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Jungkook's pov

Non sentivo Jimin da due giorni ormai: ogni qualvolta provassi a chiamarlo, la segreteria attaccava. Gli avevo lasciato dei messaggi, a cui ovviamente non avevo ricevuto risposta. Ma dove era finito?
L'indomani, lunedì, mi aspettava la fatidica visita in commissariato, per denunciare finalmente V: Jimin, all'inizio di tutta questa storia, mi aveva promesso che mi avrebbe aiutato, costi quel che costi. Ma il suo atteggiamento nell'ultimo periodo era leggermente cambiato, il nostro rapporto si era un po' infreddolito e potevo notarlo anche da come mi aveva guardato il giorno del colloquio con Ji-Sung: con occhi tristi, spenti e quasi delusi.
Che ci fosse rimasto male per il fatto che non gli avessi detto nulla di me e Taehyung?

Composi nuovamente il numero del biondo sulla tastiera, sperando che, almeno per quella volta, non attaccasse la solita musichetta snervante della segreteria telefonica.
Come non detto.

Sbuffai e richiusi la chiamata, lasciando cadere il mio cellulare sulle morbide coperte del letto di Taehyung.
Quest'ultimo mi aveva chiamato il pomeriggio per chiedermi di fargli un po' di compagnia, ma ancora una volta ero sicuro fosse una scusa per farmi uscire di casa. Taehyung proprio non sopportava il fatto che, dopo l'accaduto a scuola, avessi deciso di segregarmi nella mia stanza, quindi mi "costringeva" ad uscire ogni qualvolta che ne aveva la possibilità.
Non che a me dispiacesse stare con lui.
Giacevo sul letto a braccia aperte, con lo sguardo perso nel nulla, a guardare il soffitto alto e bianco della camera da letto di Taehyung; era grande almeno il doppio della mia, ben arredata e con una grande finestra che dava su un giardino molto curato e vasto. Un sogno. Come tutta la casa, del resto. Sbattei le palpebre più volte, tanto mi erano diventati secchi gli occhi e sospirai.
Tutto ad un tratto però, dei flash mi annebbiarono la vista: delle scritte a me ormai troppo familiari si ripresentarono come dei moniti.

Gay
Frocio
Bottom

Mi morsi il labbro inferiore, talmente forte da farlo sanguinare, per cercare di trattenere le lacrime. Strinsi i pugni, d'istinto, poiché ormai quello era diventato l'unico modo per sfogare la mia rabbia.
«Piccolo... Che succede?» la voce bassa e roca di Taehyung mi destò dai miei pensieri, sentendola pericolosamente vicina al mio orecchio. Alzai gli occhi, prima di ritrovarmi la figura del biondo con ancora alcune ciocche di capelli bagnati ad un palmo di distanza.
«I-Io... Nulla... » soffiai, distogliendo lo sguardo dalle sue iridi scure e puntandolo sulla sua vestaglia rosso scuro, in seta. Era dannatamente bello, qualsiasi cosa indossasse: ero sempre più convinto, col passare dei giorni, che anche con indosso un sacco della spazzatura sarebbe stato mozzafiato.
Taehyung deglutí, prima di posare il suo sguardo famelico sulle mie labbra: potei sentire il mio corpo bruciare, solo sotto i suoi occhi attenti.
«Dai Jungkook, fammi un sorriso! Domani finalmente manderemo al fresco quel dannato V, non sei contento?» disse prima di posarmi un leggero bacio sulla fronte, proprio come farebbe una madre con suo figlio.
«Sì... Menomale...» sussurrai, prima di accarezzare dolcemente il viso di Taehyung «Tae io... Non finirò mai di dirti grazie. Senza di te chissà cosa sarebbe successo adesso... È solo grazie a te che sappiamo la verità.» e senza nemmeno dargli il tempo di ribattere, feci congiungere le nostre labbra in un bacio dolce, ma che per Taehyung aveva un retrogusto più che amarognolo.

Gli faceva così male il fatto di non poter dire tutta la verità a Jungkook, lo faceva sentire meschino e approfittatore. Ma forse era proprio quella, la vera natura di Taehyung.
Quando si ritrovò ad approfondire il bacio, facendo scontrare la sua lingua con la mia, calda e bagnata, il biondo si rese conto di essere arrivato al punto di non ritorno.
Si cercavano l'un l'altra, si accarezzavano, le salive si mischiavano fino a diventare un veleno mortale.
Le mani del biondo vagarono sul mio corpo, stringendomi dapprima i fianchi, con possessività, per poi passare al petto, che accarezzarono con dolcezza estrema.
«Jungkook... Voglio farti mio.» esalò tra un bacio e l'altro, giusto qualche secondo per respirare. Ci guardammo per un attimo, con gli occhi liquidi per il troppo piacere, che fluiva veloce come sangue nei nostri corpi.
«Allora fallo. Taehyung, sono completamente tuo.» sussurrai, allacciando le mie braccia dietro al suo collo «Possiedimi

E il maggiore non se lo fece ripetere due volte. Con il cuore che gli martellava nel petto, prese a spogliarmi della mia camicia grigia, slacciando ogni bottone come stesse facendo un conto alla rovescia: era un supplizio, un countdown mortale che avrebbe portato alla mia completa pazzia.

Fu un attimo che le nostre mani vagarono su e giù, prima che ci ritrovassimo entrambi coperti solo dal fine tessuto dei boxer, ormai troppo stretti per riuscire a contenere quella piena di emozioni.
Taehyung prese a baciarmi il collo, lentamente, succhiando ogni tanto un lembo di pelle per marchiarlo, per possedermi.
Dei gemiti poco casti si liberarono dalle mie labbra, testimoni del fatto che tutto quello fosse del tutto nuovo per me. Sentii una scossa di piacere attraversare la mia schiena non appena Taehyung prese a succhiare un capezzolo, come fosse in attesa di un qualche nettare divino.
«T-Tae... Ti prego... » piagnucolai, non riuscendo più a trattenermi; avevo le labbra gonfie per gli innumerevoli baci che ci eravamo scambiati, il respiro affannato a causa delle azioni esperte del maggiore.
«Jungkook... Ti prego cosa?» con sguardo furbo, Taehyung strizzò un occhio, continuando a leccare e succhiare il mio capezzolo con volgarità, in attesa di una mia risposta.
Mi bloccai, per un attimo: quello che mi passò per la mente, in quel momento, solo qualche mese fa non avrei mai pensato di dirlo. Eppure successe. «Fottimi, Tae
Io, Jeon Jungkook, avevo appena pregato un ragazzo di scoparmi, con voce tremante per il troppo piacere che la lingua di questo stesso mi stava regalando.
«Cazzo.» ringhiò Taehyung, prima di abbassarmi in un solo colpo, con una forza quasi animalesca, i boxer neri e bagnati; un attimo dopo anche i suoi erano volati chissà dove nella stanza, a raggiungere i miei.
Il biondo fece scontrare le nostre intimità già erette e pronte a scoppiare da un momento all'altro. Allungai una mano, per poi constatare che la sua fosse già coperta da un grossolano liquido preseminale, iniziando a pomparla subito dopo. Una serie di gemiti, da parte nostra, riempí la stanza, riecheggiando tra le pareti, uniche testimoni del nostro peccato. E uno ancora più alto da parte mia andò a rompere l'equilibrio, quando sentii la falange fredda ed umida di Taehyung insinuarsi all'interno del mio orifizio.
Di nuovo quella sensazione.
Chiusi gli occhi, accecato dai flash, dai ricordi di quella volta. Le immagini di quel pomeriggio si ripresentarono, inesorabili, ma vennero scacciate via dal bacio dolce del biondo.

Ora con me c'è Taehyung, non V. Non devo preoccuparmi di nulla.

Con quel pensiero nella testa, mi lasciai completamente andare sotto le sue mani esperte: le dita aumentavano accompagnando il mio piacere; il biondo mi faceva annusare la mela proibita senza mai farmela assaggiare veramente. Numerose furono le volte che mi sentii vicino al limite, ma ogni volta che sentivo di star scoppiando, Taehyung era talmente abile nel distrarmi, che resistevo ancora.

Mugolai, in cerca della sua bocca, premendo il petto contro il suo, i nostri corpi caldi e sudati come non mai.
Lui muoveva velocemente le dita dentro di me, io passavo le mie mani su tutto il suo corpo, soffermandomi sulla sua schiena e sul suo sedere, sodo e perfetto.
«Jungkook... » soffiò, guardandomi negli occhi. E bastò solo quello a farmi capire cosa mi sarebbe aspettato dopo. Taehyung cercò la mia approvazione, cosa che gli arrivò immediatamente con un semplice gesto da parte mia: mi sporsi verso il suo orecchio e sussurrai «Fammi tuo» con voce rotta dal piacere.

E così avvenne: i nostri corpi si unirono definitivamente per la prima e meravigliosa volta. Mi sentii così completo che delle lacrime salate rigarono le mie guance, al solo percepire il membro caldo e duro del biondo raggiungere il mio punto più nascosto. Ma non erano lacrime di dolore o tristezza, no.
Taehyung spingeva forte dentro di me, risvegliando sensazioni che mai mi sarei sognato di provare con un ragazzo. Rumori osceni di pelle contro pelle, ansiti e gemiti facevano da sottofondo. Affondai col volto dentro il cuscino, sentendo le grandi mani del maggiore afferrarmi per le anche, il mio sedere rivolto in su e spalmato contro il suo basso ventre. Il ritmo del biondo era così fottutamente veloce che, ad un certo punto, la mia vista divenne bianca, dello stesso colore del liquido che inondò le coperte e successivamente il mio corpo qualche secondo più tardi.

Sentii il corpo stanco del biondo accasciarsi sulla mia schiena nuda, i nostri petti si alzavano e si abbassavano ad un ritmo impreciso e frenetico. Mi lasciò un bacio timido dietro la nuca e potei giurare di aver sentito Taehyung sussurrare un flebile «Scusa.»

Angolo autrice!
Volevo dirvi che ho deciso di scrivere questo capitolo per farmi perdonare per quello che arriverà nei prossimi giorni........ SORRY IN ANTICIPO OPS
E nulla, fatemi sapere cosa ne pensate! Non sono molto brava a scrivere smut, quindi se avete consigli dite pure!!



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