Capitolo 11 - parte 3 "Rapita"

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La macchina parte di botto, zigzagando attraverso le vie della città.
Cerco di levarmi il sacco dalla testa. Ma faccio a malapena in tempo a muovermi che uno degli uomini accanto a me mi blocca contro il sedile, ringhiandomi di non muovermi!

Grace:" Ma cosa volete da me?!!!"
Disc:" Silenzio!"

Il veicolo gira a destra, poi a sinistra. Vengo sballotata da una parte all'altra, contro le spalle dei due uomini ai miei lati.
(Sto per vomitare...!)

Grace:" Dove mi state portando? Non mi sento bene..."
Disc:" Stai zitta, o ti sistemo anche l'altra spalla."

Obbedisco. L'ultima cosa che voglio fare è innervosirli...
Non sono qui per fare conversazione. Potrebbero farmi davvero male. Preferisco restare tranquilla.
La macchina rallenta e parcheggia da qualche parte.

Disc:" Scendi."

Mi faccio uscire immediatamente dall'abitacolo. I miei piedi si posano su un terreno di pietra.
Mi spingono violentemente, costringendomi ad andare avanti.
Occasionalmente una mano si posa sul mio braccio, per guidarmi.
Sembra un piano ben congeniato.
Hanno messo KO Peter con i proiettili avvelenati in un attimo, e ora mi hanno portato dall'altra parte della città, in un posto che non conosco.
Mi ritrovo a camminare su un terreno ricoperto di foglie morte.
Le sento scricchiolare sotto i miei piedi. Sono nella foresta...
(Ma stavolta non per scambiarmi teneri baci con il mio vampiro...)
Sono spaventata a morte!

Grace:" State facendo un errore... Qualunque cosa possiate pensare, non c'entro niente con le vostre questioni!"

È più forte di me, lo stress mi fa parlare!

Disc:" Certo! Va bene, ti prepareremo un piccolo cocktail fatto in casa. Ti piacerà, promesso.
Fermati, qui."

Obbedisco, drizzando le orecchie.
Sento qualcuno armeggiare maldestramente con una chiave in una serratura, poi l'acuto stridio di una porta che viene aperta.
(Mi uccideranno qui, in questa foresta, in una cabina che nessuno troverà mai!)
Sono sul punto di svenire.
(Se solo potessi abbattere questi maledetti rapitori, uno per uno...!)

Ora vengo spinta all'interno di quello che credo essere un'abitazione. Un odore salmastro  mi fa corrugare la fronte.
Mi fanno sedere delicatamente su una sedia che scricchiola.
Vengo bloccata con quella che sembra essere una corda, per poi venir liberata dal sacco.
Mi aspettavo di venire accecata dalla luce di un lampadario, invece si tratta solo di una piccola lampadina. Illumina la stanza solo parzialmente.
Rimango seduta tranquillamente, in attesa che qualcuno faccia qualcosa.
Uno dei tizi incappucciati si mette a urlare accanto a me.

Disc:" Farai meglio a collaborare!"

Poi un altro prende le redini:

Disc:" È nel tuo interesse."
Grace:" Cosa volete da me?"

Il più alto di loro si china verso di me.

Disc:" Non cercare di fare la furba con noi."

Lo osservo e alzo le spalle.
Faccio una smorfia sotto il dolore della spalla martoriata.

Grace:" Non sto facendo la furba!
Non so che ci faccia qui!"

Un altro poi continua, in tono ringhioso:

Disc:" Cosa sai dei Bartholy?"

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