08 - to the limit

788 60 6
                                    

✎. . .

«Jisung quante volte ti ho detto di non spostare le mie cose!» nella loro casa stava regnando il caos. Tantissimi fogli erano sparpagliati per tutto il salotto, Minho stava rovistando furioso in ogni mobile che disponeva l'appartamento. «Ya! Dopo pulisci tutto tu» Jisung rispose a tono, anche lui era molto arrabbiato. Stavano litigando oramai da un'ora, Minho non riusciva a trovare dei fogli importanti e aveva subito attaccato Jisung; conoscendo suo marito, aveva posato quei fogli da qualche parte e non si ricordava dove li aveva messi, per questo Minho gli diceva sempre di non toccare le sue cose e che le avrebbe sistemate lui. «Sai cosa me ne può fregare adesso di pulire» Minho aveva ignorato le sue parole e stava continuando a mettere casino per tutta la casa. Di solito era il contrario, Jisung faceva disordine, ma Minho in quel momento era irriconoscibile. «E a me sai cosa me ne può fregare dei tuoi stupidi fogli!» sbottò Jisung, avvicinandosi a lui con aria di sfida. Stava perdendo la pazienza. «Stupidi fogli? Sono di fondamentale importanza per il caso che devo svolgere, non farmi incazzare di più» Minho si era fermato per così guardarlo negli occhi, la sua espressione era arcigna, faceva davvero paura. Jisung per alcuni secondi si spaventò, quando Minho si arrabbiava ti guardava con assoluta freddezza, fino a farti gelare il sangue nelle vene. Non era violento, non era quel tipo di persona, non aveva mai alzato un dito su Jisung, però quest'ultimo pensava se magari uno schiaffo avesse fatto meno male di quello sguardo tagliente. Le labbra di Jisung iniziarono a tremare, stava facendo tutto il possibile per non far scendere le lacrime dai suoi occhi, ma non riuscì più a trattenerle. Non era di certo la prima volta che litigavano, l'avevano fatto tantissime volte, soprattutto per le loro personalità così diverse. Si erano sempre arrabbiati entrambi facendo a gara a chi sbottasse di più, fino a quando uno dei due cedeva e chiedeva scusa, facendo pace. Ma quella volta era diverso, Jisung non riconosceva più Minho. Quella lite, nonostante fosse una stupidaggine, sembrava qualcosa di molto più grande. Minho si addolcì fulmineo ad osservare Jisung piangere immobile, parve ritornare in sé. «Io... mi dispiace, scusami Jisungie.» Minho si avvicinò a lui e l'abbracciò cauto, Jisung non ricambiò la stretta. Per la prima volta Jisung non voleva essere abbracciato da Minho; era sempre di più al limite. 

minsung; married lifeOnde histórias criam vida. Descubra agora