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No pov

Jungkook aveva chiamato a raccolta tutti i suoi amici al corrente di quello che gli stava accadendo. Jimin si era subito precipitato a casa del ragazzo, un po' perché era preoccupato stesse male e un po' perché non si fidava molto a lasciarlo con Taehyung. Quel tipo non gli andava molto a genio, anche se in realtà non aveva ancora imparato a conoscerlo appieno. Namjoon aveva portato con sé anche Jin, che aveva insistito nell'accompagnarlo perché, alla fine, anche la sua testimonianza sarebbe potuta essere d'aiuto.
L'unico che non aveva risposto alla chiamata fu Hoseok, Jungkook si disse che forse era a lezione di danza, quindi aveva spento il cellulare. Non ci diede peso più di tanto, tuttavia.

I cinque ragazzi avevano occupato l'intero SUV nero di Taehyung, dagli interni di pelle lussuosi come non mai. Jimin storse ancora il naso, pensando a quanto gli desse fastidio tutto quel suo ostentare ricchezza e potere. Ma in fondo, se Jungkook stava bene con Taehyung, lui non poteva farci nulla: il ricco e viziato Kim era stato vicino al moro tanto quanto lui in quella situazione, doveva ammetterlo.
Jungkook non gli aveva raccontato, però, cosa era successo tra di loro: non aveva neanche minimamente accennato a Jimin, suo migliore amico, dei baci che si erano dati; soprattutto non aveva ancora avuto il coraggio di confessargli il fatto che ormai Taehyung non gli era più indifferente.
Il ragazzo dai capelli corvini, tuttavia, era spaventato da tutto quello: vuoi il trauma recente che gli gravava sulle spalle, vuoi la paura dei giudizi delle altre persone, non voleva esternare i suoi sentimenti ad altri. Anche ai suoi amici più fidati.

Dall'altra parte, invece, Namjoon e Jin erano innamorati come non mai: si scambiavano sguardi colmi di passione, si sfioravano teneramente le dita, con sorrisi innocenti stampati sulle labbra. Tutto ciò proprio affianco a Jimin che, poverino, doveva sorbirsi quelle smancerie. Si era appunto girato verso il finestrino, per non farsi salire il colesterolo a tremila.

«Siamo arrivati.» esclamò Taehyung, prima di voltare il capo all'indietro, verso i sedili posteriori «Kookie posso parlarti in privato un secondo?» guardò negli occhi il corvino prima di sorridergli piano, notando gli altri passeggeri uscire dalla macchina, lasciando i due ragazzi soli, l'uno seduto al posto del guidatore e l'altro sul sedile accanto.
«Senti... È possibile che Ji-Sung abbia visto il video... Gli ho spiegato tutta la situazione ed è almeno riuscito a toglierlo da internet.» spiegò il biondo, accarezzando la coscia possente di Jungkook «Te la senti di continuare?» 
Il corvino annuí, ormai spinto dalla voglia di scoprire chi fosse il bastardo che lo stava facendo bruciare in quell'inferno. «Sì, voglio andare fino in fondo a questa storia.»
Taehyung si sporse leggermente verso Jungkook e gli posò un leggero bacio sulle labbra, che venne ricambiato di buon grado dall'altro. La sua bocca bruciò a quel contatto, lo avrebbe approfondito se solo non avesse visto Jimin fuori dall'auto guardarli con una faccia a dir poco sconvolta.
Cazzo.
«Tae... P-penso che dovremmo andare, gli altri ci aspettano.» disse Jungkook, con le guance rosse per l'imbarazzo.
Il biondo così annuì, scendendo dall'auto seguito dal più piccolo e raggiungendo il gruppetto di amici, uno più imbarazzato dell'altro.

Taehyung apri la porta dell'edificio e guidò gli altri verso l'ufficio del suo fidato amico, prima di bussare.
Un uomo sulla cinquantina aprì la porta in modo cordiale, facendo un inchino verso il ragazzo biondo, prima di presentarsi agli altri.

«Prego, accomodatevi pure.» con un cenno della mano invitò tutti ad entrare, richiudendo poi la porta dietro Namjoon. Si andò poi a posizionare sulla sedia girevole, prima di prendere in mano qualche scartoffia e una cartella di carta gialla.
«Allora Jungkook: partiamo dall'inizio. Hai il telefono con te?» chiese cordialmente, ricevendo una risposta affermativa dal ragazzo. «Bene. Posso vederlo un secondo?» porse in avanti la mano, verso il ragazzo dai capelli neri, che prese il suo cellulare dalla tasca del giubbotto e lo protesse verso Ji-Sung.
Taehyung e Jungkook si scambiavano degli sguardi complici, come se cercassero sicurezza l'uno nell'altro. E questo Jimin lo aveva notato: così come aveva notato il bacio nella macchina, prima. Si sentiva ferito, anche un po' tradito dal suo migliore amico che non gli aveva detto nulla di tutto ciò.

L'investigatore intanto, stava controllando la chat incriminata, la galleria, i messaggi e il registro chiamate. Qualsiasi cosa potesse contenere tracce di V, insomma.
Collegò poi il dispositivo al computer e, grazie ad un programma sconosciuto a tutti i ragazzi nella stanza, riuscí a risalire all'indirizzo da cui erano provenuti i primi messaggi, poi lo confrontò con quello da cui era stato caricato il video.
Ovviamente combaciavano. Ji-Sung non sbagliava mai.
L'uomo sorrise soddisfatto, nella stanza c'era un silenzio tombale. Anche se non pareva, Namjoon e Jin si stringevano forte la mano, come a darsi forza e a rassicurarsi, finalmente anche loro avrebbero potuto avere la loro vendetta.

«Come immaginavo, si tratta dello stesso indirizzo che avevo catalogato.» con una mano, portò davanti agli occhi di Jungkook la cartellina gialla, non prima però di aver avvisato il ragazzo riguardo quello che stava per vedere «Qui c'è una foto del proprietario dell'abitazione assieme a tutta la sua famiglia. Se riconosci qualcuno, ti prego di dirmelo immediatamente e procederemo con la denuncia per stalking alla polizia. È richiesta massima sincerità, quindi, Jungkook. »
Il corvino annuí, le mani gli tremavano tanta era l'ansia che lo accompagnava. Quando l'uomo avrebbe aperto la cartellina, avrebbe avuto modo di sapere e vedere con i propri occhi l'artefice del suo martirio. Jungkook deglutí, proprio nel momento esatto in cui la pagina gialla venne girata, mostrando una foto.

Assottigliò gli occhi, sentendo del movimento alle sue spalle: Namjoon e Jin si erano precipitati verso di lui per sbirciare. Non si erano accorti del fatto che, però, Jungkook era senza fiato.
Quando la sua mente ricollegò il tutto, cadde in uno stato di apnea.
Non poteva crederci.
Non era possibile.
Conosceva quel viso, lo conosceva eccome.

Angolo autrice!
Vi lascio con questo capitolo per dirvi che probabilmente NON continuerò questa storia fino al 5 novembre circa perché sarò a Lucca comics!! Volevo cogliere l'occasione per sapere se qualcuno di voi ci sarà, sarebbe tanto bello incontrarci ❤️
Also, mi piace leggere le vostre supposizioni, quindi davvero non abbiate paura di commentare perché sono proprio i commenti a farmi venir voglia di scrivere ahah!

E ODDIO SIAMO QUASI A 9K VIEWS OOO MA CI CALMIAMO IO SONO DEBOLE DI CUORE NON MI MERITO TUTTE QUESTE VISUALIZZAZIONI E STELLINE IO BOH VI AMOOOO

Ⅴ stands for... | VKook  [BTS Fanfic] Where stories live. Discover now