Un mondo distorto

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La scorsa volta non so se fosse partita la notifica, ho aggiornato tardi esattamente come oggi e magari vi siete persi l'aggiornamento. Scusatemi tantissimo.

Buona lettura


Samantha guarda Lauro mangiare dal suo piatto, seduto sul piccolo terrazzo, coi piedi nel vuoto, privo di maglietta e con le sigarette a fianco a lui.
Appoggia vicino a lui un bicchiere d'acqua per poi rientrare:

"Grazie."

Lei gli fa un cenno, pur consapevole che non lo vedrà mai, tornando nella piccola cucina e iniziando a sciacquare i piatti, guardando il nulla e ragionando su quell'ultima settimana.
Lauro non se ne è ancora andato. Gli servono soldi. Soldi che, sicuramente, Samantha non gli darà, pur essendo prevalentemente rubati dal ragazzo.

Samuel si è arrabbiato non poco per quell'intruso nella casa delle due ragazze:


"Ma che ti salta in mente?
Accogliere quel coglione
dopo tutto quello che ha fatto
Samantha, Cristo, svegliati!"


Le aveva urlato in mezzo alla strada, stringendo tra le mani il ponte del naso e agitandosi attirando i passanti.
Lisa invece lo aveva accettato, non ne era convinta Samantha, ma sembrava che andasse bene, stava poco tempo a casa d'altronde, aveva incominciato a seguire dei corsi per poter sviluppare un talento nel disegno e nella scrittura, per tenere occupata la mente, diceva.

Samantha sobbalza quando un piatto le viene appoggiato vicino:

"Grazie, era buono."

La ringrazia Lauro, mantenendo sempre un'espressione seria e fredda e sedendosi al tavolo principale, iniziando a trafficare con il telefono:

"Di nulla."

"In questi giorni cercherò di andarmene, ho trovato qualcuno disposto ad accogliermi."

"Non dirlo come se qua fossi un peso."

"Ma sappiamo entrambi che lo sono."

Risponde annoiato il biondo, passandosi una mano tra i capelli ritornati scuri, che necessitano al più presto di una tinta, odia quel colore:

"Puoi restare qualche giorno se vuoi."

Il - non più - biondo alza lo sguardo dal cellulare, guardandola senza parole, interrogativamente:

"Sul serio?"

Samantha annuisce, distogliendo lo sguardo non appena quello del ragazzo si posa su di lei. Lauro allunga le labbra in un sorriso provocatorio, alzandosi dal suo posto, abbandonando il telefono e avvicinandosi alla ragazza che, notato il movimento, si ricompone in difesa:

"Pensavo non vedessi l'ora di cacciarmi."

La sfida divertito, sfiorandole una guancia con le dita, contatto da cui lei stranamente non si ritrae:

"Quell'idea c'è ancora."

"Perché non lo fai, allora?"

"Mi fai pena."

Lauro scoppia a ridere, non riuscendo più a trattenersi, senza muoversi da quella posizione, sempre a stretto contatto con Samantha, che non sorride minimamente, mantenendosi seria.
Il ragazzo si ricompone, guardandola negli occhi e smettendo di ridere, tornando serio e abbassandosi di poco in altezza, per realizzare un perfetto contatto visivo:

Di Nuovo Maggio | Achille LauroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora