Chiederai sempre di amarti

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"Sei tornata per restare?"

Domanda speranzoso Daniele trovando Samantha oltre la porta d'entrata del capannone:

"Lauro è qua?"

Chiede lei senza rispondere, guardandolo dritto negli occhi e lasciandogli tra le mani i quotidiani una volta che l'uomo annuisce, facendole cenno verso l'ufficio.
Samantha bussa alla porta di questo, appoggiando la mano alla maniglia e abbassandola quando sente il permesso di entrare, sotto lo sguardo di tutti, ma soprattutto quello contrariato di Federico:

"Che succe... Oh."

Si blocca Lauro quando la vede, alzando lo sguardo dalla cartina che stava chiudendo, per poi strapparla coi denti, abbandonandola vicino a lui, invitandola con un cenno a parlare:

"Ho bisogno di un favore da parte tua."

"Che tipo di favore?" Domanda lui serio, spostando delle carte: "O meglio: cosa ti riporta da me dopo un mese di assenza?"

Samantha alza lo sguardo al cielo, vedendo i muscoli di Lauro irrigidirsi, ma rilassarsi subito dopo: sta evitando di arrabbiarsi per il gesto della ragazza, lasciandola parlare:

"Ho saputo che hai rotto con Lisa."

"Manco fossimo fidanzati." La corregge lui freddamente, accendendosi la canna e facendone un tiro, per poi guardarla più attentamente, lasciando uscire il fumo dalle labbra: "Ma tralasciamo questa imprecisione. Continua a parlare."

"So che avevate un patto con dei soldi alla base."

Lauro annuisce, incrociando le braccia, cercando di capire dove lei voglia arrivare:

"Ha bisogno di quei soldi che le hai promesso. Hai degli interessi da darle che non le hai mai concesso. Sono qua per quelli."

"Non le devo un cazzo, non diciamo stronzate, sono sempre stato preciso coi soldi, dati sempre il giorno stesso."

"A parte un giorno che sei scappato perché Julia ha avuto un problema e l'hai lasciata lì sola, vuota e senza i soldi che le avevi promesso."

Il biondo sbuffa, appoggiando il viso su una mano:

"Non avevamo fatto nulla."

"A me è stato detto il contrario."

"Se ti fidi di una che ha bisogno di soldi sei messa male." La rimprovera senza cambiare il tono freddo e serio:

"Sempre meglio fidarmi di lei, che è mia amica, che di uno come te che un giorno è fatto e l'altro sotto allucinogeni, no?"

"Quanti soldi le devo?"

Svia l'argomento, sia per evitarlo, perché gli infastidisce parlare di quanto sia succube di determinate droghe, sia perché sa che si arrabbierebbe e basta.
Samantha gli mostra la mano aperta:

"Cinque? Cinquanta?"

"Cinquecento." Asserisce lei:

"Ma andate a fanculo. Non esiste che io paghi cinquecento euro per quella mocciosetta. Manco avesse fatto chissà cosa, per quello che fa sono fin troppo gentile nei pagamenti."

"È con gli interessi, Lauro, le devi quei soldi da tre mesi."

Lauro si alza una volta finita la canna, tossendo e scrocchiandosi la schiena:

"Gli interessi tieniteli per te, nulla che mi riguardi, non siamo in banca. Dimmi quanti soldi effettivi vi devo, così te li dò e ti levi dai coglioni, te e quella."

Di Nuovo Maggio | Achille LauroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora