Capitolo 1 - parte 11 "I medium"

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Per riassumere la serata: Loan Si meritó un bello schiaffone sulla faccia, ho visto frammenti d'anima un pó ovunque per la città, e i fratelli Bartholy mi stanno nascondendo qualcosa...
Potrei lasciare il maniero domani stesso, ma mi rendo conto che sarebbe come scappare di nuovo.
Saranno diversi, ma questo non li rende dei mostri.
Non dovrei giudicarli così in fretta.
Qualche minuto dopo, sento le note del pianoforte fluttuare nell'aria e arrivare fino a me.
La melodia è sempre molto seducente.

Come il suo compositore. Penetra dentro di me, dove le mie emozioni si nascondono dal mondo...

Oggi riniziano le lezioni.
E sono così in ritardo!
Non so perché, ma ho dormito per 10 ore filate, e non ho neanche sentito la sveglia.
(Panico!)

Salto la colazione.
Non ho davvero il tempo di mangiare nulla!
Ogni secondo conta, a giudicare da che ore sono!
Stamattina la casa è davvero tranquilla, e non c'è nessuno in giro.
Dove sono tutti?
Fuori il cielo è blu, e il sole spacca le pietre. Non ho tempo di perdermi nei miei pensieri.
Corro all'università.
Ho già perso quasi 20 minuti della lezione di Miti e leggende.
E io che volevo sapere di più sui vampiri...
Mentre corro per i corridoi alla velocità della luce, sento qualcuno che mi chiama.
Riconosco la voce di Loan.

Lo ignoro.

Cosa vuole da me?
Non ho tempo da perdere...
Mi sento afferrare per il braccio.
Mi volto, furiosa e pronta a combattere.
Ha l'aria completamente sconfitta, l'aria stanca, un'espressione imbarazzata sul suo volto solitamente sicuro.
L:"Grace, volevo scusarmi... L'altra sera avevo bevuto troppo e ho fatto una cavolata."

G:" È un pó troppo facile scusarsi ora..."
Lui mi guarda timidamente.
Non so davvero come reagire.
Avrei preferito non incontrarlo affatto.
G:" Ascolta, sono di fretta, ne parleremo più tardi..."
Mi guarda con occhi colmi di rimorso e annuisce.
Non dev'essere molto abituato a scusarsi.
(Glielo insegneró io!)
Riprendo la mia corsa e finalmente arrivo di fronte all'aula in cui si tiene il corso di Miti e leggende.
Il corridoio è silenzioso, dato che gli altri sono già entrati.
Mi scoccia entrare e interrompere a causa del mio ritardo ma, al tempo stesso, non voglio proprio perdere questa lezione...

Apro la porta discretamente.
Cerco di non farmi notare e strisciare silenziosamente in fondo alla sala...
Non faccio nenche in tempo a entrare che Sebastian Jones porta i suoi occhi ambrati su di me.
(Ops!)
E dire che non volevo farmi notare!
Prego internamente che non dica nulla...
Prof. J:" Buongiorno, signorina ritardataria. È l'inizio del semestre ed è già arrivata in ritardo? Sono davvero così noioso?"
(Merda...)
Non so dove andare a nascondermi!
Ho le guance in fiamme.
Questo è l'unico corso a interessarmi davvero, e l'insegnante mi ha già presa per una pessima studentessa...

Chino la testa, imbarazzata.
È inutile dire qualcosa.
Non ho nessuna scusa, comunque...
Prof. J:" Il suo nome, per favore?"
La sua voce è profonda e minacciosa.
Vuole il mio nome per tenermi in cattiva considerazione?
La mia solita fortuna!
Mi guarda a lungo, silenziosamente. Vorrei solo andare a nascondermi, ovunque, basta che sia lontano da qui!
G:" Il mio nome è Grace Walker..."
Lui ripete silenziosamente il mio nome, tra sé.
Alzo lo sguardo, confusa.
Lui riprende velocemente la sua aria disinvolta.
Prof. J:" Bene, signorina Walker. Vada a sedersi. Mi auguro che sarà più puntuale, in futuro."
Annuisco. Scorgo Sarah, seduta in prima fila, che mi fa cenno di raggiungerla.

