Fatti così, su una ruota con il casco slacciato

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Capitolo un po' di passaggio per anticiparvi varie cose che accadranno in futuro.

Volete un doppio aggiornamento giovedì?


Le mani di Julia passano tra i capelli biondi di Lauro, addormentato su di lei dopo aver passato due ore a gridare e ad impazzire, spaccando diversi oggetti in casa di lui, per poi crollare esausto sulla ragazza, chiedendole, con il silenzio, sostegno e amore.

Julia si guarda le braccia, notando tristemente i lividi deturpati ulteriormente da nuovi tagli che lui le ha inferto per il nervoso e, sempre tenendo una mano sui capelli di lui, afferra un po' di ovatta e disinfettante, abituata ormai a tenerli nel cassetto del comodino, passandoseli sui segni.

Lauro si muove nel sonno, facendola sobbalzare, sentendosi stringere ancora di più dalle braccia unite dietro la schiena di lei, udendolo mugugnare nel sonno.

Lei mette via tutto al volo, riprendendo con le carezze:

"Sono qua, tranquillo. Sono qua."

Gli assicura, baciandogli la fronte, per poi vedere il telefono di Lauro, abbandonato a lato del letto, illuminarsi ed un ennesimo nome femminile apparire tra le notifiche con un'ulteriore richiesta di passare la notte assieme.

Si morde le labbra, tentando di non pensarci, ma, al contrario, stringe ancora di più il ragazzo, mettendosi più vicino a lui:

"Ti amo." Gli sussurra allo stremo, dopo diversi minuti, come se stesse per piangere: "Ti amo nonostante tutto Lauro, ti amo da morire." Gli rivela, conscia che non lo sentirà mai, incapace di dirgli quelle parole quando lui è sveglio:

"Vorrei mi amassi anche solo un decimo di quanto io ami te, ma temo non sarà mai possibile."

"Allora perché ci speri?"

Julia si gela sul posto, mentre Lauro si alza dalle sue braccia, guardandola negli occhi:

"Rispondimi."

La invita, quasi obbligandola, non levandosi dal viso quell'espressione fredda, infastidita, quasi di rimprovero, che la mette a disagio:

"Non...Nulla, nulla sono solo pensieri."

"Tieniteli in testa allora." Risponde freddo lui, guardandola male e alzandosi, facendo forza sulle gambe, guardandosi attorno: "Penso di andare. Ho bisogno di andare a camminare. Da solo."

Precisa le ultime due parole, facendola annuire, stringendosi nelle sue gambe:

"Ci vediamo."

Fa il giro del letto, avvicinandosi meglio a lei e baciandola freddamente:

"Devi andare da Samantha vero?"

Lauro si blocca, guardandola con gli occhi socchiusi:

"Scusa?"

"Tu..." Trema quasi lei: "Tu sei innamorato di lei, vero?" Si morde le labbra, affondando rabbia e lacrime in quel gesto:

"Cosa te lo fa pensare?"

"La perdoni sempre. Le dai mille possibilità. Ci stai assieme quasi più di quanto tu stia con me. Provi qualcosa per lei, non per me, vero?"

Attende una risposta, guardandolo male, seppur intimidita da lui. Lauro sospira, scuote la testa, sussurra un < Stronzate > per poi non attendere altro e uscire di casa, lasciandola lì da sola senza parole, con le lacrime agli occhi causati dalla freddezza di lui e la rabbia in corpo per l'altra ragazza.

Di Nuovo Maggio | Achille LauroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora