06 - happiness

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«Guarda Minho!» Jisung lo trascinò ad una delle tante bancarelle che disponeva il mercato in una delle principali strade di Seoul, era conosciuto per avere di tutto e di più: tra cibi, vestiti, oggetti e così via. Minho e Jisung si erano fermati davanti a un furgoncino che vendeva gelati di ogni tipo, anche il più strambo come uno dal colore nero pece che ricordava il carbone. Jisung volle provarlo, sembrava un piccolo bambino che vedeva qualcosa di nuovo per la prima volta. Era davvero felice, nonostante le bancarelle non disponessero poi di chissà cosa, eppure quelle piccole cose lo facevano sorridere perché non le visitava da parecchio, soprattutto insieme a Minho. Alla fine anche le cose più banali se viste insieme alla persona che ami diventavano speciali, quello pensava Jisung. Minho optò per un semplice gelato alla fragola e una volta concluso l'ordine si immersero di nuovo tra la numerosa folla, guardandosi intorno. Mentre camminavano i due erano a braccetto, Jisung aveva la testa appoggiata sulla spalla di Minho. Ricordavano una coppia sposata da vent'anni, non gli importava se magari alcune persone li guardavano in modo strano, oramai avevano preso l'abitudine di ricevere quelle occhiatacce senza aver fatto niente di male; semplicemente si amavano, qual era il loro problema? «Oh, stanno suonando» Minho riportò Jisung alla realtà; una band stava suonando un po' più in là, in mezzo a una piazzetta. C'erano numerose persone che la circondavano e si facevano trasportare dalla musica, applaudendo di tanto in tanto. Minho e Jisung decisero di aggiungersi anche loro, sedendosi su delle scale in marmo che disponeva la piazzetta. «È proprio come la nostra primissima uscita, ricordi?» Jisung sorrise a pensare a quel momento; era la prima volta che uscivano insieme ed entrambi erano super nervosi. Jisung per sciogliere un po' il ghiaccio decise di guardare quel spettacolo che stavano facendo alcuni ragazzi, si sorprese a scoprire che anche Minho era interessato un po' alla musica. Lì si presero per la prima volta per mano, in generale era un gesto semplice ma per loro due era un qualcosa di importante e delicato; facendo quel gesto si erano sciolti l'uno con l'altro e avevano dato la propria fiducia. «Certo che mi ricordo, eravamo proprio due imbranati» Minho rise al ricordo, contagiando pure Jisung. Come a rendere il ricordo più intenso, più vivo, Jisung prese la mano di Minho. «Ti amo» Jisung disse quelle parole con serietà, dolcezza, fermezza. Non glielo diceva da parecchio, aveva notato. Doveva fargli capire che era vero e che anche se non glielo diceva spesso, i sentimenti che provava per lui erano immutabili. «Lo so.» Minho fece un ghigno divertito, ricevendo da Jisung un piccolo schiaffo sulla spalla. «Ti amo anch'io» continuò questa volta serio, afferrando il viso di Jisung per stampargli un dolce bacio sulle labbra; la band che suonava faceva da sottofondo a quel magico momento. Si era fatta sera e i due avevano visitato di tutto e di più tra ristoranti, negozi di vestiti, oggetti per la casa. Erano stanchissimi, anche se entrambi non volevano che quella giornata finisse. Prima di ritornare alla macchina di Minho, decisero di sedersi su una panchina. Jisung si sdraiò sulle gambe di Minho e quest'ultimo giocherellava con i capelli del moro, stavano guardando il cielo stellato sopra le loro teste. «Quando passeremo di nuovo una giornata così?» chiese Jisung, un po' triste. «Lo so... da quando abbiamo iniziato a lavorare e a convivere sembra impossibile passare un po' di tempo insieme, non mi aspettavo tutto questo» parlò francamente Minho, deluso anche lui. Quando aveva proposto a Jisung di convivere insieme pensò che le cose per loro due sarebbero diventate più facili stando vicini, però aveva sottovalutato i problemi del lavoro. «Ma alla fine è una cosa normale tra sposi, no? Questo significa che siamo davvero una delle tante coppie sposate, anche se non legalmente» Jisung come sempre aveva trovato un pizzico di positività e aveva alleggerito la situazione, Minho lo ringraziò mentalmente. «Noi siamo anche meglio di quelle noiose coppie sposate» Minho parlò con la sua solita aria di superiorità, suscitando a Jisung una sonora risata. Continuarono così per un po', tra dolci carezze e allegre risate, ma all'improvviso la suoneria del cellulare di Minho spezzò quel rilassante momento. «Pronto» rispose Minho, un po' irritato. «Adesso? Ma...» sospirò, frustrato. «Va bene, arrivo» a quelle parole Jisung si alzò di scatto dal corpo di Minho, guardandolo con aria interrogativa. «Cosa è successo?» gli chiese Jisung, preoccupato. Minho si era alzato per dirigersi alla macchina. «Ti accompagno a casa, mi ha appena chiamato un mio superiore e devo subito correre a lavoro, sapevo che stavano tramando qualcosa» Minho disse quelle parole con rabbia, Jisung non osò ribattere e si limitò a salire in auto; conoscendolo si sarebbe solo innervosito di più e non voleva rovinare quella bellissima giornata. Durante tutto il tragitto erano rimasti in silenzio, alla fine Minho aveva accontentato Jisung e avevano passato una bella giornata insieme, eppure perché Jisung era così turbato? Come se quella chiamata fosse stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. 

minsung; married lifeWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu