Capitolo 2 - parte 4 "Gelosia"

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(Se continua così, il mio cuore non reggerà per molto!)

P:" Che fai qui, Grace?"
G:" Ho sentito della musica e ho pensato fossi tu... Non sapevo avessi compagnia, scusami..."
Perché mi scuso?
Non ho fatto nulla di male!
Mi appresto ad andarmene, confusa, ma la sua mano si stringe sul mio polso e mi fa voltare verso di lui.
P:" Ti chiedo scusa per il mio comportamento di prima.
Di solito non faccio così. "
G:" Perché eri arrabbiato con me?"
Ho bisogno di sapere!
Lui sembra ancora più a disagio, e si passa una mano tra i suoi magnifici capelli corvini.
Per un istante rimango ipnotizzata dai loro riflessi bluastri, accentuati dalle luci al neon.
Mi rendo conto in questo momento che è troppo bello per essere umano.
P:" Non capisco neanch'io perché mi comporto così con te, Grace.
Mi lascio trasportare, rido, mi sento frustrato. Emozioni che non sentivo da anni..."
Mi sento sollevata di vederlo tanto turbato quanto me.
Non capisco perché stia mettendo tante barriere.
G:" Perché ti crei tutti questi problemi, Peter? Perché non possiamo passare semplicemente del tempo insieme, senza stare a rifletterci troppo?"
Mi guarda e un piccolo sorriso appare all'angolo delle sua bocca.
È davvero carino.
P:" Senza riflettere? Ti rendi conto di ciò che mi chiedi, Grace?
Non faccio altro che riflettere..."

È quello che mi piace di lui.
Mi piace il suo lato serio e pensieroso.
Non somiglia per niente ai ragazzi infantili della mia età.
È questo a renderlo affascinante.
Ricordo che, fino a qualche secondo fa, sembrava perfettamente a suo agio con Dorothy.
Perché si comporta così solo con me?
G:" Mi dispiace di aver interrotto il tuo appuntamento con Dorothy. "
Mi rendo conto di aver pronunciato questa frase con un tono più accusatorio di quanto non volessi.
Sento le guance arrossire.
Peter mi guarda con una luce incuriosita negli occhi, come se tutte le mie reazioni lo affascinassero.
P:" Dorothy viene dal mio paese d'origine, la Romania, più precisamente, la Transilvania.
Abbiamo molte cose in comune."
Perché si è sentito in dovere di aggiungerlo?
Aggrotto le sopracciglia, infastidita dal suo comportamento.
Non vede che il loro legame non mi entusiasma?
G:" Te l'ho forse chiesto? No.
Quindi non serve aggiungere altro. Ho capito benissimo che ti piace!"
Il suo sorrisetto si allarga, sembra gli piaccia divertirsi a mie spese.
(Che sadico!)
Si mette improvvisamente a ridere, e il suono della sua voce melodiosa fa fare una capriola al mio cuore.
Perché è così seducente?
Non riesco neanche ad arrabbiarmi con lui.
P:" Lo ammetto, l'ho detto per vedere la tua reazione... E tu non mi hai deluso!
Mi sorprendi sempre, Grace..."

(Nel bene o nel male? Non so mai cosa pensare con lui...)

G:" Smetti di giocare con me, Peter."
Lui smette di ridere e si fa improvvisamente più serio, più pericoloso anche.
Trattengo il fiato.
P:" A volte ho l'impressione che sia tu a giocare con me, Grace."
La sua voce è seria, l'intonazione cupa, come se fosse arrabbiato con me senza saperne il perché.
Comunque, non ho fatto nulla di male...
G:" Non gioco mai, Peter. Sappi che tutto ciò che dico, tutto ciò che sento, è vero."
Si passa nuovamente la mano nei capelli.
Credo si tratti di un riflesso, per quando è insicuro o pensieroso.
Questo suo gesto mi ipnotizza.
La sua mano lattea in contrasto con i suoi capelli scuri.
È uno spettacolo che non mi stanca mai.
P:" So che Nicolae ti ha parlato. Ora sai perché faccio così, con te..."
G:" Non mi interessa quel che dice Nicolae. Siete ancora vivi, sentite le cose, come me.
Non siamo così diversi. "
P:" Ripensaci, Grace. Siamo diversi in molti modi. La vita ci ha lasciati da parecchio tempo...
Non dovresti mai dimenticarlo. Siamo costantemente divisi tra il passato e il presente.
Non sappiamo più come vivere."
G:" Anch'io mi sento incastrata tra il passato e il presente...
Non mi conosci abbastanza per capirlo, ma non ho paura di voi."
Mi guarda, sorpreso dalla mia risposta.
Mi rendo conto di aver detto un pó troppo.
Mi si avvicina, come per dire qualcosa.
Ma è in questo momento che Dorothy esce dalla sala musica.
Il suo sguardo si incupisce quando mi vede.
(Altrettanto, Dorothy!)
D:" Peter, non ti ho ancora fatto sentire l'ultimo passaggio del pezzo..."
Peter non le risponde, i suoi occhi radicati nei miei.
Sta ancora aspettando una reazione da parte mia?
Sta cercando una risposta alla domanda che sembra continuare a porsi?

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