Ⅴ stands for... | VKook [BTS Fanfic]

32

Jungkook's pov

"Il martedì pomeriggio, è sempre in biblioteca principale alle 15 in punto. Dovresti trovarlo nella sezione storia della musica. "

Ripassai in mente le parole che mi erano state dette da Hoseok mentre mi avventuravo tra i corridoi dell'accademia. Quegli ambienti erano decisamente troppo grandi e spaventosi per uno studente di liceo come me. Mi sentivo così piccolo e indifeso. Uno sguardo perso era dipinto sul mio viso, tanto che uno studente lo notò e si offrì di aiutarmi, accompagnandomi nella biblioteca centrale.
«Comunque io sono Seungyoon! Scusa se non mi sono presentato prima.» ridacchiò scuotendo appena i suoi capelli tinti di blu. «Sei una matricola di quale corso?»
«E-Ecco io in realtà non sono uno studente universitario... Sono del liceo qui accanto, sono venuto perché devo parlare con una persona... » replicai con tono basso, sentendomi in imbarazzo a parlare con uno sconosciuto più grande di me e così attraente. Dovevo ammettere che quella università era piena zeppa di persone bellissime: ragazze che avevano delle gambe che facevano invidia a qualsiasi modella, ragazzi con degli outfit mozzafiato. La vena artistica era praticamente onnipresente in ognuno di loro.
«Ohh ecco perché eri così impaurito! Non preoccuparti, comunque, qui non ti mangia nessuno! »
Seungyoon, se solo sapessi con chi sto andando a parlare ti ricrederesti...

Pensai continuando a camminare a passo spedito accanto allo hyung, fin quando non arrivammo davanti ad una porta a dir poco enorme. Il ragazzo davanti a me sfilò una carta dall'interno di una tasca sui suoi pantaloni e la passò vicino ad un lettore vicino alla maniglia. Sentii una specie di "bip" prima che le ante della  porta si aprissero e rivelassero una biblioteca meravigliosa. Non ero un grande amante dei libri, ma quello che si parò dinanzi ai miei occhi mi lasciò di stucco.
C'erano testi di qualsiasi genere dovunque, gli scaffali erano stracolmi e c'era una calma nell'aria quasi irreale. Alzai lo sguardo e notai dei segnali di indicazione sopra ogni sezione, e subito il mio sguardo trovò "Storia della musica". Bingo.
«Grazie mille Seungyoon-nim. Mi sei stato davvero utile, senza di te non sarei nemmeno potuto entrare.» feci un inchino educato al ragazzo davanti a me sorridendogli poi.
«Di nulla novellino. Posso chiederti solo una cosa? Come ringraziamento ecco... » tirò fuori il cellulare della tasca e me lo porse «Posso avere il tuo numero?»
La sua richiesta mi lasciò spiazzato, ma alla fine acconsentii. Non sembrava una cattiva persona, e in più mi aveva aiutato. Digitai il mio numero sul suo cellulare e lo salvai, salutando poi frettolosamente il ragazzo dai capelli blu. Erano le 14.57 e avevo solo 3 minuti per raggiungere la sezione che Hoseok mi aveva raccomandato di tener d'occhio.

Mi mossi velocemente e furtivamente tra gli scaffali alti pieni di libri, come un serpente. Quando fui nel reparto indicatomi dallo hyung, notai che era abbastanza piccolo in confronto agli altri che avevo visto, e vi erano tre poltrone al centro, con dei tavolini bassi accanto ad esse.
Mi guardai attorno, eppure non c'era nessuna traccia di Taehyung. Il reparto era semi vuoto, se non fosse stato per me e qualche altra anima intenta a sfogliare dei libri in estremo silenzio. Avevo persino paura a muovermi per timore di disturbare quella quiete eterea.
15.00 e ancora niente Taehyung.
Decisi quindi di prendere un libro da uno scaffale e di mettermi a leggerlo sempre restando in disparte: optai per "Storia del mondo dello spettacolo: dagli anni '50 al nuovo millennio." visto che aveva una copertina interessante. Sfogliai piano le pagine e mi accorsi che non leggevo un libro fisico da secoli, e la sensazione che provai mi sembrò alquanto strana.

Taehyung's pov

«Lo so. Lo so benissimo. Non c'è bisogno di ricordarmelo ogni due secondi. Sì. Ho capito. Stasera. Va bene. Ora devo andare, ciao. » sbuffai mentre chiusi la chiamata, rimettendo il mio cellulare in tasca. Perché mio padre doveva sempre stressarmi con quelle dannate cene di lavoro quando io non c'entravo nulla con la sua professione? Ah giusto, voleva solo vantarsi della mia bellezza e forse presentarmi qualche gallina figlia di un tizio con i soldi, brutto e grasso. Che schifo. Certe volte avrei voluto urlare in faccia a quel vecchio decrepito "Scusa papà, mi piace il cazzo!" solo per vedere la sua reazione. Ma ovviamente non ero tanto stupido da privarmi della mia fonte di soldi che - purtroppo - era anche causa di dispiaceri e ansie continue.
Sovente mi ero ritrovato a desiderare di non essere mai nato Kim Taehyung, di essere un'altra persona, con una vita diversa e non costantemente sotto i riflettori. Desideravo ardentemente essere uno studente qualunque, da cui gli altri non si dovevano aspettare granché e godermi la vita da universitario in totale felicità.
Ma no. Non potevo permettermelo. Passavo le mie giornate a studiare o a frequentare qualche evento mondano insieme a mio padre che ogni santissima volta provava a rifilarmi una fidanzata con qualche scusa squallida.
Mi strinsi nel mio cappotto firmato Gucci mentre feci scorrere la card vicino alla maniglia della porta della biblioteca, uno dei pochi luoghi dove potevo trovare pace. Mi diressi a passo svelto verso la mia sezione preferita, anticipando già con un fremito la lettura di quel giorno. Chissà se c'era qualcosa di nuovo.

Tuttavia, quando arrivai nei pressi del piccolo salottino al centro del dipartimento, il mio cuore perse un battito. Assottigliai gli occhi e sbattei le palpebre alla meglio, per constatare se quello che si parava davanti ai miei occhi fosse realtà o meno.
Jungkook, ero sicuro fosse lui, era appoggiato ad uno scaffale, intento a sfogliare le pagine di un libro. Aveva una maglietta nera aderente nei punti giusti e un paio di jeans chiari, che mettevano in risalto le sue cosce muscolose.
Dannazione. E ora? Cosa faccio?
Deglutii, ero davvero nervoso: da una parte avrei voluto avvicinarmi e parlargli normalmente; ma sarei stato troppo sospetto, alla fine lo avevo deriso davanti a tante persone il sabato prima.
«Cosa ci fa un moccioso come te qua? » le parole uscirono fuori dalla mia bocca incontrollate. Misi una mano nella tasca della mia giacca e lo guardai, aspettando che si girasse.
«I-io... Taehyung! » notai subito l'espressione di panico nei suoi occhi e cercai di trattenere una risata: era così carino e imbarazzato. «E-Ecco io sono venuto a scusarmi... Per sabato... So che non potrò ripagare i tuoi vestiti costosi...però ecco...volevo scusarmi davvero. Non era mia intenzione.» terminò facendo un profondo inchino, segno di massimo rispetto verso di me. Dannazione. Se solo non ci fossero state altre persone attorno a noi, avrei potuto fare quello che mi passava per la mente. Tuttavia dovevo mantenere la mia maschera di cera.
«Mh. Capisco. » furono le uniche parole che dissi e il moro davanti a me mi guardò con aria spaesata. Non si aspettava di certo una reazione del genere.
«Se c'è qualcosa che posso fare per scusarmi, non esitare a dirmelo. Farò di tutto pur di farmi perdonare seriamente da te. Per favore, non mi piace essere in brutti rapporti con la gente.» continuò Jungkook, non incontrando mai i miei occhi. Decisi di avvicinarmi a lui pericolosamente per guardarlo meglio e posai due dita sotto il suo mento, sollevandolo appena.
«Già, soprattutto una persona ricca e potente come me, vero? Chi vorrebbe essere in brutti rapporti con una persona che ha in mano le vite di altre?» scoccai la lingua al palato, fissandolo dritto negli occhi, avendo subito una delle mie illuminazioni geniali.
«E quindi faresti di tutto eh, caro Jungkook? » sorrisi malizioso, muovendo il capo verso l'alto.

Angolo autrice!
Woooo ho scritto questo capitolo in tipo pochissimo tempo perché ero super ispirata! Also, ho finalmente deciso che piega ulteriore far prendere a questa storia. Sono così in hype, non vedo l'ora di scrivere la parte che ho in mente!

P. S. Questo è quel gran bonazzo di Seung Yoon, il ragazzo che ha aiutato il nostro JK 🌚🌚