Capitolo 19

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NOI NON SIAMO ESATTAMENTE CIO' CHE TUTTI VEDONO,

SIAMO CIO' CHE POCHI PROVANO

E CHE POCHISSIMI COMPRENDONO


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POV LIAM

Apro gli occhi e la prima cosa che vedo è la sua montagna di capelli ramati sparsi per il cuscino.

Sarah girata di schiena è completamente raggomitolata contro il mio petto, il mio cuore batte contro la sua pelle, e sebbene non stiamo facendo niente a parte respirare, le sensazioni che provo mi sconvolgono.

Mi sporgo per vedere il suo viso, lei è bellezza della semplicità, con ancora quella grande linea di eyeliner nero quasi sbiadita ad incorniciare e rendere ancora più sexy quei suoi grandi occhi scuri appena si punteranno su di me.

Ho sulla pelle l'odore di questa notte che ancora deve finire, dalle finestre posso intravedere l'intera Londra illuminata, scintillare nel buio cielo piovoso.

Le accarezzo la testa e le schiocco un piccolo bacio fra i capelli, il suo corpo mi risponde spostandosi ancora più contro me.

- Mi piaci da impazzire – le sussurro nell'orecchio, anche se non sono sicuro mi possa sentire. La vedo sorridere appena e stringendola ancora più a me, mi riabbandono ai sogni.


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Mi sveglio di nuovo ed è ormai mattina, la luce bianca di un sole timido mi fa sbattere le palpebre un paio di volte prima di incontrare i suoi occhi.

Mi fissa con un sorriso ebete sulla faccia, con la testa appoggiata al cuscino.

- Sei un panda, lo sai? – il suo eyeliner non è sopravvissuto al resto della notte e gli occhi ora sono cerchiati di nero. È buffa, ma sempre splendida.

- Oddio – si copre il viso con le mani e nasconde la testa sotto le coperte.

Scoppio a ridere – Vedi cosa succede ad andare a letto puzzolente –

- Senti chi parla – mi sbatte un cuscino in faccia, e quando mi libero è già corsa fuori dalla stanza.

- Vuoi fare la lotta sei sicura? – le vado dietro ridendo.

Entrando in bagno la trovo intenta a pulirsi la faccia con una salvietta, peccato che come risultato ottenga solo di sparpagliarsi il nero ovunque. Mi appoggio allo stipite della porta e guardo il suo riflesso nello specchio – Così è assolutamente meglio! È già carnevale? –

Lei mi guarda con sufficienza e mi si avvicina, ha gli occhi furbi ma io sono passato a fissare la sua bocca, finendo per distrarmi e non accorgersi della sua mano sporca di nero avvicinarmisi alla mia faccia, risultato: siamo entrambi pronti per un campo reclute militare!

Mentre cerco di togliere questa roba appiccicaticcia e unta dalla faccia, la vedo sfrecciare fuori dal bagno.

Non le do vantaggio questa volta, la seguo e non le do nemmeno il tempo di arrivare al divano, mi abbasso a cingerle le ginocchia e me la carico sulle spalle e corro verso il bagno della camera degli ospiti dove abbiamo passato la notte.

Tutta Colpa Di Liam [in Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora