Fare del bene, almeno a te

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Leggete l'angolo autrice


2018

Lauro fa un lungo tiro alla sua sigaretta, per poi spegnerla nel posacenere appoggiato sul piccolo mobile di fianco al divano.
Sfoglia il giornale che gli è stato lasciato nel camerino, leggendo attentamente tutte le notizie come sempre quando ha un attimo di pausa in quell'anno complicato, tre le centinaia di date di tour ed instore.

Sobbalza leggermente quando legge un nome e una notizia, ma si obbliga a ricomporsi immediatamente, curiosando sull'articolo riportato e non cambiando minimamente espressione nonostante l'argomento trattato.

Qualcuno bussa alla porta e lui alza lo sguardo, trovandosi di fronte Edoardo che lo guarda:

"Laure', tra poco saliamo sul palco, ci sei?"

Gli domanda preoccupato, entrando, dopo averlo visto in faccia:

"Fratè... Stai bene? Sembra che tu abbia appena visto un fantasma."

Lo prende in giro, schiaffeggiandogli il volto leggermente, facendolo sorridere un po' forzatamente:

"No, serio, fratè. T'apposto?"

"L'ansia, Edoa', solita roba, stiamo alle ultime date, normale avercela, no?"

"Lo so, ma me sembri strano, vabbè, ti aspetto fuori per salire."

Lauro annuisce, guardandosi un po' attorno e Edoardo lo fissa per un po'. Sa che non è l'ansia che lo attanaglia, ma qualcos'altro, che però non vuole dirgli, come spesso fa e ha fatto in passato.
Ipotizza il motivo dei suoi pensieri, quando vede lo sguardo chiaro di Lauro concentrato sui trucchi e sui profumi da donna vari che ha vicino allo specchio, abbandonati a loro stessi:

"Non ti trucchi oggi?"

Gli chiede, vedendo tutto al proprio posto, chiuso e non aperto o erroneamente rovesciato sul piano:

"No, lo stavo facendo. Cioè, stavo per iniziare a truccarmi. Edo sono in ansia, lasciami in pace, porca puttana!"

Alza la voce, cambiando radicalmente carattere, muovendosi dal suo posto e calciando le sue scarpe in una parte a caso del camerino, appoggiandosi poi sul piano e guardandosi allo specchio.

Edoardo non si smuove, né cambia espressione. Conosce Lauro e anche questo lato del suo carattere e sa bene come affrontare la cosa, ossia tacendo e restando lì, in attesa che il biondo gli chieda scusa e gli dica qualcosa:

"Scusa Edo. Ma non sto bene, non mi va di parlarne, poi starei peggio e abbiamo un concerto, non devo distrarmi. Solo... Potresti aiutarmi a truccarmi? Non ho proprio voglia. Sono arrabbiato e non ho la mano ferma."

Non attende risposta, afferra una sedia e si siede, aprendo un mascara e provando a metterselo, sbavando quasi subito e lanciandolo vicino allo specchio, trattenendo un urlo, premendosi le mani sugli occhi.

Edoardo, al contrario, mantiene la calma, sedendosi a fianco a lui e raccogliendo il mascara lanciato, mentre Lauro si gira verso di lui, facendosi truccare in silenzio:

"Edo..."

"Mhm?"

Il produttore si ferma, allontanando la matita e le dita dall'occhio dell'amico, concentrandosi sulle parole:

"Tu pensi sia stupido vestirsi da donna? Nel senso, se non lo facessi o se non mi conoscessi, tu lo considereresti stupido? Penseresti che io sia un frocio come dicono in tanti? Mi insulteresti?"

Di Nuovo Maggio | Achille LauroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora