Fare finta che non ci interessi

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Vi sta piacendo la storia?


Lauro è alle prese a scrivere nel suo ufficio, venendo distratto da qualcuno che bussa alla sua porta:

"Avanti!"

Grida, senza guardare chi è, per poi alzare lo sguardo trovandosi davanti Daniele, che gli appoggia sulla cattedra uno scatolone:

"Che è?"

Chiede, riprendendo a scrivere frettolosamente, indicando l'oggetto con la penna, senza distrarsi troppo:

"Alcuni dei nostri clienti hanno tentato di rigirare i nostri uomini, ma hanno giocato male e, dopo averli picchiati, li abbiamo derubati, qua c'è tutto quello di valore che abbiamo trovato."

"Interessante, dopo guardo."

Annuisce, senza guardarlo minimamente, ma alzando lo sguardo dopo un paio di minuti che lo vede fermo nella sua posizione:

"Beh? Che altro vuoi? Hai bisogno?"

Daniele lo guarda, scuotendo la testa, per poi ritornare sui suoi passi:

"Hai intenzione di trattarmi con superficialità ancora per molto? Sempre per lo stesso motivo?"

Sbotta infastidito, sbuffando sonoramente, mentre l'uomo si gira verso di lui:

"Sì. Lo farò per un bel po'. Quindi se non ti sta bene licenzia anche me."

Risponde freddamente, facendo alzare gli occhi al cielo a Lauro, che abbandona la penna, sistemandosi meglio sulla sedia:

"Eri d'accordo anche te che era meglio cacciarla quella, anche se non me lo hai mai detto. Eri d'accordo con mio fratello che non vedeva l'ora che me la levassi dai coglioni e ora che Samantha non è qua da ormai due mesi, ancora mi rompi il cazzo?"

"Oh no, no, non provarci." Gli punta un dito contro, irrigidendo i muscoli: "Tu lo sai perfettamente che io non ero dalla parte di Federico, a me quella ragazza stava simpatica e non ho mai pensato ti rovinasse, al contrario, pareva dare un po' di vita a quel tuo carattere morto e apatico che ti porti dietro da anni."

Lauro stringe gli occhi, mettendosi eretto e ritirando le gambe lasciate, fino a quel momento, distese:

"Da quando lei non c'è riesco a tenere in piedi la mia relazione con Julia senza problemi né intralci, non litighiamo praticamente mai, stiamo bene insieme e non ho altri pensieri."

"Certo finché la tieni lontano, per forza non la pensi. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore, ricordati."

"Prendi le tue frasi da quattro soldi e levati dal cazzo, con la tua poetica fasulla di 'sta minchia."

Alza la voce Lauro, cercando di non dar fuori per quelle frasi che l'altro gli sta riservando, ma è incapace, alzandosi dal suo posto e mettendosi alla stessa altezza di Daniele:

"La tua rabbia ogni qualvolta si cita Samantha parla per te, perché non provi a ricercarla? Possiamo chiedere a Lisa che fine abbia fatto."

"Non me ne frega un cazzo di lei, Dan, lo vuoi capire?" Domanda Lauro, mordendosi l'interno guancia, mentre i suoi occhi, dal nervoso, si fanno lucidi: "Non voglio più sentire parlare di lei. Perché non comprendete? Ogni qualvolta si parli di lei a me viene in mente il fatto che io l'abbia picchiata e le abbia ucciso il figlio che tanto sperava e sognava di avere. Non l'ha potuto vedere nascere, crescere, diventare un ragazzo, lo capite?"

Sbatte un pugno sul tavolo, coprendosi il viso e scuotendo la testa: "Vi odio. Andate a morire."

Daniele sospira: "I tuoi pugni non hanno ucciso il bambino, te ne rendi conto, vero?"

Di Nuovo Maggio | Achille LauroWhere stories live. Discover now