Capitolo 2 - parte 3 "Il fantasma"

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È seduta con un gruppo di amici, e mi rendo conto che, a volte, dimentico quanto sia popolare.

Mi dispiace per lei.
Stare sempre al centro dell'attenzione dev'essere sfiancante!
Preferisco restare nell'ombra, a osservare.
Mi piace avere amici, ma degli amici a cui esser davvero legata.
Lei mi vede e si alza immediatamente per raggiungermi, lasciando la sua folla di ammiratori.
Ha un modo di camminare sensuale e distinto.
È così diversa, così unica...
Emette quel tipo di energia che attrae le persone, senza che lei sembra fare il minimo sforzo.
S:" Grace, va tutto bene? Mi stai guardando in maniera strana..."
Mi rendo conto di starla fissando, senza battere ciglio, cosa non troppo educata.

G:" Scusa, pensavo ad altro. Ho appena finito di parlare col professor Jones. Mi ha dato dei buoni consigli e una lista di libri da leggere!"
S:" Sembra saperne tanto sul paranormale, la magia e le cose strane. Dovrei porgli anch'io qualche domanda sulle streghe..."
G:" Devo andare assolutamente in biblioteca. Mi accompagni?"
S:" Mi dispiace, ho già da fare per questo pomeriggio... Ti prometto che domani mi farò perdonare!"
G:" Non preoccuparti! Posso capire che non abbia voglia di passare il pomeriggio a leggere strani libri su un argomento del genere!"
S:" Sai che amo tutto ciò che è strano! Beh, a domani. Fai attenzione al rientro. Mandami un messaggio!"
La osservo andare via, e non posso fare a meno di sorridere.
Sono fortunata ad aver incontrato qualcuno come lei, al mio arrivo a Mystery Spell!

Rimango per un pó in biblioteca, da sola.
Non riesco a concentrarmi.
Questi avvenimenti vanno un pó oltre, e non so come reagire.
Sono sempre stata così indecisa?
C'è da dire che queste circostanze sono davvero particolari...
Ricapitoliamo: vivo con dei vampiri, ho per migliore amica quella che probabilmente è una strega, e io vedo i morti!
Ci sono storie più semplici!
Voglio sapere di cosa sono realmente capace...
Chiudo gli occhi e osservo tutte le persone presenti in biblioteca.
Mi sento stranamente potente, come se potessi vedere i dettagli della stanza con maggior precisione.
All'improvviso vedo una forma confusa, dai contorni incerti.
Si tratta di una giovane donna.
È piegata su un libro e sta piangendo.
Il trucco le cola lungo le guance pallide. Chi è ?
Stranamente, non ho paura.
È da quando sono bambina che vedo fantasmi, che li osservo, e non mi hanno mai fatto alcun male.
La osservo un momento.
Di colpo, alza lo sguardo su di me.
Mi guarda e sembra volermi dire qualcosa.
Intrigata, mi alzo e mi avvicino.
Il fantasma sembra essere sulla ventina, i suoi vestiti abbastanza moderni.
Deduco che non sia morta da molto tempo.
Quando arrivo da lei, mi accorgo che sta sussurrando continuamente le stesse parole.
?:" Eppure l'amavo... Eppure l'amavo..."
Chi amava? È il responsabile della sua morte?
Sembra avere una brutta ferita alla testa, sicuramente a causa di un incidente d'auto.

Mi dispiace per lei.
I miei genitori sono morti in un incidente, e questa ragazza sembra così giovane.
Non è più di questo mondo, eppure continua a chiamare il suo amore perduto.
La scena mi spezza il cuore.
Noto che alcuni studenti mi stanno fissando confusi.
Mi rendo conto di essere in piedi, a fissare una sedia vuota.
Torno in me e distolgo lo sguardo.
La ragazza sembra svanire in una folata di vento.
Oltre a dar rifugio a vampiri e streghe, Mystery Spell sembra anche piena di fantasmi!
Ciò è sicuramente legato al suo tortuoso passato...
Non mi sorprende che sia arrivata qui!
Neanch'io sono tanto normale.

Raccolgo le mie cose e decido di prendere un pó d'aria fresca.
La biblioteca mi ricorda troppo Peter e i bei momenti che abbiamo passato qui.
Sento una fitta al cuore a ripensarci.

Cammino per il corridoio, la testa da un'altra parte, quando sento una dolce melodia al pianoforte levarsi nell'aria.

È Peter?

Non l'ho mai visto suonare in facoltà, è fin troppo riservato per mostrare il suo talento a tutti...
Comunque, più lo ascolto, più sono certa si tratti di uno dei suoi pezzi, così malinconici e vibranti al tempo stesso.
Mi dirigo lentamente verso la fonte della musica, come richiamata dal canto di una sirena.
I miei passi mi portano alla sala musica.
La porta è chiusa, ma sento chiaramente un pianoforte.
Ormai sono certa sia Peter a suonare.

Devo esserne sicura!
Apro delicatamente la porta, per vedere che succede dentro...
Il mio cuore smette di battere quando sento una risata femminile interrompere la melodia.
Peter sta suonando e, accanto a lui, sulla panca, c'è la ragazza bionda con le ciocche scure...
Dorothy!
(Che sta facendo qui?)
Allora ricordo dell'appuntamento che gli aveva dato per insegnargli il suo pezzo, qualche giorno fa.

Peter di solito sembra così distante, così poco incline a fare amicizia.
Mi sorprende che alla fine sia venuto a questo incontro...
Non posso fare a meno di soffrire nel vederli seduti insieme, così vicini e amichevoli.
Porto una mano alla bocca, con la voglia di piangere.
Dorothy lo guarda, incantata, e non posso darle torto: Peter è splendido quando suona.
Le sue dita affusolate scivolano sulla tastiera, con agilità e flessibilità, come se stessero danzando.
Niente sembra poterle fermare.
Peter è un'altra persona, quando suona.
Tutte le emozioni che nasconde dentro di sé sembrano mostrarsi sul suo viso.
Da bello, diviene sublime.
Richiudo la porta, perché non voglio continuare a farmi del male...

Quando sento il "clic" della chiusura, la porta si apre di nuovo, e Peter appare di fronte a me.




Is it love? PeterOnde histórias criam vida. Descubra agora