Lei vuole perdersi

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Essendo che le notifiche non vengono sempre mandate, ve lo dico nel caso vi siate persi il precedente capitolo: ho aggiornato due volte questa settimana.

Buona lettura


Lauro osserva, seduto su una sedia tremolante, i suoi due ormai ex amici venire sepolti da cinque ragazzi. Fa un tiro alla sua canna, passandola a Daniele, che ignora la scena, concentrandosi sulla sua musica.

Il biondo lancia uno sguardo a Julia, seduta a fianco a lui e alle mani della ragazza strette attorno alla sua, immobile tra quel calore, mentre il suo sguardo resta su quella scena.
Riporta l'attenzione sul fidanzato, quando la sua mano viene stretta da lui, che gli domanda con gli occhi se stia bene:

"Odio i funerali."

Asserisce:

"Io no." Commenta lui: "È l'espressione più alta di libertà dopo il suicidio." Le spiega, lasciandola stupita: "Dopo il funerale una persona è libera di volare dove meglio crede, assicurando che il suo corpo sia però immobile e irremovibile, lì sotto, protetto."

"Preferisco restare ingabbiata piuttosto che suicidarmi, la morte mi fa troppa paura. Non voglio morire."

"Alla fine dovremmo morire tutti Ju'. Però fai bene a pensarlo. A me non fa paura, la morte. È solo un intermezzo."

"Se mai dovessi scegliere, non lasciarmi sola. Moriamo insieme."

Lauro annuisce, lasciandole la mano e circondandole le spalle, tirandola su di sé:

"Cercherò di non lasciarti sola, non preoccuparti. Quando sarò convinto di saperti al sicuro, allora mi potrò allontanare."

"Io con te mi sento al sicuro."

Ma non lo sei, le vorrebbe dire, ma evita, respirando a fondo e stringendola maggiormente, per assicurarle di essere lì.

La pace del luogo viene scossa da un rumore di moto e di alcune grida e rumore di armi. Lauro si alza immediatamente, cercando capire che stia accadendo. Afferra la sua pistola, pronto a togliere la sicura e puntandola verso la fonte del rumore, abbassandola quando distingue Samuel tra i ragazzi che lo circondano:

"Fermi, abbassate le armi."

Ordina e tutti obbediscono, restando in guardia, pronti ad attaccarlo. Samuel, rimasto immobile fino a quel momento, fa un cenno con il viso verso Lauro, che ricambia, avvicinandosi poi a lui:

"Che vuoi?"

"Mi serve un favore. Per Samantha." Lauro alza un sopracciglio, invitandolo a continuare: "Dobbiamo levarci Marco di mezzo."

"Non sparo a persone a caso. Dammi un motivo, spiegati. Poi perché mi dovrebbe riguardare la cosa?"

"Perché la toglierebbe al tuo lavoro. Questo se la vuole portare via."

"Portare via?"

Samuel annuisce: "Nella Roma bella, dei viziati, non sopporta che stia con me, che stia con te, con Lisa o con chiunque altro."

"È geloso persino di una ragazza?"

"È possessivo, questo rischia di diventare ossessivo, doloroso, violento. Non possiamo lasciarla in mano sua."

"Lei che dice?" Domanda, sistemando la pistola al suo posto:

"Che non è vero. Ho provato a farle capire la realtà delle cose, ma per lei, lui, non è nulla di tutto ciò."

Di Nuovo Maggio | Achille LauroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora