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Attenzione! Questo capitolo contiene dei temi forti, quindi se siete facilmente impressionabili o soffrite di depressione  vi consiglio di non leggere.
Se avete deciso di continuare la lettura, vi suggerisco di ascoltare la canzone qui in copertina come sottofondo.

Yoongi's pov

Il rumore del metronomo era l'unica cosa che spezzava la calma nel mio studio. Quel ticchettio continuo e ritmato riempiva l'aria da qualche mezz'ora, ormai avevo perso la concezione del tempo. Succedeva sempre così quando componevo o scrivevo.
Erano passati giorni da quando avevo avuto quella conversazione con Jimin, da quando lui era uscito dalla mia vita ferito, distrutto, spezzato. Per colpa del mio egoismo.

Sul mio canale non ero più attivo, i fan si chiedevano quando avrei postato una nuova canzone e perché avessi annullato i due concerti programmati per fine mese. Ricevevo centinaia di messaggi, tutti si chiedevano che fine avessi fatto, perché avevo spento il cellulare e cose del genere.

La verità era che mi stavo lasciando morire lentamente.

Mangiavo poco, giusto il necessario per avere la forza di alzarmi dal letto al mattino e arrivare in studio, di sopra. Mi ero chiuso in casa, non volevo vedere nessuno. Avevo spento il telefono, non volevo sentire nessuno.
Chiuso nel mio guscio, nella mia corazza, soffocato dalle mie paure e dalle mie vergogne, che mi divoravano inesorabilmente.

Avevo circa 18 anni quando la  socio-fobia si e sviluppata in me
esatto, è così, intorno a quell'età il mio stato mentale si è inquinato.

La matita tracciava segni sul blando pezzo di carta che era davanti a me. Potevo sentire mille voci susseguirsi nella mia mente come se fossimo in un fottuto talk show: mi ricordavano quanto fossi stato stronzo, strafottente nei confronti di Jimin, di tutte le bugie che gli avevo riservato.
Era una stronzata il fatto che avevo una ragazza, era una scusa quella che gli avevo sputato per non andare a quella festa piena di persone. Persone spaventose. E soprattutto era una grande cazzata il fatto che io non volessi vederlo più. Sentivo di avere bisogno di lui, nel profondo, volevo le sue mani a toccare il mio corpo come in quella notte, la sua voce a sussurrare il mio nome. Mai mi ero sentito così, in vita mia: quella notte ero vivo.

A volte ho paura di me stesso
mi odio e grazie alla depressione che ho in me
Min Yoongi è morto (Io l'ho ucciso)

Ero consapevole del fatto di essere solo uno sporco egoista: anche la grafite nera della matita lo sapeva, poiché tracciava quelle parole sulla carta, ad imprimerle. Ripensai alle parole che mi aveva detto Jimin, ai suoi occhi che a stento trattenevano le lacrime e soprattutto al suo orgoglio ferito. Ricordai la sensazione del suo schiaffo, toccandomi la guancia.
Avrei meritato di peggio.
Avrei meritato di morire.

Nella prima visita in reparto psichiatrico, i miei genitori erano venuti con me
Abbiamo ascoltato la consultazione insieme, i miei genitori hanno detto che non mi conoscono veramente
Non conosco bene neanche me stesso, allora chi mi conosce?

Certe volte pensavo che sarebbe stato meglio non essere mai nato: non sarei mai stato un peso per i miei genitori, non sarei stato una seccatura per i miei amici e soprattutto non sarei stato uno spreco d'aria.
Era quella, la realtà.
Non meritavo di vivere.
La mia sociofobia mi aveva consumato dall'interno, ogni giorno andava sempre peggio. Percorrevo una strada sterrata, piena di ostacoli, buia e isolata; una strada che una fine ce l'aveva, sì. Quella fine era un burrone. E io mi ci sarei gettato presto.

Cazzo, cazzo, ho capito, ti prego basta
Sono la radice di tutto questo quindi la smetterò

Serra gli occhi, li strizzai per il dolore proveniente da dentro e mi accartocciai sulla sedia, proprio come era successo alle decine di fogli che ora giacevano nel cestino. Arrancai nell'alzarmi, mi aggrappai alla scrivania e respirai a fondo. Quando riaprii gli occhi, vedevo solo nero.
Mi chiesi se era quello che volevo davvero, ma le voci nella mia testa parlavano per me ormai.

Le radici della mia creatività
hanno provato la dolcezza, l'amarezza e anche la merda di questo mondo
I giorni in cui provavo ad addormentarmi sul pavimento di un bagno,
sono per me un amaro ricordo, sono diventati un ricordo
La spalla fratturata nell'incidente mentre lavoravo come fattorino,
Il successo a cui mi sono aggrappato,
chi volete fregare, voi fate solo finta di aver sofferto

Con gli occhi ancora semichiusi continuai a scrivere, ormai era come se non fossi più in me. La mia mano si muoveva da sola, mossa da una forza che nemmeno io sapevo dove si nascondesse. Perché io, Min Yoongi, di forza non ne avevo più.

In quel momento io, in quel momento io
io pensavo che il successo avrebbe compensato
ma il fatto è, il fatto è
più il tempo passa, più sembra che io stia diventando un mostro.

La sedia era ormai già dentro la stanza da quella mattina, così come la corda che mi avrebbe portato alla salvezza, che scendeva dal soffitto. Mi stava chiamando a sé e io, esitante, posai la mia matita sopra al foglio, chiudendo definitivamente il libro della mia vita.
Un piede, poi l'altro ed ero in cima al mondo. E la vista era mozzafiato: solo bianco, pareti dal candido colore offuscavano la mia vista. Mi dissi che non era poi così male come lo avevo immaginato. Chiusi gli occhi e abbracciai la mia rugosa salvatrice, baciandola prima di far passare le sue amorevoli braccia lungo il mio collo. Ripensai ai miei genitori, alle loro parole di delusione, a Jimin e al suo schiaffo. Pensai che niente sarebbe stato peggio di quello. Presi un altro respiro profondo, l'ultimo spreco d'aria.
Fu un attimo e calciai via la sedia dalla spalliera, il tonfo di quest'ultima caduta a terra, l'abbraccio della mia salvatrice a portarmi via.

Min Yoongi è morto (Io l'ho ucciso).

Angolo autrice!
Se siete arrivati fin qui, spero che la cosa possa avervi fatto riflettere. Non sono assolutamente pro al suicidio, se pensate di farlo vi prego prima di parlarne con qualcuno perché davvero, tenersi tutto dentro è sbagliato. Tutto si risolve. Io stessa, anni fa, ammetto di aver pensato di farlo. Era un periodo davvero nero, ma grazie alla mia famiglia e ai miei amici, ne sono uscita. Più forte di prima.
Spero che questo capitolo vi piaccia, vi prego di farmelo sapere in chat o con un commento perché mi sono davvero presa tempo per scriverlo, ci ho pensato a lungo e questo è il risultato. Ci tengo tantissimo.

Ⅴ stands for... | VKook  [BTS Fanfic] Where stories live. Discover now