

"Justin è un tale idiota." Asserisco, incurante delle loro opinioni. "Quando imparerà ad ascoltarmi? È proprio ingenuo se pensa di essere in grado di avere una relazione seria."
"Perché pensi che lui non sia in grado di avere una relazione?" Ribatte Maddison, guardandomi come se mi fosse spuntata una seconda testa. La sua incapacità di afferrare i concetti mi rende ancora più suscettibile.
"Ma è ovvio!" Esclamo, sbattendo di nuovo le mani sul tavolo. "In vent'anni di vita non gli è mai passato per la testa di avere una relazione che possa definirsi anche lontanamente seria. Si è sempre limitato a passare da un'avventura ad un'altra, e ora, improvvisamente, pensa di essere in grado di cambiare da solo? Ma per favore!"
"Aiutami a capire, tu pensi di essere l'unica in grado di aiutarlo a cambiare?" Indaga Maddison, beccandosi un'altra occhiata di ammonimento da Jessica.
"Chi altra, se non io?" Chiedo in tono retorico. "Sono intelligente e ho una forte personalità. Ed è proprio ciò che serve a Justin. Una bambolina che pende dalle sue labbra può divertirlo per un periodo di tempo limitato, ma presto, fidatevi di me, si stancherà."
"Ha senso." Riflette a voce alta Jessica, concordando con me con un cenno della testa.
Ed ecco perché l'ho sempre preferita rispetto a Maddison, che ci mette letteralmente una vita a capire concetti semplicemente basilari.

Il cielo nei tuoi occhi d'ebanoWhere stories live. Discover now