Come il film di Parker

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✨ Aggiorno oggi, perché domani purtroppo non ci sarò, ci vediamo domenica prossima ✨


"Oggi devi dare i ricavati a Lauro, quindi non passare da qua stasera" Samantha alza lo sguardo verso Daniele, ascoltando le sue parole e alzando un sopracciglio:

"A Lauro? Da quando vanno consegnati personalmente a lui?"

"Oggi va così. Siamo a fine mese, conta i soldi, paga noi; ne vuole il pieno controllo. Sta a casa di Sandro, non viene a lavoro"

"Quindi dopo il lavoro lo raggiungo?"

Daniele annuisce, freddamente e seriamente:

"Va bene..." Allunga l'ultima lettera, passandosi le mani tra loro: "Allora io vado"

"Ah senti Sam..."

La richiama all'ultimo Daniele, facendola girare preoccupata per il tono utilizzato da lui:

"Oggi devi andare ad Esquilino. Non è un bel posto, andarci da sola non è bello, controlla, fai attenzione, guardati bene alle spalle. Presta attenzione a tutti i suoni. È uno dei quartieri più pericolosi. Stai attenta"

La istruisce, sfiorandole i capelli, nonostante lei si allontani, infastidita da quel contatto non voluto da lei:

"Scusami.
Tieniti in contatto con me.
Verrei con te o manderei qualcuno, ma purtroppo nessuno riesce a venire, siamo incasinati, stiamo avendo problemi di diversa natura e non possiamo muoverci.

Ci fosse Lisa, manderei lei con te, ovviamente, ma mi hai detto che sta male"

"Già..." Risponde lei infastidita dall'influenza che ha obbligato l'amica a restare a casa, per poi scuotere la testa: "Ma non importa, tranquillo, me la cavo da sola senza problemi."

Si mette le mani in tasca, guardandosi per un attimo i piedi:

"Se vuoi posso provare a chiamare Lauro"

"Lauro?" Domanda lei incredula e ironica, trattenendo le risate: "E che dovrebbe fare?"

"Potrebbe venire con te, il tempo lo trova se glielo si chiede con gentilezza e un po' prima"

"Non ne ho bisogno"

"Sicura?" Daniele si blocca, già pronto con il telefono tra le mani e lo sguardo preoccupato: "Potrebbe aiutarti, giusto per controllarti le spalle, poi lavori te, ovviamente, ma saperti sola mi preoccupa."

"Non mi serve Dan, davvero, non sono una bambina, ho quasi vent'anni, so cavarmela."

"Va bene..." Accetta lui, sospirando e scrollando le spalle: "Ma, ti prego, se hai bisogno, anche solo al primo accenno, chiama qualcuno e resta in contatto, anche con me, con Lauro, con Federico, anche con chi non conosci bene.

A nessuno piace quel luogo di merda e quasi tutti sanno che vai lì, quindi chiunque risponderà ad una tua chiamata"

Samantha annuisce, pesantemente annoiata da tutte quelle inutili raccomandazioni che quel ragazzo le sta dando, come fosse un suo genitore.

Gli getta un ultimo sguardo, trovandolo sempre con quell'espressione preoccupata tatuata sul volto, che lei non comprende. Non capisce perché lui e gli altri dovrebbero averla a cuore. Alla fine sono falsi, lei ne è sicura, convinta.

Affonda quei pensieri scuotendo la testa e uscendo dal palazzone, una volta prese tutte le informazioni necessarie, salendo in macchina, pronta a partire per questo famoso quartiere, appuntandosi mentalmente di andare direttamente da Sandro una volta finito il tutto.

Di Nuovo Maggio | Achille LauroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora