Capitolo 68

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E QUANDO L’UNICO ABBRACCIO

CHE TI FAREBBE STARE BENE

NON LO PUOI AVERE,

COSA PENSI DI FARE?

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POV LIAM

 

E’ Natale, la mattina di Natale e sono a Wolverhampton, guardo fuori dalla finestra quei paesaggi che mi hanno cresciuto, ma la mia mente è da tutt’altra parte.

La mia mente è in quell’ultimo cassetto della cucina, al trentesimo piano di PanPeninsula, dove è nascosta una parte della mia vita che non riesco a mettere via.

Accanto ad una scatola di cereali colorati, c’è anche qualcos’altro ora, c’è un pacchettino incartato con della semplice carta rossa, chiuso in fretta per non essere scoperto, nascosto con altrettanta fretta, nonostante io lo senta pulsare anche a chilometri di distanza.

Sì, le ho preso un regalo, perché anche se non la sento più, anche se mi sono comportato da stronzo, dopo che l’ho baciata al compleanno di Louis, nonostante fossi ubriaco, nonostante abbia ancora il labbro gonfio per il pugno di quel Donny, mi sono reso conto che nessuna Sophia del mondo, potrà mai stregarmi e completarmi come ha fatto Sarah in questi mesi.

Mi è entrata dentro, così tanto dentro, che non si torna indietro.

Non so dove sia, cosa stia facendo, cosa stia pensando, ma ovunque si trovi, senza saperlo ha con sé una parte di me.

Quella parte che non riesce a rassegnarsi.

- Lee, ehi, mi stai ascoltando? – metto a fuoco l’immagine che ho davanti. Sophia, con un sorriso dolcissimo mi guarda e mi porge il bicchiere dell’aperitivo.

Siamo a casa della sua famiglia, abbiamo dormito nel suo vecchio letto, quel letto che ha visto tanto di noi, i primi baci, la nostra prima volta, il nostro diventare grandi amanti mentre decidevamo di iniziare una nuova vita insieme a Londra.

Stamattina ci siamo guardati e dopo esserci abbracciati forte siamo scesi in tuta, senza preoccuparci di dover apparire diversi da quello che siamo, non ho nemmeno perso tempo a farmi i capelli, il mio ciuffo scende basso al lato della tempia e io ho sorriso e parlato con tutti, è bello essere qui, sapere che mia madre e le mie sorelle sono a cinque minuti di distanza da me, vedere quanto è cresciuto il piccolo cuginetto di Sophia, che siederà a capo tavola con me, è tutto rissante, come se non fosse cambiato nulla da un anno fa, ricordo perfettamente lo scorso Natale, a casa mia, con le mie sorelle e i miei, i sorrisi e le risate, tutto.

Questa è la mia vita, quello che sono.

Forse, quello che ero.

Un anno fa.

Starò per sempre bene qui, non ci sarà mai niente che batterà quello che provo quando passo il cartello di benvenuto all’ingresso della città, ma quest’anno potrebbe esserci qualcosa che renderebbe il mio stare bene, migliore.

Ricambio il sorriso di Sophia e mi porto il bicchiere alle labbra, mentre guardo immobile la gioia del Natale nelle facce di chi mi sta attorno.

Un anno fa, non avrei potuto chiedere di meglio che questo.

Tutta Colpa Di Liam [in Revisione]Where stories live. Discover now