Anche se attraversare tutta l'aula per raggiungerla richiede uno sforzo sovrumano, preferisco passare il resto della lezione al suo fianco.
La raggiungo e lei mi saluta con un gran sorriso.
Mi dà una pacca sulla spalla, come a dire che va tutto bene.
Sono un po' delusa dal non vedere Peter.
Il professor Jones riprende la sua lezione.
Mi accorgo che non sta più parlando di vampiri, ma di medium. Trattengo il fiato.
Prof. J:" I vampiri non sono le uniche creature sovrannaturali presenti nell'immaginario collettivo. Licantropi e streghe ne sono altri esempi. Ed esistono anche umani in grado di collegare il mondo magico con quello reale. Vengono chiamati medium.
I medium sono sensibili ai fenomeni che solitamente non possono essere recepiti dai cinque sensi. Principalmente, riescono a vedere manifestazioni provenienti dall'Aldilá."

Resto senza fiato, da quanto sono sconvolta. Suona tanto come quel che riesco a fare io, giusto?
Prof. J:" Solitamente i medium sono predisposti geneticamente.
Il dono viene trasmesso di generazione in generazione.
Le loro visioni appaiono fin dall'infanzia."
Sfortunatamente non ho mai conosciuto i miei veri genitori.
Sono stata adottata quando avevo due anni, e non ho mai sentito il bisogno di conoscere la mia famiglia biologica.

Prof. J:" Fin dai tempi immemori, ci sono sempre stati racconti sui medium. Sono esseri capaci di attraversare il velo che separa i vivi dai morti. Sono vittime di visioni, o piuttosto di apparizioni.
Vengono anche chiamati <chiaroveggenti>."
Nel pronunciare queste parole, il professor Jones si volta verso di me.
Mi fissa per un istante, gli occhi illuminati dalle luci al neon.
Perché mi sta guardando in questo modo? Crede davvero in queste storie, o si limita a insegnarle?
Prof. J:" Sono come testimoni, ma anche messaggeri. Possono connettere i vivi e i morti, per trasmettere i loro pensieri o le loro emozioni."
Sarò davvero in grado di comunicare attraverso queste visoni?

L'idea mi intriga.

Sarò in grado di comunicare con coloro che provengono dall'Aldilá?
Sono così persa nei miei pensieri, che non mi accorgo che la lezione è già finita.
Sarah:" Ci sei, Grace?"
Agita una mano di fronte alla mia faccia, in attesa di una reazione.
Lei mi guarda sorpresa.
S:" Stai dormendo?"
G:" No no, stavo pensando..."
S:" A cosa? Sembravi davvero da un'altra parte..."
Mi guarda preoccupata, e apprezzo il suo interessamento.
Sembra sempre sapere cosa mi passa per la testa, e non sono molto abituata a questo genere di premure. Di solito le persone fanno molta fatica a capirmi... o ad apprezzarmi.

G:" L'argomento mi ha messa a disagio... Sai, per quello che ti ho detto l'altra sera..."
Mi guarda preoccupata.
S:" Capisco..."
G:" Mi capisci perché anche tu hai un dono speciale?"
S:" In un certo senso..."
La sua risposta è davvero strana.
S:" Faccio parte di quelle persone che si fidano delle loro intuizioni.
Il mondo sovrannaturale non mi fa paura, mi affascina.
Se vuoi possiamo andare a fare qualche ricerca assieme, in biblioteca? "
Apprezzo davvero che mi stia prendendo seriamente.
Ha una mente così aperta!
È incredibile per una persona come me, che si è sempre sentita esclusa a causa di questi strani poteri, avere qualcuno con cui condividere certe cose...
È una vera boccata d'aria fresca!

Le faccio il mio miglior sorriso.

Voglio starle più vicino, dimostrarle quanto le sono grata per tutto ciò che fa.
Le sue guance si fanno tutte rosse.
Abbozza un piccolo sorriso complice.
Ci dirigiamo in biblioteca.


Is it love? PeterWhere stories live. Discover now