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No pov.

Un timido raggio di sole solleticò piano le palpebre di Taehyung, ancora steso nel letto. Completamente senza vestiti, il corpo di Jungkook era appoggiato al suo petto, ancora appisolato. I due ragazzi non si erano preoccupati nemmeno di coprirsi, tanto erano stanchi per la nottata.
Taehyung abbassò la testa, ad ammirare il volto del suo fidanzato perso nel mondo dei sogni: con una mano accarezzò piano la guancia del moro, attento a non premere troppo forte per non svegliarlo. Doveva ammettere che sembrava proprio un bambino, visto da quella prospettiva: le guanciotte piene, la bocca dischiusa a mostrare i due incisivi appena sporgenti gli davano un'aura quasi divina.
Jungkook si mosse appena, affondando il capo nel petto nudo di Taehyung, accompagnando il suo gesto con un lamento; strinse le braccia attorno ai fianchi del maggiore, aprendo con una lentezza estrema gli occhi ancora impastati dal sonno.
«Buongiorno principessa, sono comodo come cuscino?» il sorriso rettangolare di Taehyung fu la prima cosa che Jungkook ebbe il piacere di vedere quella mattina. E ne fu più che contento.
«Mhh hai un buon odore...» mugolò il moro, stiracchiando le gambe in avanti. Taehyung ridacchiò a quel comportamento del minore e gli baciò le labbra, spingendosi contro il suo corpo possente: anche se nella relazione, fra i due era proprio Jungkook ad avere il corpo migliore, decisamente più tonico ed allenato di quello del biondo, era sempre e comunque quest'ultimo a dominare.

In un attimo, infatti, si ritrovò spalmato sul corpo del moro, a far scontrare le loro erezioni mattutine: Taehyung avrebbe potuto abituarsi a tutto quello.
«Avanti piccolino, vuoi del latte fresco?» il biondo mosse le sopracciglia in una maniera decisamente buffa, e Jungkook roteò gli occhi in segno di disperazione.
«Ma tu sei sempre in calore Taehyung?! Cazzo, ieri notte mi hai sfondato!» piagnucolò il piccolo Kookie.
«Non posso farci nulla se mi ispiri taante belle cose. Tipo adesso mi piacerebbe che le tue labbra si attaccassero al mio c-» non fece in tempo a finire la frase, che Taehyung si beccò una cuscinata dritta in faccia, perdendo l'equilibrio e cadendo sonoramente per terra.
«Hey! È così che tratti i tuoi hyung?!» urlò stizzito il maggiore, massaggiandosi il sedere, su cui era atterrato non poco dolorosamente. «Tch. Vado giù a preparare la colazione. Tu intanto vestiti.» disse afferrando un paio di boxer puliti e una vestaglia di seta blu, allacciandosela stretta in vita.

Taehyung scese le scale e raggiunse la cucina, dove vi era suo padre in piedi, intento a leggere il giornale come ogni mattina.
«Buongior- » anche stavolta non finí la frase, ma in per via di una cuscinata: ripensandoci, probabilmente avrebbe preferito una di quella al posto del malrovescio che gli aveva appena dato suo padre.
Il biondo traballò, trovando fortunatamente appiglio in un mobile della cucina, evitando così di cadere per la seconda volta nel giro di cinque minuti.
«Ti pare un comportamento da assumere, Taehyung? Ti rendi conto della tua età, della tua posizione soprattutto!?» il suo vecchio aveva cominciato ad urlargli contro, mentre il biondo ancora si teneva una mano sopra alla guancia, rossa per lo schiaffone. «I rumori di ieri sera ancora mi rimbombano nella testa. E se qualcun altro vi avesse sentiti? Tu e quel tuo sporco amico ve la stavate spassando eh? In casa mia, per giunta!» fece una piccola pausa per poi continuare a parlare «Non so cosa ho fatto di male per meritare un figlio del genere! Dove ho sbagliato con te, Taehyung?! Se solo si sapesse in giro che il figlio del primo ministro si scopa i ragazzi... Aish... Sei un disonore. Mi vergogno di te.»
Il biondo era immobile, non sapeva come reagire a tutto quello: sentiva gli occhi bruciare per le lacrime, mentre il suo cuore era in fiamme per tutte le cose che avrebbe voluto urlargli contro.

Avrebbe tanto voluto dirgli che lo apprezzava solo quando cantava qualcosa per i suoi merdosi leccaculo a qualche evento, avrebbe voluto sbattergli in faccia tutti i successi universitari che aveva raggiunto da solo, tutti i bei voti agli esami e soprattutto la sua bravura nel disegnare capi d'abbigliamento. Ma ovviamente a quel bastardo non importava di nulla.
Il padre di Taehyung si voltò di spalle e prima di uscire dalla cucina aggiunse «Non voglio mai più vedere quel ragazzo qui. Se si azzarda nuovamente a mettere piede in questa casa, allora puoi anche fare le valigie e andartene assieme a lui a fottere da qualche altra parte. Ovviamente questo avrà delle conseguenze. Ti ho avvisato.»

A quelle parole Taehyung non poté che sbattere una mano con forza sullo stesso mobile della cucina, trattenendo un urlo di disperazione: avrebbe dovuto parlare con Jungkook, dirgli subito che sarebbero andati via, da qualche parte, insieme.
Taehyung salì velocemente le scale, a due a due per la fretta e spalancò la porta della sua camera, trovando Jungkook intento a vestirsi con foga, quasi con rabbia.

«Jungkook abbiamo un problema...» esalò Taehyung, avvicinandosi al letto.
«Ah si? Abbiamo un problema eh, Taehyung? O forse dovrei dire V? O forse Alient? Come vuoi essere chiamato?» il tono di voce di Jungkook era rotto dal pianto, lacrime trasparenti rigavano il suo viso perfetto. Stava allacciandosi i jeans con foga, racimolando tutte le sue cose insieme.
«Jungkook aspetta non è come sembra posso spieg-»
«No Taehyung. Addio. Mi hai solo usato. Non mi cercare mai più.» il moro si mise lo zaino in spalla e con un gesto fulmineo, ignorando le suppliche di Taehyung, i suoi tentativi invani di trattenerlo con sé, uscì fuori dalla sua abitazione.

Taehyung non poté che guardare la sua televisione in camera, accesa: sullo schermo, la Home di Overwatch era aperta con un messaggio;

Benvenuto alient!

⭕Nuova partita

A Taehyung era appena crollato tutto il mondo addosso in solo dieci minuti.

Angolo autrice!
Giuro che la smetto con l'angst... Tra 5 o 6 capitoli, forse.
E comunque questa storia sta diventando peggio di Beautiful, lo dico sempre.

Ⅴ stands for... | VKook  [BTS Fanfic] Where stories live. Discover now