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Jimin's pov (n.d.a. Questo capitolo si colloca temporalmente prima del precedente, al momento del colloquio con Ji-Sung)

Il motore della mia auto rossa ruggí non appena spinsi l'acceleratore. Quella era una vera e propria corsa contro il tempo, nella mia mente un unico pensiero si faceva largo e si imponeva prepotentemente.
Yoongi.

Flashback, un'ora prima.
Ascoltai attentamente le parole di Ji-Sung, sperando in cuor mio che tutta quella situazione si risolvesse al più presto. Mi faceva star male vedere Jungkook così, visibilmente più magro e con delle occhiaie scure. Tuttavia c'era qualcosa che non mi convinceva in tutta quella storia, ed era Taehyung: una persona come lui che si era offerta di aiutare qualcuno che a malapena conosceva? Ma soprattutto, la cosa che mi aveva sconvolto di più, era stata vedere Jungkook baciare il ricco ereditiero Kim; il moro non mi aveva accennato nulla, neanche per messaggio, della sua infatuazione per il più grande, e non ero molto felice di ciò. Mentre l'uomo sulla cinquantina era intento a parlare con Jungkook, mi vibrò il cellulare, e nel sbloccarlo notai un numero non salvato. Mi alzai dalla poltrona su cui ero seduto assieme a Namjoon e al suo fidanzato, facendogli un segno come a scusarmi, ed uscii fuori per evitare di disturbare.

«Sì, pronto?»

«Lei è il signor Park Jimin?»i

«Si, sono io. Chi parla?»

«Sono la dottoressa Choi, chiamo dall'ospedale. Lei è un conoscente di Min Yoongi?»

«S-Si sono un suo amico. Che succede?»

Una morsa cominciò ad impossessarsi del mio stomaco. Perché stavano chiamando me da un ospedale per parlare di Yoongi? Dall'altro capo del telefono percepii la donna sospirare piano, continuando poi.

«Lei è l'unico contatto della sua rubrica che ci ha risposto fino ad ora. Min Yoongi ha provato a suicidarsi e i vicini hanno chiamato i soccorsi. Siamo arrivati tardi però... Stiamo facendo di tutto per provare a rianimarlo. Lei ha modo di contattare i familiari?»

Le mie orecchie smisero di sentire alla parola "suicidarsi", poiché i miei occhi cominciarono a bagnarsi di lacrime salate e la mia vista ad annebbiarsi come non mai. Boccheggiai in cerca di aria, provai a parlare ma non ci riuscii: solo dei versi sconnessi fuoriuscirono dalle mie labbra.

«Signor Park? Si sente bene?»

«I-Io arrivo. Dove... Dove devo venire, la prego me lo dica» dissi in preda ai singhiozzi.

«Piano terra, reparto terapia intensiva.»

E senza nemmeno salutare riattaccai, afferrando le chiavi della mia macchina nella mia tasca e correndo via.

__________

Avevo notato nell'ultimo periodo che Yoongi non era più attivo sul suo canale come prima: più o meno dopo la nostra "chiacchierata" non si era più fatto vivo, né per messaggio, per chiamata, o anche semplicemente con un post su Instagram. Nulla. Ma io avevo fatto l'indifferente, come sempre: dopo avergli mollato uno schiaffo e sbraitato contro, non avevo avuto il coraggio di affrontarlo anche solo tramite social, così ero anche io sparito.
Pensai che, allora, anche io avevo delle colpe. Non riuscivo a capire il motivo del tentativo di togliersi la vita, ma ero sicuro che io centrassi qualcosa.

Quando varcai la soglia della camera di ospedale, dopo aver dato il mio nominativo alla reception, sentii il pavimento mancarmi da sotto i piedi.
Yoongi era lì, steso su quel letto dalle lenzuola bianche, con una mascherina per respirare, varie flebo attaccate e un macchinario a me sconosciuto sul cuore: di sottofondo, una frequenza cardiaca bassa era l'unica cosa udibile.
Non riuscii più a trattenermi e piansi, piansi come un bambino. Vedere Yoongi così, inerme, senza forze su un letto di ospedale era forse la vista più brutta che potesse mai capitarmi.
Mi avvicinai di più, sotto l'attenta supervisione dei dottori, e vedere i suoi occhi così belli, che un tempo mi avevano così attratto a loro, chiusi, mi strinse ancora di più il cuore.

Min Yoongi era una persona debole, e io non me ne ero mai accorto.
Min Yoongi aveva bisogno di aiuto, ed io ero sparito.
Min Yoongi era quasi morto e io non ero lì per lui.

«È in uno stato di minima coscienza. Può succedere in seguito ad un forte shock, soprattutto visto che ha battuto la testa cadendo dal soffitto. Non sappiamo quando si risveglierà, per ora le sue condizioni sono stabili. Al suo risveglio, tuttavia, potrebbe non avere memoria o potrebbe essere confuso; questo non possiamo dirlo con certezza.» mi spiegò la dottoressa Choi, vedendomi distrutto.
Il solo pensiero che Yoongi potesse non avere più memoria mi faceva star malissimo: da una parte avrei voluto ricordasse tutti i nostri bei momenti, dall'altra avrei tanto desiderato che dimenticasse quanto stronzo ero stato con lui. Mi passai le mani tra i capelli, tirandoli leggermente come mio solito e tornai a guardare Yoongi.
«Ti prego, svegliati amore mio...» sussurrai con un filo di voce, toccandogli una mano leggermente.

Angolo autrice!
Sono tornata in patria (uffa :c) e sono distrutta, ho un sonno e una fame pazzesca but still ho voluto aggiornare. Spero che questo focus su Jimin non vi sia dispiaciuto. Fatemi sapere cosa ne pensate e quali potrebbero essere i successivi risvolti, mi piace leggere le vostre teorie ❤️

Also, per i 15K (GRAZIE DIO VI AMO AKSNANAOWIEOW) volevo cambiare copertina alla storia, quiche suggerimento o qualche anima buona che avrebbe piacere a farla? Avrebbe la mia eterna gratitudine ❤️❤️❤️

Ⅴ stands for... | VKook  [BTS Fanfic] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora