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Jungkook's pov

Mi girai non appena mi sentii picchiettare sulla spalla.
«Namjoon! Jin! Che ci fate voi qui?» salutai i due hyung, per poi prendere il mio cocktail in mano dal bancone.
«Siamo amici di Jackson, frequentiamo dei corsi assieme all'università. Piuttosto, sono io che dovrei farti questa domanda! Credo che tu sia un po' piccolo per stare in mezzo a tutti questi vecchietti. » rispose Namjoon, cingendo la vita con un braccio a Jin. Il modo in cui lo fece, con una disinvoltura assoluta, mi fece sovvenire il fatto che ormai tutti sapevano in che rapporti erano lui e Jin. Almeno potevano essere liberi.
«In realtà sono venuto con Hoseok e Jimin... Solo che sono scomparsi tutti e due lasciandomi da solo. » feci spallucce, sorseggiando l'alcolico con la cannuccia nera sottile posta nel bicchiere.
«Sono sicuro di aver visto Jimin proprio nel salone qui accanto mentre ballava come un pazzo sfrenato. Se sei fortunato forse lo salvi dal fare qualche stronzata. » ridacchiò appena il ragazzo dai capelli castano chiaro, indicandomi il luogo incriminato.
«Grazie Nam, vado prima che faccia figure di merda!» e così effettivamente feci: mi alzai, ancora col bicchiere in mano per dirigermi verso il luogo indicatomi da Namjoon, facendo una specie di slalom tra la gente che ballava; sporadicamente degli "scusate" o "permesso" lasciavano le mie labbra, quando incontravo punti in cui la folla di persone era troppo fitta per poterci passare liberamente.
Alzai gli occhi e li strizzai appena per cercare il mio migliore amico e dopo un attento esame, lo trovai! Ecco una testolina bionda con i capelli morbidi che si muovevano qua e la a ritmo di musica. Tuttavia non era vicino a me, così tenendo saldamente il mio drink nella mano, decisi di farmi spazio tra gli animali che affollavano la pista da ballo.
Sentivo la gente che mi dava dei piccoli colpetti involontari, avevo ricevuto più volte dei capelli di qualche ragazza tra le labbra, troppo impegnate a strusciarsi su qualcuno per anche chiedere "scusa".
Arrancai appena quando qualcuno mi spinse addosso ad un'altra persona: nell'impatto, il mio drink scivolò via, cadendo copiosamente sulla giacca e sui pantaloni di qualcuno.

Alzai lo sguardo e quasi ebbi un mancamento.

Davanti a me, con le braccia leggermente alzate e la bocca corrugata in una specie di "o" di stupore, c'era Kim Taehyung.
Quel Kim Taehyung. Non uno qualsiasi. Proprio lui, il figlio del primo ministro.
E io gli avevo appena rovesciato un drink alcolico addosso.
Le parole mi morirono in gola quando cercai di dire qualcosa. Non sapevo cosa fare: ero fottuto. La testa cominciò a girarmi e le dita mi tremarono.
«Cazzo i-io...scusami tanto, non volevo, ma mi hanno spinto e-» cercai di giustificarmi, ma l'altro mi zittí subito con un
«Lascia perdere. Tanto non potresti ripagare quello che indosso.» strafottente, che suscitò le risate dei ragazzi che gli stavano attorno, gli stessi che erano seduti assieme a lui sui divanetti.
Mi sentii morire. Di solito non ero una persona sommissiva, ma allora mi sentii davvero impotente; al che abbassai gli occhi e mi voltai, quasi scappando via dalla vista di quel ragazzo così dannatamente bello quanto bastardo.

Percepivo un forte bruciore agli occhi, segno che stavano per riempirsi di lacrime: tirai su col naso, per impedire a queste ultime di scendere davanti a tutte quelle persone e strinsi i pugni, mentre mi allontanavo ancora più velocemente dal luogo dello sfortunato "incontro".
Ora mi ero decisamente precluso qualsiasi possibilità di anche solo avvicinarmi a lui come un semplice amico, perché ero sicuro mi avrebbe odiato come non mai.
Mentre ero perso nei miei pensieri, urtai contro qualcuno: quella non era decisamente la mia serata fortunata.
«Jungkook ti cercavo! Che succede?» la voce di Jimin mi rassicurò, e quando sollevai il capo trovai anche Hoseok a scrutarmi con sguardo indagatore.
«Sono un coglione, ecco cosa succede.» mi passai una mano tra i capelli e li portai indietro, tirandoli leggermente «Ho fatto cadere un cocktail sui pantaloni e sulla giacca di Kim Taehyung. Non l'ho fatto di proposito, ma beh è successo. »
Spiegai sotto lo sguardo ancora più incredulo di Hobi, che dopo la mia spiegazione esordì con un «Amico, cazzo, sei proprio fottuto! Come minimo lunedì sarai sulla bocca di tutti all'università.» notai che a stento trattenne una risata alla fine e per questo sbuffai, frustrato.

Perché ogni volta che andavo ad una festa, qualcosa andava storto?
Avevo una specie di calamita per le figure di merda?

«Ragazzi, per quanto adesso vorrei solo scappare e sotterrarmi in un fosso, la festa non è nemmeno a metà. Che ne dite se fumiamo un po' di roba?» sapevo benissimo che Hobi ne aveva in tasca. Così lo guardai e ammiccai verso di lui, che prontamente mi rispose con una risatina alta. Anche Jimin batté le mani insieme, esclamando poi un «Andiamo fuori, ho visto un posto appartato!»

Il biondo ci guidò verso il retro dell'enorme villa, in un giardinetto frequentato da pochissime persone e con dei divanetti al centro. Mi strinsi nelle spalle, per via dello sbalzo improvviso di temperatura, ma mi sedetti comunque vicino al mio migliore amico. Hoseok invece era già intento a rollare una canna per ognuno di noi: impazienti, guardavamo con occhi famelici le mani esperte dello hyung. A volte passavamo dei pomeriggi così: chiusi nella stanza del più grande, a fumare e a perderci nella nostra cappa di felicità temporanea, a ridere come degli idioti e a sparare stronzate. Non appena ebbi l'oggetto dei miei desideri tra le dita e l'accesi, una sensazione familiare mi inebriò il corpo. Tirai a fondo, assaporando appieno il sapore dell'erba, che tanto mi era mancato. Gettai uno sguardo ai miei due compagni e notai Jimin con la testa all'indietro, appoggiata sul divanetto e Hobi con le gambe leggermente divaricate e un braccio poggiato sulla testiera del divano.
«Se questa roba non facesse male, vi giuro che ne fumerei tutti i giorni.» esordi Jimin, trovando la nostra approvazione. Per quanto fossi un bravo ragazzo, tutto sommato a volte ci stava qualche piccola trasgressione: ero sempre attento a non esagerare, ovviamente.
Tirai altre volte, forse quattro o cinque, non le contavo nemmeno più; vidi Jimin alzarsi e dire «Vado a prendere dei bicchieri d'acqua, torno subito.» Quella era una cosa che non mancava mai, dopo aver fumato; l'acqua mi faceva sentire meno l'effetto della canna, senza però eliminarlo completamente.
Sbuffai ancora e presi il cellulare, sbloccandolo.

Angolo autrice!Voi pensavate che quello della mano fosse Taehyung eh 🌚 e invece NO muahaha perché sono cattiva

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Angolo autrice!
Voi pensavate che quello della mano fosse Taehyung eh 🌚 e invece NO muahaha perché sono cattiva. In ogni caso, volevo ricordare che anche se questa storia tratta argomenti delicati quali fumo e alcool, io non sono assolutamente a favore di queste cose! Non fumate roba e cercate di non bere perché fa male~

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