37 - another person

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Jisung stava correndo in mezzo alla strada con il cuore che gli batteva all'impazzata nel petto, non soltanto per la corsa. Era sera ed era tornato a casa dieci minuti fa, si era trascinato sul divano esausto sia per il lavoro e sia per Minho che non l'aveva minimamente calcolato. Decise impulsivo di telefonarlo, troppo impaziente per continuare ad aspettare ma come sospettò Minho non lo rispose. Passarono un paio di minuti e vedere quel nome apparire sul suo schermo lo fece sussultare, il suo cuore iniziò a battere più velocemente. «Minho!» rispose subito, non riuscì a trattenere un tono di voce felice. Passarono alcuni secondi e Jisung si sorprese a sentire da parte di Minho solo dei lamenti, la sua voce sembrava ovattata. «Minho?» adesso la voce di Jisung era preoccupata. «Jisun... gi-» Minho farfugliò il nome di Jisung e altre parole a caso che il moro non riuscì a capire, Jisung ideò subito che Minho era ubriaco e ciò lo fece scattare via dal divano come una molla. «Sto arrivando.» Si precipitò fuori, chiudendo a chiave la porta il più velocemente possibile. Ritornò al presente, dove stava ancora correndo e l'appartamento di Minho si faceva man mano più vicino. Jisung era davvero preoccupato per Minho, non si era mai ubriacato e temeva che potesse fare qualcosa di pericoloso, non riusciva a credere che il suo Minho l'avesse fatto; aveva sempre odiato l'alcol e soprattutto non riusciva a reggerlo, quanto doveva essere disperato per aver compiuto quel gesto? Il petto di Jisung iniziò a fargli male per i sensi di colpa. Intanto l'appartamento a piano terra fece finalmente capolino, Jisung corse verso quest'ultimo. «Minho sono Jisung, aprimi» batteva i pugni forte contro la grossa porta nera, i secondi passavano e Jisung non sentiva nulla dall'altra parte, stava iniziando ad avere paura. Fece per battere di nuovo il pugno contro la superficie dura ma la sua mano rimase sospesa, si ritrovò di fronte un Minho completamente diverso dall'ultima volta che si erano visti. Jisung quasi non lo riconobbe, sembrava un'altra persona. «Minho...» Jisung riuscì a sussurrare solo quello, le lacrime minacciavano di solcargli il viso ma non lo fecero; Jisung fu troppo impegnato a trattenere Minho per le spalle, evitando di farlo cadere a terra, misto a sorpresa e spavento. 

minsung; married lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora