Capitolo 2

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POV SARAH


Quando mi sbatte sul letto salendomi sopra, ormai è fatta, il ragazzo imbronciato è sparito, rimpiazzato da un giovane talentuoso che sa esattamente dove toccare una ragazza per farla impazzire.

Ha delle mani morbide e affusolate, quando mi tira su il vestito scoprendomi la coscia sento il bisogno di averlo più vicino, tento di afferragli la testa di lato, affondare le mani nei suoi capelli, ma sono cortissimi ai lati, e più lunghi sopra, così la mano mi scivola sul collo trovando finalmente un appiglio. Spingo con forza la mia bocca contro la sua e mi sento gemere.

Le sue labbra sono avide su di me, mi bacia il collo, il decolté per poi tornare sulla mia bocca; sorride, gli occhi ancora lucidi, ma ho sospetto ora siano per la passione e non per la tristezza.

Allungo una mano verso i suoi pantaloni e inizio a liberare il primo bottone dall'asola, ma la sua mano si appoggia alla mia.

- Non vuoi? Devo fermarmi? – ansimo.

- No Cenerentola, sto solo cercando di aiutarti – sorride sulle mie labbra.

Appena libera il secondo bottone, insinuo la mia mano oltre il tessuto, allargando leggermente l'elastico delle sue mutande e scendendo piano – Porca Miseria! – esclamo senza pensarci. Lui si ferma e mi fissa.

- Prego? – ride.

- Merce di prima qualità insomma. – mi unisco a lui, ridacchiando. Per una volta la ruota pare girare a mio favore.

- Sei stata fortunata allora, mi hai scelto a scatola chiusa - si pavoneggia.

- Con sorpresa... e che sorpresa... - vorrei ridere ancora ma vengo distratta e lui cerca di guardare nel punto in cui i miei occhi si sono bloccati – Che ti prende ora? –

- Ho i piedi sporchi... – entrambi ci ritroviamo a fissare i miei piedi neri, le mie piccole dita smaltate muoversi l'una dopo l'altra. Sì ho una mania ossessiva compulsiva per i germi.

- Tu sei completamente matta! – decide di sorvolare questo particolare iniziando ad aprirmi la cerniera del vestito.

- Ho forse mai negato il contrario? – forse per stasera potrei sorvolarlo anche io, dopo nemmeno intrattenermi in una camera d'hotel con uno sconosciuto è qualcosa che faccio spesso. Decido di poter fare un'eccezione e schiudo le labbra mordendogli avidamente un lobo.

- Oh santo cielo, ci conosciamo da un ora... - ansima mentre la mia lingua percorre i contorni del suo orecchio.

- Questo non ti ha dissuaso dal portarmi qui per scoparmi! – rido. Sono conscia che in una situazione normale non parlerei così, ma sono matta giusto?

- Ti sei servita su un piatto d'argento, sono imbronciato non di pietra – mi guarda appena mordendosi il labbro, è concentrato a liberare i mie seni dal reggiseno. Li guarda sbocciare liberi e li stringe entrambi fra le mani, facendomi inarcare la schiena.

- Ti prego prendimi, ora - soffio riprovando a sembrare vagamente sexy - Ti preferivo imbronciato – ammicco

- Aspetta – si alza in piedi e fa scendere velocemente i pantaloni e gli slip sul pavimento, non prima di aver estratto un quadrettino argentato dalla tasca. Lo guardo spezzarne il bordo con i denti... quella bocca, così carnosa e rossa, quel dolce naso a patata: questo ragazzo è così dannatamente bello.

Tutta Colpa Di Liam [in Revisione]Where stories live. Discover now