Capitolo 10 - parte 6

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L'indomani, al campus, non sono dell'umore per seguire le lezioni.
Mi rifugio in biblioteca, dove mi concentro su un libro relativo alle condizioni di vita nel XVIII secolo.
Anche se sono ancora sotto shock per ciò che Peter mi ha detto su Viktor, rimango irrimediabilmente attratta da lui.
Mi proietto in quell'epoca, grazie alla mia immaginazione senza limiti, e visualizzo me stessa frequentare un certo musicista, ancora mortale.
(Mi consolo alla mia maniera!
Anche se questo modo di fantasticare non mi fa poi tanto bene...)

Una voce ovattata mi raggiunge, strappandomi dai miei sogni.
Sollevo il naso dal mio libro, delusa per essere stata interrotta.
Non ho alcun bisogno di compagnia, in questo momento.
La solitudine è il mio solo rifugio.
Incuriosita, mi ritrovo faccia a faccia con Sarah.

Sarah:" Indovina? Ti ho cercata dappertutto. Ho anche chiesto alle mie carte, che mi hanno indicato un grande libro aperto.
Nah, sto scherzando... Non fare quella faccia!
Che fai? Studi molto?"
Grace:" No."
Sarah:" Lo sapevo... Non è questa la faccia di quando fai fatica."

Mi rivolge uno sguardo penetrante, mentre un sorriso si disegna sulle sue labbra.

Grace:" È sulla vita nel XVIII secolo. Volevo saperne di più... Non ho la testa per i corsi, oggi."
Sarah:" Si tratta di Peter, o sbaglio?"

Mi mordo nervosamente le labbra.
Mi conosce davvero bene.
Non posso più nasconderle niente. Comunque, non ho tanta voglia di parlarle dei miei problemi di coppia. So che la cosa la mette a disagio.

Grace:" Forse."

Faccio una pausa e riprendo fiato, per poi cambiare argomento.

Grace:" E tu? Che mi dici?"
Sarah:" Dovresti essere più tu a raccontarmi! Come va al maniero?"
Grace:" Tutto bene."
Sarah:" Immagino abbia risolto i problemi con Peter. Ti sentirai sollevata."
Grace:" Sì, avevi ragione."

Ho la sensazione che stia cercando di ottenere qualche informazione, e non so cosa dirle di positivo.

Grace:" Abbiamo parlato. Andarsene dal maniero non sarebbe una soluzione."

(Andarsene dal maniero, sola con lui, lontano da tutto, sarebbe la migliore delle alternative!)

Mi guarda negli occhi, ma qualcosa non va.
Ho paura che capisca che non va tutto così bene come vorrei farle credere. Ecco perché preferisco non entrare nei dettagli.
Non voglio parlarle di Viktor, nè dell'ombra minacciosa che incombe sui suoi figli e le loro compagnie.
La farei solo preoccupare, e dovrei sicuramente sorbirmi un'altra delle sue ramanzine sui Bartholy. Per non parlare del fatto che non le ho ancora detto niente dell'incidente con i Discendenti...
Ma, fortunatamente, Sarah non insiste.

Sarah:" Comunque, ti cercavo perché stasera ci sarà una festa a casa di una mia amica."

Non riesco a trattenere un sospiro.

Sarah:" Beh, non saltare dalla gioia! Non ti va?"
Grace:" Oh, scusami... Sì, certo, mi va."

(Wow, quanto sono credibile!)
Sarah mi osserva con aria scettica.
Mi fa piacere che Sarah cerchi di sollevarmi il morale, ma non me la sento proprio di uscire, stasera.

Is it love? PeterWhere stories live. Discover now