20 - are you sure?

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Jisung stava passeggiando avanti e indietro lungo quel tragitto da ben dieci minuti. Si sentiva ansioso e arrabbiato, doveva smaltire in un modo tutte quelle emozioni per non impazzire. Non sapeva se avesse fatto la cosa giusta, a dire quelle parole a Minho. Forse era stato troppo duro? Infantile? Ma erano pensieri che pensava davvero, Jisung non ce la faceva più a mentire, a fare finta di nulla. Conoscendo la sua personalità, si sarebbe sentito ancora più male se avesse continuato a mentire. «Jisung! Cosa è successo?» Hyunki era arrivato con il fiatone, il suo viso era dipinto da una smorfia preoccupata. Si trovavano a pochi passi dalla casa dell'amico di Jisung, in un piccolo parco che aveva il suo quartiere. Era ornato da un prato ben curato e da folti alberi, c'erano delle panchine dipinte di azzurro. Jisung trascinò Hyunki su una di quelle panchine, sedendosi. «Mi dispiace averti fatto preoccupare, ma non sapevo chi chiamare.» sospirò, le sue dita si muovevano irrequiete lungo le sue gambe. «Va tutto bene, è successo qualcosa con Minho?» Hyunki arrivò subito al punto, azzeccandoci a pieno. Jisung si sorprendeva sempre del modo in cui lo conoscesse così bene, o forse era diventata una cosa palese nel momento in cui Jisung si sfogava in continuazione con Hyunki riguardo Minho. Era l'unico amico fidato che aveva, l'unico che l'ascoltava. Aveva bisogno di alcuni consigli che solo una persona paziente e saggia come Hyunki sapeva dare. «Oramai mi conosci meglio di me stesso.» Jisung fece una piccola risata, ma senza emozione; si era trattato soltanto di un rumore. Hyunki appoggiò cauto la mano sulla spalla di Jisung, dandogli una pacca affettuosa, come a consolarlo. «Ho detto a Minho dei miei pensieri, della mia rabbia verso i suoi comportamenti» continuò Jisung, non volendo far perdere troppo tempo al suo amico. Erano le dieci di sera, tra un'ora avrebbero dovuto dormire entrambi per il lavoro che li aspettava domani. «Oh... lui cosa ha detto?». «Niente, ammetto di non avergli dato il tempo di rispondere e di essere andato via, troppo arrabbiato.» Jisung sospirò di nuovo. «Secondo te ho fatto bene a dargli la verità?» i suoi occhi guardavano quelli di Hyunki con un luccichio, poco a poco si stavano riempiendo di lacrime. «Sì, questa situazione si doveva chiarire, non potevi continuare a soffrire in quel modo» Jisung non aveva mai visto Hyunki così serio. «E la tua rabbia è giustificata, in quel momento dubito avresti avuto la pazienza di ascoltarlo» Hyunki aveva letto le sue emozioni, quel ragazzo era incredibile. «Jisung...» esitò un po' prima di continuare, Jisung lo guardava incuriosito. «Sei sicuro di voler continuare a stare insieme a Minho?» quella domanda aveva lasciato Jisung di stucco, il suo cuore iniziò a battere più forte. «Io...» perché era così incerto? Perché non riusciva a continuare la frase? Cosa gli stava accadendo. Hyunki lo guardò intensamente con i suoi occhi scuri e taglienti, ricordavano quelli di un felino; Jisung si sentì mancare il respiro. Fu uno scatto, veloce come una folata di vento. La mano di Hyunki afferrò decisa la mascella di Jisung, la portò vicino al suo viso. Jisung era frastornato, non si era ancora reso conto di cosa stesse accadendo. E accadde; le labbra di Hyunki si unirono a quelle di Jisung in un bacio impaziente. Hyunki aveva aspettato per troppo tempo, non ce la faceva più. 

minsung; married lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora