D i c i a s s e t t e

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Al momento Jungkook desiderava solo un pulsante che spegnesse i suoi pensieri, l'avrebbe premuto all'istante. Voleva trovare un modo per evitare se stesso, per non rispondere a domande che lui stesso si stava ponendo. Voleva mettere a tacere quelle voci insistenti che gli strillavano nella testa e che non gli permettevano di concentrarsi su altro. Voleva dimenticare.

Jungkook era sempre stato molto bravo nell'evitare le persone, le domande scomode, le chiamate e i guai, ma proprio non sapeva come fare ad evitare se stesso, il vero Jungkook, quel ragazzo che era uscito allo scoperto nelle ultime settimane, quel ragazzo che stava provando nuove sensazioni, nuove esperienze e nuove emozioni. Come poteva sfuggire da chi era realmente?

Per affogare i suoi problemi, Jungkook aveva avuto sempre un solo modo: allenarsi, portando il proprio corpo al limite, così che il dolore ai muscoli potesse spegnere il flusso dei suoi pensieri.

Da quando era iniziato il secondo quadrimestre dell'università, il moro non era più andato in palestra ma si era imposto che da quel giorno avrebbe ripreso con costanza i suoi allenamenti, così da mantenere inalterato il bel fisico che poteva vantare.

Era sabato pomeriggio e Jungkook aveva appena varcato l'ingresso della palestra, diretto verso lo spogliatoio dove cambiò velocemente i vestiti e le scarpe ingombranti con qualcosa di più comodo. Gli fece uno strano effetto rimettere piede in quel luogo dopo tutto quel tempo perché era abituato ad andarci frequentemente, a passare la maggior parte del suo tempo libero tra quelle quattro mura. Ma, non appena accese il tapis roulant ed iniziò a correre, tutto tornò alla normalità. Quello era il suo posto sicuro, dove poteva spingere il suo corpo al limite, sudare via le sue preoccupazioni e rimpiazzarle con centimetri di muscoli nuovi e forti.

Mentre correva si soffermò ad osservare le persone che stavano popolando quel posto in quel pomeriggio. La maggior parte erano come sempre ragazzi e ragazze più o meno della sua età, probabilmente perché quella era la palestra più vicina all'università. Infatti Jungkook aveva sempre amato quel posto anche per un altro motivo: era sempre stato una grande fonte di belle ragazze strizzate nei propri outfit sportivi, che aderivano ai loro corpi così bene da lasciare poco all'immaginazione. Molte delle sue avventure di una notte le aveva conosciute proprio lì ma, adesso che aveva capito di provare attrazione anche per il sesso maschile, cosa sarebbe successo?

Era pieno di ragazzi muscolosi, tatuati, sudati e senza maglia e gli occhi di Jungkook si posarono su ognuno di loro. Li trovava belli, sì, ma non provava così tanta attrazione per loro come ne provava invece per lui. In fondo, se era riuscito addirittura ad infrangere le sue stesse regole andandoci a letto ben due volte, forse significava che quella per Taehyung fosse qualcosa di più di semplice attrazione sessuale.

Era proprio questo a spaventare il moro, era questo che l'aveva spinto a venire in palestra ad ammazzarsi di fatica pur di non pensare a quello che il castano gli stava facendo provare. Perché, finché aveva pensato di esserne attratto solo fisicamente, era riuscito ad accettarlo.

 Behind a Kiss ~ [Taekook]Where stories live. Discover now