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Jimin's pov

Quanti giorni erano passati da quando ero arrivato là?
Chi lo sa.
Quando era stata l'ultima volta che avevo fatto un pasto decente?
Chi lo sa.

Avevo gli occhi puntati sulla figura del ragazzo dai capelli verde menta steso sul letto, incapace di distoglierli. In quella fredda stanza di ospedale solo il silenzio era l'unico mio compagno: perché Yoongi non si svegliava. Nonostante le mie preghiere, le sollecitazioni dei medici, Yoongi aveva deciso di abbandonarmi a me stesso.
Giaceva su quel letto da tempo ormai, e le sue condizioni non accennavano a cambiare. Era una situazione talmente statica da farmi venire il voltastomaco. Non vi era nemmeno un minimo cambiamento, era come se il tempo fosse stato immobilizzato e congelato, in quelle quattro mura.
Eppure io mi sentivo ogni giorno deperire sempre di più, percepivo la mia linfa vitale venir meno dalle mie vene. Il tempo scorreva, eccome se lo faceva, ma in maniera agonizzante.

In quei giorni mi resi conto di quanto la mia vita fosse insignificante senza Yoongi: perché, spesso anche senza volerlo, un pensiero a lui lo rivolgevo sempre. Anche nell'ultimo periodo, sebbene fossi molto arrabbiato con quest'ultimo, mi ritrovavo sovente a domandarmi "Chissà cosa sta facendo Yoongi ora" o "Che ne pensa Yoongi di questo?".
Vederlo così, davanti a me, del tutto inerme, mi fece pensare al fatto che mi fossi comportato da vero stronzo egoista, con lui. Avrei dovuto capirlo, il suo malessere. Avrei dovuto accorgermene. Se solo me ne fossi accorto, avrei potuto salvarlo dalla sua disperazione.
Ne saremmo usciti insieme, come fanno due persone innamorate. Sì, innamorate. Perché io, Jimin, non avevo creduto nemmeno per un secondo alle motivazioni che il maggiore mi aveva dato per allontanarmi. Avrei dovuto capirlo, quel giorno, che c'era qualcosa che non andava. Ma ero troppo orgoglioso. Strinsi leggermente la mano gelida di Yoongi, nella mia, nella speranza di trovare un conforto che non arrivava mai.
Ero stato così accecato dal mio ego e dalla mia avidità da non accorgermi che Yoongi non era più lo stesso che avevo incontrato quel giorno a quella festa.
Mi chiesi quale cazzo di motivo mi avesse spinto a tirargli uno schiaffo, probabilmente l'ultima goccia a far traboccare il vaso. Col senno di poi, mi sarei tirato io stesso cento, no, mille schiaffi pur di non ripetere quel gesto.
Il pensiero che tutto quello fosse colpa mia non lasciava più la mia mente, così come la decisione che ne era scaturita.

Se Yoongi non ritorna da me, allora sarò io ad andare da lui.

E ne ero più che convinto ogni giorno che trascorreva uguale al precedente, che forse sarebbe stata meglio finirla lì, assieme a lui. Ci avrebbero trovati abbracciati, su quel letto di ospedale, entrambi senza vita. Mi stava bene così.

Sospirai, accarezzando dolcemente la mano piccola e bianca del ragazzo che amavo.
«Sono stato uno stronzo Yoongi... Sono stato un bastardo nei tuoi confronti perché ti ho fatto soffrire ancora di più. Non mi sono accorto del tuo malessere e lo ho solo peggiorato... Io meritavo di stare su questo letto, non tu.» nel frattempo che quelle parole lasciavano la mia bocca, delle lacrime avevano cominciato a solcarmi il viso.

«Sai Yoongi, sono tornato da Parigi perché quel giorno, a quella festa, tu mi hai rubato il cuore. Con quelle poche parole e quel gesto gentile, facesti breccia nel Jimin altezzoso e vanitoso che ero. Sono tornato in Corea perché avrei voluto averti accanto, passare i nostri giorni assieme, fare un sacco di cose. Mi sarebbe piaciuto tornare a Busan con te, presentarti a mamma, andare al mare... Sarebbe stato bello anche andare all'acquario... Mi sono sempre piaciuti i posti come quello, pieni di pesci colorati e tanta acqua...» feci una pausa, non ricordo quanto breve o lunga, perché persi nuovamente la cognizione del tempo «Sai Yoongi, credo che mi piacerebbe morire in acqua... Il mare mi ha sempre trasmesso sicurezza, pace e tranquillità: credo che abbia una forza nascosta, anche se fuori appare piatto. In un certo senso mi ricorda te. Quando ti incontrai per la prima volta sapevo che nei tuoi occhi all'apparenza calmi c'era qualcosa di nascosto, qualcosa che non era mai riuscito a risalire a galla. Ma non ho mai voluto chiedertelo. Forse parlare ti avrebbe fatto bene. Ma io non sono stato lì per te quando ne avevi più bisogno, pronto ad ascoltarti... sono solo un vigliacco.» ormai le lacrime si erano mischiate con la saliva, i rimasugli di trucco leggero erano sciolti e scomparsi, assieme alla mia voglia di continuare a vivere.
«Yoongi perdonami... Perdonami per non averti aiutato... Perdonami per averti ferito... Ti prego, ti prego, ti prego... Torna da me...» singhiozzai copiosamente, accasciato sul suo addome che si alzava e si abbassava a ritmi regolari e precisi. «Yoongi io ti amo...ti ho amato dal primo momento e non me ne sono accorto. Pensavo fossi una cotta giovanile, credevo la mia fosse una semplice infatuazione data dall'età. Mi sbagliavo... » posai una mano umida sulla sua guancia e continuai il mio monologo a bassa voce «Dicono che si ama realmente una persona quando si è pronti a far tutto per lei. Yoongi, io per te morirei. Rinuncerei alla mia vita seduta stante se questo significasse avere anche una sola possibilità di rivederti per un secondo. Se non riaprirai gli occhi, allora forse è meglio che io la finisca con questa merda e mi ricongiunga a te. Ti porto con me al mare e ci facciamo un bagno, mh?»
Sentivo di stare delirando ormai, nelle parole cercavo un segno, un qualcosa, guardavo Yoongi nella speranza di ricevere una risposta che mai arrivava. I miei occhi erano stracolmi di lacrime, le mani tremavano allo stesso ritmo delle mie labbra carnose.
«Sarà bello Yoongi, vedrai, faremo una bella nuotata... Possiamo stare in acqua quanto tempo vogliamo. Finché ho te, ho tutto.»

E poi, improvvisamente, quel flusso di coscienza venne interrotto da un rumore sordo e prolungato, che andò a risvegliarmi dal delirio in cui ero sprofondato.

Biiiiiiiiip.

Angolo autrice!
Non commento, lascio a voi la parola. Mi piacerebbe ricevere dei commenti su questo capitolo, altrimenti è un po' inutile che io continui a scrivere questa storia...

Ⅴ stands for... | VKook  [BTS Fanfic] Where stories live. Discover now