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Taehyung's pov

Matrimonio. Matrimonio. Matrimonio. Riuscivo a pensare solo a quella fottuta parola. Avevo inventato una scusa dell'ultimo minuto ed ero letteralmente scappato da quella cena, dicendo di avere un affare importante da sistemare con un mio amico. Avevo chiamato qualcuno da casa, affinché portasse la mia macchina davanti al ristorante: dovevo sparire da quel luogo, prima che mi chiedessero altro riguardante quell'assurdita. Come aveva potuto mio padre organizzare una cosa del genere a mia insaputa? Come diamine si era permesso? Stringevo i pugni dalla rabbia, cercando di vertere i miei pensieri su Jungkook, che avrei visto di lí a poco.

Non appena l'auto arrivò, non ci pensai due volte a mettere in moto e sfrecciare via a tutta velocità. Non volevo pensare a nulla se non alle labbra del moro, ai suoi dentini da coniglietto e ai suoi bellissimi occhi: niente in confronto a quella Min-soo.
Il viaggio passò così velocemente che in cinque minuti ero già davanti all'ospedale, dove il mio fidanzato mi stava aspettando, seduto su una panchina: un colpo di clacson lo fece sobbalzare appena, trovai che fosse davvero adorabile.
«Scusa Kookie, non volevo spaventarti.» risi appena, guardandolo sedersi al posto accanto al guidatore. Mi sporsi in avanti e toccai con una mano la sua coscia poderosa, lasciando poi un casto bacio sulle sue labbra.
«Dillo che lo fai apposta per traumatizzarmi! » scherzò lui di rimando, arrossendo leggermente per il bacio ricevuto.
«Oh no, mi hai beccato, adesso come farò a portare avanti il mio piano malvagio?» mimai il gesto di resa con le mani, portandole in alto vicino alla mia testa, assumendo un'espressione fintamente affranta. Quel mio piccolo teatrino suscitò una grande risata in Jungkook, che si piegò letteralmente in due sul sedile.
Dio se era bella la sua risata.
«Prima che si faccia troppo tardi andiamo, mh?» dissi, mettendo in moto la macchina e avviandomi verso la mia villa, contento del fatto che l'avrei sicuramente trovata semi-vuota.

Bastarono dieci minuti scarsi e io e Jungkook ci ritrovammo già a salire le scale della mia abitazione, diretti verso la mia camera da letto. Ogni tanto giravo indietro il capo per vedere se mi stesse seguendo, buio com'era non riuscivo a vedere un bel nulla.
Quando fummo arrivati dentro la stanza, non mi preoccupai di chiudere la porta a chiave, le cameriere non avevano il turno di notte e mio padre sarebbe sicuramente stato via per un altro po' di tempo. Nessuno ci avrebbe disturbati.

Richiusi la porta alle mie spalle e trovai Jungkook che, ancora al buio, cercava il pulsante per accendere la luce annaspando sui muri. Mi avvicinai a lui e lo inglobai in un abbraccio, di spalle, sussurrandogli poi all'orecchio in modo sensuale «Piccolo non avremo bisogno della luce.» andando a morderglielo un istante dopo. Jungkook sussultò sotto al mio tocco, con la coda dell'occhio mi beai della sua espressione già crogiolata nel piacere. Dal suo lobo, che leccai piano, scesi poi verso il collo, lasciando piccoli ed umidi baci lungo tutta la giugulare, sentendo i nostri respiri affannarsi sempre di più: la mia crescente erezione premeva pericolosamente contro le sue natiche, fasciate da dei jeans scuri e stretti.
Mossi un passo in avanti, facendogli capire di avanzare verso il letto, dove lo gettai subito dopo.
«Siamo impazienti stasera mh?» mi chiese il minore, guardandomi con occhi lucidi, steso a pancia in su sul materasso morbido.
«Con questa vista, chiunque lo sarebbe, babyboy. » accarezzai la sua pelle da sopra il tessuto della maglietta bianca, non notando l'espressione leggermente confusa di Jungkook a quel mio appellativo. La sollevai, per continuare a lasciargli una scia infinita di baci casti su tutto l'addome e gli addominali scolpiti: era un dio greco, poco ma sicuro. Sopra di lui mi sentivo così potente, con un solo tocco riuscivo a farlo gemere come una verginella.
«T-Tae... Mmmh...» si lamentò sonoramente, quando arrivai a leccare con la punta della lingua la sua forma a V delineata. Alzai gli occhi, incontrando il suo viso rosso per l'affanno e ghignai, avendo un'illuminazione mentale subito dopo.

«Che ne dici di usare la tua bocca per altro, Jungkook?» mi leccai le labbra, facendogli capire cosa desiderassi. E fortunatamente il messaggio gli arrivò forte e chiaro, tanto che con una mano capovolse le posizioni, facendomi mettere seduto sopra il letto. Con un movimento fluido e furbo, mi slacciò i pantaloni, sfilandomeli via assieme ai boxer, facendo sbattere la mia pulsante erezione sul mio addome. Il contatto con l'aria fredda mi fece sussultare, e la vista di Jungkook che toglieva i suoi di boxer non aiutava di certo a migliorare la situazione. Mi prese le cosce, posando le sue mani su di esse e tirandomi leggermente verso di sé, sistemandosi fra le mie gambe: cominciò a lasciare dei baci bagnati e sonori vicino al mio inguine, non raggiungendo mai però la mia intimità. Il che mi diede molto fastidio. Volevo di più, ma il diavoletto dai capelli mori si stava decisamente divertendo a vedermi penare.
«Cazzo Jungkook, perché mi fai ques-Ah merda... » un gemito sonoro lasciò le mie labbra quando con la lingua andò a stuzzicare la punta del mio pene, rossa e dolorante tanto era l'eccitazione. Quando cominciò a succhiare leggermente la mia intimità, causando degli schiocchi decisamente poco casti, non ci vidi più: affondai una mano nei suoi capelli e lo costrinsi ad andare più a fondo, facendogli inglobare tutta la mia lunghezza; mossi il bacino contro la sua bocca spalancata e per un attimo, credetti di essere in paradiso tanto era il piacere che mi stava provocando. Sentii di essere tremendamente vicino all'orgasmo quando Jungkook mosse la lingua in modo circolare attorno al mio cazzo, e subito lo allontanai «Non voglio venire così baby.» gli accarezzai il volto e lo tirai verso di me, facendolo salire nuovamente sul materasso. Feci scontrare le nostre labbra in un bacio bagnato e volgare, sentendo le nostre lingue intrecciarsi velocemente così come i nostri respiri. Dio se mi piaceva, quel ragazzo. Era così erotico, ma allo stesso tempo aveva quella punta di innocenza che lo rendeva irresistibile ai miei occhi famelici.

Ribaltai ancora una volta le posizioni ordinando a Jungkook «Mettiti a pancia in giù. » che subito eseguí la mia richiesta. Accarezzai la sua pelle perfetta e mi posizionai dietro di lui, lasciando ancora dei piccoli baci sulla parte terminale della schiena.

«Adesso ti punirò baby, visto che ti sei divertito a farmi penare prima... » affermai con tono minaccioso, afferrandolo per i fianchi e notando la sua improvvisa sorpresa. Portai il suo sedere in alto, in bella vista, notando come il suo corpo creasse una curva perfetta. Baciai una natica soda, prima di lasciare un sonoro schiaffo su di essa, facendo gemere ad alta voce Jungkook. «Tae, ma cos-AH! » ne arrivò un altro, non appena il moro parlò.
«Sei stato un bimbo cattivo, Jungkookie... » dissi con tono cantilenante, accarezzando il punto che avevo schiaffeggiato poco prima «Chi è il tuo daddy?» chiesi con voce roca, avvicinandomi con un dito alla sua entrata, già lubrificata.
«Nhhh... Ti prego... » mugolò il moro, spingendosi contro la mia falange, voglioso come non mai. Lasciai un altro sonoro schiaffone sul suo culo e ripetei «Ti ho fatto una domanda. Chi è il tuo daddy?»
«Ah... Mhhh... Taehyung...» ansimò l'altro, contorcendosi per la voglia di avere qualcosa dentro di lui.
«Taehyung cosa?»
«Taehyung è il mio daddy» esalò il moro, e solo allora affondai il mio dito dentro di lui, cominciando a muoverlo velocemente, ricevendo in risposta gemiti e sospiri più che alti. Jungkook proprio non si stava trattenendo, quella notte.
Mossi velocemente le mie falangi, aumentando il numero e il ritmo dentro di lui, sentendolo sciogliersi sotto il mio tocco. Quando decisi che era abbastanza, le sfilai dal suo orifizio e le sostituii con qualcosa che fece letteralmente urlare di piacere il mio piccolo coniglietto.
«Ah-ahh daddy ti prego~» piagnucolò il moro, intimandomi di andare più veloce. Mi mossi con un ritmo decisamente martellante dentro il suo culo, ancora così stretto e caldo. Le nostre pelli schioccavano l'una contro l'altra, producendo rumori più che osceni. La stanza era un misto di gemiti, ansiti e mugolii sconnessi, che risuonavano nell'aria.

«Ti piace, baby? » chiesi tirando i capelli di Jungkook, per vedere meglio la sua espressione crogiolata nel piacere più assoluto, i capelli sudati attaccati alle tempie, le guance rosse e gli occhi semichiusi.
«Nhhg si cazzo Tae, più forte~» mi supplicò; presi I suoi fianchi con le mani e li Strinsi, usandoli come appiglio per affondare in lui ancora di più. Cazzo se mi sentivo bene. Mi sentivo in paradiso. Le mie orecchie ormai percepivano solamente i nostri rumori volgari e le nostre preghiere, tutto il resto era ovattato.
Con due ultime e possenti spinte, venni dentro di lui, rilasciando il mio seme caldo nel suo orifizio, mentre Jungkook sporcò le coperte del suo.
Mi accasciai senza forze sul suo corpo sudato e caldo, sentendo gli occhi pizzicare leggermente. Che tutto quello che stesi facendo fosse sbagliato? Mi chiesi.

Tuttavia non potevo sapere che la risposta, non era affatto quella che mi aspettavo: avevo sbagliato sì.
Avevo sbagliato a non chiudere la porta.

Angolo autrice!
Zan Zan zannnnn!! Chissà cosa succederà nel prossimo capitolo
🌚
Uffa comunque sono a letto che sto male, ho dei crampi assurdi allo stomaco TaT consolatemi

Ⅴ stands for... | VKook  [BTS Fanfic] Where stories live. Discover now