45 - ferris wheel

683 57 4
                                    

✎. . .

«Sono bellissime» gli occhi di Jisung brillavano davanti alla vista delle luci nelle strade di Seoul, il cuore di Minho si riscaldò a vederlo così. Le cose tra di loro stavano migliorando sempre di più, erano ritornati quelli di un tempo, anzi, il loro rapporto si era fatto ancora più forte. Minho era ritornato a casa e aveva proposto a Jisung di uscire quella sera a Seoul, sapeva che nelle strade avevano già iniziato con gli addobbi di Natale dato che quest'ultimo si avvicinava e sapeva anche che a Jisung piacevano. Doveva ammettere che anche a lui piacevano quelle luci tutte colorate, per Minho il Natale era indifferente ma amava sempre l'atmosfera che si creava durante quella festività, gli metteva felicità e spensieratezza, proprio quello di cui aveva bisogno in quel momento. Camminarono mano nella mano, osservando scorrergli di fianco una catena di negozi, chi di vestiti, chi di profumi e così via. Ogni negozio aveva appeso qualche lucina, nei negozi per la casa si potevano già vedere oggetti a tema di Natale, Minho si fermò davanti una vetrina per osservare una sfera di vetro con all'interno un piccolo abete. Gli vennero in mente i momenti passati insieme alla sua famiglia, alla sua casa allestita, ai pranzi e alle cene trascorse tra risate e calore, a Minho un po' gli mancava tutto quello. Stava ancora in ottimi rapporti con loro, soprattutto con la madre, invece con il padre un po' di meno perché ancora non aveva accettato il fatto che fosse andato a vivere insieme a Jisung, ma Minho era fiducioso sul fatto che prima o poi si sarebbe arreso. A Minho gli mancavano in particolare quei momenti spensierati, quando era ancora un ragazzino, a volte desiderava così tanto ritornare indietro nel tempo, smettere sia di lavorare che essere un adulto, però poi guardava Jisung e si sentiva davvero fortunato. La famiglia composta dai propri genitori era importante, ma lo era anche quella che si sarebbero creati prima o poi lui e Jisung; Minho era sempre più sicuro di voler creare una famiglia con Jisung, voleva ripetere quei suoi bellissimi ricordi con suo marito e i suoi figli. «La prendiamo?» Jisung lo stava guardando con un sorriso, Minho non si era accorto di essersi fermato a guardare quella sfera per un paio di minuti. «N-non fa niente» Minho si era incamminato, imbarazzato, ma Jisung rimase fermo lì alla vetrina del negozio. «La prendiamo» ripeté, rispondendo alla sua domanda di prima. Jisung sorrise di nuovo a guardare un Minho imbarazzato, trascinandolo poi all'interno del negozio. Una volta usciti Minho si raggirò quella sfera tra le mani come un bambino curioso, sembrava davvero essere ritornato un bambino, pensò fosse la magia del Natale. «Non pensavo ti piacessero queste cose» Jisung l'aveva detto genuinamente sorpreso, felice. Minho non gliene aveva mai parlato perché si vergognava troppo, non voleva sembrare infantile. «Già... mi piacciono tantissimo questi oggetti, mi fanno ricordare i miei vecchi momenti felici» lo disse con un sorriso sincero. «Sei proprio carino.» Jisung gli aveva stretto piano una guancia, Minho divenne tutto rosso. «Smettila per favore.» Scansò via gentilmente la mano di Jisung con una risata, anche Jisung scoppiò a ridere, quando all'improvviso i suoi occhi si sgranarono per la sorpresa. «Oh, hanno messo la ruota panoramica! Andiamo.» Trascinò Minho verso quest'ultima, era abbastanza lontana da dove si trovavano loro adesso, ma per Minho andava bene; avrebbe fatto di tutto pur di continuare a vedere il suo Jisung così luminoso. Erano arrivati a destinazione dopo una quindicina di minuti, c'era un po' di fila per salire sulla ruota panoramica ma era normale durante quel periodo, Seoul in inverno era ancora più bella da guardare. «Due biglietti, per favore.» Minho prese i biglietti, salendo poi insieme a Jisung nella cabina, aiutati da un addetto. Minho strinse d'impulso la mano di Jisung quando la ruota iniziò a girare, non lo dava a vedere ma aveva un po' paura delle altezze. «Minho, tutto bene?» Jisung non sapeva di quella paura di Minho, si era reso conto che non ne aveva mai parlato con lui perché non avevano mai avuto un'occasione per discuterne. «In realtà ho un po' paura delle altezze» Minho si vergognò per la seconda volta quella sera, era sorpreso di se stesso nel rivelare tutte quelle cose su di lui. «Ya, perché non me l'hai detto?! Possiamo scendere-» Minho lo interruppe. «Oramai già siamo partiti, e poi finché ho te accanto a me sto bene» lo rassicurò con un sorriso, Jisung però aveva ancora uno sguardo preoccupato. «Quante cose ancora dovrò scoprire di te» Jisung non era arrabbiato, Minho gli fu grato. «Non sono affascinante proprio per questo?» lo punzecchiò, però Jisung era stranamente calmo. «Mi fa piacere però che piano piano tu ti stia confidando un po' di più con me, l'apprezzo tanto» il suo tono di voce era serio ma l'aveva detto con un sorriso, Minho ricambiò; Jisung l'aveva capito, Minho si sentiva rilassato dal fatto che finalmente fosse più trasparente con le sue emozioni. «Non voglio nasconderti più niente, Jisungie» si guardarono intensamente per alcuni istanti, ad interrompere quel momento fu la cabina che si sbilanciò all'improvviso in avanti, Minho sobbalzò per lo spavento affacciandosi dalla finestrella; erano saliti nel punto più alto, potevano vedere tutte le luci, gli edifici, i grattacieli, sembrava quasi che potessero toccare le stelle. Minho avrebbe apprezzato quel panorama bellissimo se non fosse stata per la sua paura, ma quest'ultima fu ad un tratto svanita; Jisung gli aveva afferrato il viso e l'aveva baciato, Minho si dimenticò del mondo circostante. Jisung aveva sempre il potere di cancellare ogni cosa brutta e spaventosa per Minho. 

minsung; married lifeWhere stories live. Discover now