Q u a r a n t a d u e

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Jungkook era nervoso perché, nonostante tutto, stava per incontrare i genitori del suo ragazzo. Partire con l'idea che, già ancor prima di essersi presentato, non stesse loro molto simpatico, non gli stava permettendo di vivere quell'esperienza con la tranquillità che gli sarebbe piaciuto avere.

Si era sempre immaginato il primo incontro con i genitori del suo ragazzo come un evento importante che sicuramente gli avrebbe generato ansia ma non a quei livelli.

Jungkook voleva piacere ai genitori di Taehyung, voleva sentirsi dire che erano felici di vederli insieme. Voleva andare a trovarli durante le feste e sentirsi parte della famiglia. Invece, tutto ciò che probabilmente avrebbe ottenuto non appena messo piede in quella casa, sarebbero state due facce deluse per la sua presenza indesiderata.

Ma nonostante la sua testa in quel momento fosse affollata da quel tipo di pensieri, Jungkook non riusciva a non sperare di sbagliarsi. In fondo desiderava solo che, dopo aver visto quanto fosse vero e profondo il suo legame con Taehyung, fossero in grado di accettarlo all'interno della loro famiglia e come compagno del figlio.

Però Jungkook sapeva di non possedere nemmeno uno tra i requisiti che loro avrebbero voluto avesse la persona al fianco di Taehyung: non era ricco, non avrebbe portato vantaggi alla loro azienda, non era elegante come loro e non sapeva cosa aspettarsi dal futuro. Non aveva un piano, non aveva un desiderio se non vivere in felicità e in salute. L'unica cosa di cui poteva vantarsi il moro era il suo amore per Taehyung ma quello, da quanto il suo fidanzato gli aveva raccontato, non interessava minimamente ai suoi genitori.

«Siamo quasi arrivati.» Lo avvisò il castano pochi minuti prima di parcheggiare davanti ad una villa degna di quel nome.

Non si sarebbe aspettato altro da una famiglia così ricca se non una casa enorme come quella che si trovò di fronte. La tensione iniziò a salire, facendo bagnare lievemente di sudore la camicia nera di Jungkook.

Scesero dall'auto e si incamminarono verso il portone, preceduto da una breve scalinata. Poco prima di suonare il campanello, Taehyung tentò di prendere Jungkook per mano.

«Non farlo. Ho le mani sudatissime.» Ammise il moro vergognandosi un po'.

«Perché sei nervoso, piccoletto?» Gli chiese il maggiore. «Comunque non mi importa, ti terrò lo stesso la mano.»

Jungkook non disse niente, sorrise semplicemente, grato che Taehyung avesse insistito per quel contatto che riuscì a tranquillizzarlo almeno un po'. Era proprio vero che al suo fianco riusciva ad avere un po' più di coraggio ed era proprio per quello che il giorno dopo sarebbe riuscito a dire ai loro amici della loro relazione.

Taehyung suonò il campanello e una signora, che non somigliava per niente a come si era immaginato la mamma del suo ragazzo, aprì la porta. Per questo motivo, e anche per il fatto che stesse indossando quella che aveva tutta l'aria di essere una divisa, dedusse che fosse solamente una dipendente assunta per l'importante cena.

 Behind a Kiss ~ [Taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora