Un bacio e una pistola come Robert Aldrich

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Il corpo di Lauro trema, scosso da fremiti, mentre apre piano gli occhi, guardandosi e non capendo perché sia sul suo divano mezzo nudo.

Si mette a sedere con fatica, trovando, attorno a sé, Daniele addormentato sulla poltrona con le braccia incrociate, Federico appoggiato al muro, con la testa abbandonata contro questo e gli occhi chiusi, e Simon, anche lui nel mondo dei sogni, sul tavolo della cucina.

Cerca di alzarsi, ma si deve immediatamente appoggiare al divano quando sente la nausea salirgli, obbligandolo a correre in bagno, sbattendo la porta e svuotandosi nel cesso, restando lì per diversi minuti, con le mani sugli occhi, sobbalzando quando sente lo sciacquone venire tirato:

"Fa piacere vedere che sei ancora vivo..."

I suoi occhi distrutti squadrano Federico, per poi tornare a guardare l'acqua e il suo riflesso abbandonato a se stesso:

"Mi hai portato te qua?"

"Già che sei consapevole che non eri a casa è un buon segno."

"Rispondimi."

"Taci. Finisci di vomitare tutta la merda che hai in corpo e torna di là, che facciamo i conti con gli altri. Quanto sei cretino."

Lo commenta ancora, uscendo dal bagno, mentre Lauro ci mette dieci minuti buoni per alzarsi, asciugarsi il sudore e sciacquarsi il viso, guardandosi allo specchio e sentendosi mancare per un attimo, per poi abbandonare il bagno tornando, barcollando, in salotto:

"Bentornato tra i comuni mortali, principessa..." Lo prende in giro Daniele, ridendo: "Stai bene?"

"Avrei preferito morire piuttosto che svegliarmi ridotto così. Che è successo ieri sera?"

"Noi dovremmo chiederlo a te." Gli risponde infastidito Federico: "Visto che ti hanno trovato all'Olimpo mezzo morto!"

"All'Olimpo?" Domanda esterrefatto: "Sono arrivato fino a lì? Pensavo di essermi fermato molto prima. Vabbè una nuova esperienza" Scrolla le spalle, toccandosi i capelli per poi fermarsi, respirando a fondo:

"Stai bene?"

Domanda allarmandosi Daniele, accompagnato dallo sguardo preoccupato di Federico e Simon:

"Penso..." Sussurra, prima di vedere la camera girare, sfocandosi sempre di più, per poi cadere a terra, svenuto, agitando i tre che lo circondano, muovendogli il corpo, tentando di risvegliarlo:

"Quanto mi fa preoccupare questo cretino..." Commenta nervoso Federico, mentre Daniele lo analizza:

"Ha la febbre alta." Nota, accarezzandogli la fronte e notandolo faticare a respirare:

"Che cazzo hai assunto ieri? Brutto idiota che non sei altro..." Lo sgrida, come potesse sentirlo, il fratello, intimando agli altri due di portarlo sul letto: "Gli hanno messo qualcosa nel bicchiere..."

"No, Fet, non esserne sicuro, potrebbe essere solo un mix di emozioni forti, buttate fuori in questo modo. Per non parlare di tutto il nervoso e l'ansia che ha in corpo. Penso che nel bicchiere non gli abbiano messo nulla, ce ne saremmo resi conto ieri."

"Lo spero."

"È anche il freddo che si è preso ieri sera, mentre camminava da solo, mezzo nudo, sudato, con il vento che gli sbatteva contro senza pietà. È completamente K.O., oggi si sogna di lavorare."

Federico si alza: "Devo andare al suo posto per forza, non possiamo prenderci una pausa ora che tutto sembra stia andando per il verso giusto. Restate qua voi con lui?"

Di Nuovo Maggio | Achille LauroWhere stories live. Discover now