Capitolo 9 - parte 5 "Scuse"

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Continuo a pensare i pro e i contro nella mia testa.
Nicolae mi ha chiaramente suggerito di lasciare Peter in pace.
Ma qualcosa mi spinge a fare l'opposto.
Mi sento attratta da Peter come una calamita.
È proprio in questo momento che la mia amica civetta fa la sua apparizione sulla mia finestra.
Mi guarda, sbattendo i suoi adorabili occhioni.
Mi avvicino e gli accarezzo la testolina.

Grace:" Cosa dovrei fare, secondo te? Credi sia una buona idea raggiungere Peter?"

Vola sul posto e descrive una grande curva verso la foresta.
Sento che mi sta spingendo ad andare.
Ho deciso: andrò a cercare il mio amato.

Mi infilo il cappotto ed esco silenziosamente dal maniero, per evitare di allertare qualcuno.
Preferirei non imbattermi in Nicolae. Potrebbe prendere male il fatto che non abbia ascoltato i suoi consigli.
Fortunatamente arrivo al parco senza incrociare nessuno.
Spero anche di non essere aggredita da nessuna entità malvagia.
Eppure, stranamente, non ho paura.
Non penso che a Peter, e ciò mi aiuta a non pensare ad altro e mantenere la rotta.
La brezza notturna mi fa rabbrividire.
Sollevo il cappotto e lo abbottono al massimo.

Quando attraverso il limitare del bosco, illumino i dintorni con il mio telefono.
Seguo un sentiero che ho già fatto in passato.
Non mi fermo. Aumento il passo, la testa bassa.
Quali che siano gli ostacoli o le imboscate, devo trovare il mio bel vampiro.
Se Peter si trova da qualche parte nei paraggi, riuscirò a trovarlo.
Mi fido del mio intuito.
Il sentiero è fiancheggiato da cespugli e rovi, che talvolta mi graffiano le gambe, così procedo con cautela per evitarli.
Respingo ogni pensiero lugubre e pessimista che potrebbe farmi fare marcia indietro.
E dire che stavo bene e al caldo fino a un quarto d'ora fa.
E ora tremo di freddo!
Ma l'amore, a volte, può far fare follie. Lo so fin troppo bene.
E poi, Piuma mi ha incoraggiata a seguire il mio istinto.
Sono certa di aver fatto la scelta giusta.
Spero solo di non aver sbagliato sentiero.
Di colpo, quasi non credo alle mie orecchie... Mi sembra di sentire un piano suonare.
So di aver visto le cose più strane in questa città, ma un pianoforte in mezzo alla foresta è il delirio!
Più avanzo, più chiaro diventa: le note musicali hanno un tocco Bartholyano, un accenno a Peter, che mi cattura.
Starò sognando.
È completamente impossibile sentire un pianoforte in mezzo alla foresta.
Sto avendo un'allucinazione?

E lì, alla fine del sentiero, vedo Peter steso sull'erba.
È il suo telefono, poggiato accanto a lui, a diffondere la musica che sentivo.
(Allora non stavo sognando!)

Avanzo lentamente.
Sembra così tranquillo!
Non voglio disturbare la sua meditazione.
Ma Peter, percependo la mia presenza, solleva immediatamente la testa.

Peter:" Grace!"

Peter spegne la musica, per poi alzarsi e venirmi incontro, l'espressione chiusa.

Peter:" Che ci fai qui? È stato Nicolae a dirti dove trovarmi?"
Grace:" Niente affatto! A dire il vero, mi ha anche detto di restare al maniero e aspettare il tuo ritorno. Ma non ho potuto."
Peter:" Avresti dovuto ascoltarlo!"

Non mi aspettavo che Peter mi aggredisse immediatamente.
Speravo sarebbe stato un minimo riconoscente per tutta la strada che ho fatto per venire a cercarlo.
Non posso fare a meno di sentirmi ferita dalla sua reazione.

Grace:" Mi scuso, Peter. Per tutto. Mi sono comportata in maniera terribile. Non avrei dovuto agire come ho fatto. Ma non ho riflettuto, ho pensato solo a me stessa. Volevo soddisfare la mia curiosità e mettere a tacere la gelosia. Non mi sono resa conto del male che avrei potuto farti.
Sono davvero desolata.
Ti prometto di non farlo mai più."

Is it love? PeterWhere stories live. Discover now