Tre ragazzi spensierati con un'amicizia bellissima si ritroveranno a litigare per un libro con un passato dietro, pieno di misteri che attrarranno il più piccolo dei tre: Jeon Jungkook.
Conoscerà l'amore della sua vita ma la loro non sarà una stori...
Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.
Sentii dei rumori ovattati, subito dopo delle voci che mi chiamavano urlando il mio nome. Una mano che mi accarezzava la fronte e qualcuno che intanto mi teneva la mano.
La stringeva fortissimo.
Riuscii ad aprire gli occhi solo dopo pochi minuti, tentai di alzarmi ma ricaddi sul divano. Quel comodo divano che tanto amavo. Ed ecco subito dopo che arrivó il mio amico a quattro pelose zampe a mostrarmi tutta la sua felictà nel rivedermi. Yoongi mi teneva la mano mentre di tanto in tanto la baciava, potevo sentirlo bene.
Taehyung, il mio migliore amico, sempre li presente a dirigere la situazione. Mi carezzava la testa come se fossi un bimbo piccolo. In realtà quanto avrei voluto esserlo.
"Jimin, come ti senti ora?" Jin venne verso di me portandomi un bicchier d'acqua fresca e uno strofinaccio bagnato che diede a Namjoon.
Quest'ultimo me lo mise sulla testa spostando delicatamente le mani di Taehyung. Mi tirarono indietro i capelli mentre la mia fronte si bagnava di quella fresca acqua. Quello strofinaccio imbevuto passò dall'essere pieno zeppo di acqua, ad essere completamente asciutto nell'arco di poco tempo.
"Mi sento meglio, credo..." fu questa la frase che provai a dire con voce così flebile e bassa da quasi non farmi sentire.
"Come dici?" mi chiese poi Yoongi e io ripetei ma più ad alta voce. Annuirono tutti mettendosi alcuni a braccia conserte. Altri mi guardavano dall'alto. Chi dal basso come me.
"Che cos'è successo di preciso?" domandó il più grande e io e il mio fidanzato ci guardammo negli occhi intendendo tutto.
Forse se avessimo detto la veritá Seokjin avrebbe frainteso e tutti avrebbero iniziato sicuramente a dare la colpa a Yoongi, mentre invece, sua non era proprio. Anzi.
So bene di chi è la colpa. Pensai fra me e me. "Stavamo scopando tranquillamente quando all'improvviso Jimin è svenuto." sgranai gli occhi di colpo. Lo aveva detto davvero ed io non potevo far altro che non volerci credere.
"E prima che mi accusiate. No, non è colpa mia. Non è la prima volta e ci sono andato piano, almeno credo. Jimin tu che ne pensi?" Io stavo ascoltando tutta la conversazione leggermente in imbarazzo e poi le domande iniziarono a piovere.
Avevo la testa a palla e pensavo che non avrei sentito più niente, la rabbia contro quell' esso, chiamato così per essere quell'essere brutale che era sempre stato.
Le lacrime e il mal di testa accumulati, la voglia di dormire e di prendere qualcosa a pugni, o meglio qualcuno di invisibile che si trovava fottutamente e sfortunatamente nel cielo.
Ed ecco che un'altra delle mie crisi di bipolarità stava prendendo il sopravvento su di me. Come sempre succedeva si impossessava di me fino a farmi male. A ferirmi come sempre.
Quelle ferite che poi non si chiudono. Non riesco a sopportare tutto questo messo insieme. Ma sarebbe cosí semplice dirlo ai miei amici? Quegli amici che ora stanno pensando solo alla salute di Taehyung? Per lo più il mio migliore amico.
