D i c i o t t o

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L'odore di croissant appena sfornati invase le narici di Jungkook in quella fresca domenica mattina. Si trovava seduto, insieme a Jimin, in un piccolo ma delizioso bar per fare la loro colazione con chiacchiere. Chissà di cosa volesse parlargli il suo amico, alla fine si erano visti solo due giorni prima. Nella sua testa passò l'idea che forse volesse chiedergli nuovamente il perché della sua apparentemente immotivata assenza dall'università. Ma il moro sperò vivamente che non fosse quello l'argomento perché aveva terminato le scuse credibili e non era sicuro di essere pronto a dirgli la verità.

Sul tavolino davanti a loro erano già presenti il caffè e il croissant alla crema di Jungkook e il cappuccino e la fetta di torta al cioccolato di Jimin ma nessuno dei due ancora aveva iniziato a parlare.

Mentre addentava il suo cornetto, il minore sentì il biondo schiarirsi la gola, come ad annunciare l'imminente inizio di quella che sarebbe stata una lunga, e pesante, conversazione.

«Ti sei divertito venerdì?» Gli chiese.

«Sì, molto. Anche se potevi avvertirmi che sarebbe venuta tutta la banda, pensavo ci saremmo stati solo noi due.» Gli rispose mentre ancora masticava il suo dolce.

La crema ancora calda del croissant stimolò tutte le sue papille gustative, gli fece chiudere gli occhi e mormorare quanto fosse stata eccezionale l'esplosione di zucchero avvenuta all'interno della sua bocca.

«Perché c'era qualcuno che non volevi vedere?» Domandò Jimin con fare curioso.

Le sue parole sembravano nascondere un doppio fine, come se quell'interrogatorio non avesse avuto soltanto lo scopo di scambiare due chiacchiere con il suo migliore amico.

«Cosa? N-no no, certo che no. Solo che è stata una sorpresa per me ritrovarmi tutti lì all'improvviso.» Mentì e prese a sorseggiare il suo caffè amaro.

Anche il biondo nel frattempo aveva iniziato a mangiare e a bere la sua colazione, ma la bocca piena di cibo non gli impedì di continuare a tartassare il moro di domande.

«Ti sei fatto qualcuno in discoteca?»

«N-no, perché me lo chiedi?» Rispose balbettando Jungkook.

Il più piccolo non era bravo a mentire, la sua voce tremava sempre quando non diceva la verità. Il suo sguardo cercò di sfuggire da quello indagatore del maggiore che era puntato contro di lui, non lasciandogli il modo di nascondere l'agitazione e la gola secca che queste domande gli stavano procurando.

«Non mentirmi Kookie, sei sparito per non so quanto tempo e, quando sei tornato, avevi tutti i vestiti fuori posto e la faccia di chi ancora non si era ripreso del tutto dall'orgasmo appena avuto.»

Jungkook si sentì improvvisamente denudato, come se il suo migliore amico gli avesse strappato via con i denti la maschera che si ostinava ad indossare da quando aveva conosciuto Taehyung. Jimin non era stupido, il minore sapeva che prima o poi avrebbe smesso di credere a tutte le cazzate che gli aveva rifilato, sperava solo che quel giorno arrivasse il più tardi possibile o, perlomeno, quando fosse stato pronto ad ammettere la verità.

 Behind a Kiss ~ [Taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora