V e n t u n o . u n o

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Mancavano due minuti alle sei e Jungkook era appena arrivato davanti al portone di casa di Taehyung. Stava facendo respiri profondi per evitare che la sua agitazione aumentasse. Abbassò lo sguardo per controllare un'ultima volta il suo abbigliamento non che, arrivato a quel punto, avesse più avuto l'opportunità di cambiarsi. I jeans neri fasciavano magnificamente le sue gambe e gli anfibi ai piedi gli regalavano qualche centimetro in più d'altezza. La camicia nera, abbottonata quasi completamente, cadeva leggera sul suo corpo ed era infilata all'estremità inferiore nei pantaloni. La giacca di pelle completava il look. Jungkook strusciò le mani sulla stoffa della camicia per cercare di togliere le piccole pieghe che si erano formate ma fu un gesto totalmente inutile, dettato dall'agitazione.

Mancava un minuto alle sei e la saliva nella sua bocca cominciava ad esaurirsi, le mani gli stavano sudando così tanto che fu costretto a passarle sulle cosce per asciugarsele un minimo. Picchiettava agitatamente il piede destro sul pianerottolo in attesa che apparissero i due zeri sulla schermata del suo orologio digitale. Si sistemò i capelli che una folata di vento gli aveva scomposto e ricontrollò l'ora.

Erano le sei in punto e Jungkook, con le mani ancora sudate, decise di suonare il campanello.

Non passò molto, anche se al moro sembrò un'eternità, prima che la porta si aprì, rivelando un Taehyung vestito con dei jeans ed un maglioncino blu scuro che lo salutò con un sorriso. Prese il cappotto dall'attaccapanni presente vicino la porta ed uscì, raggiungendo Jungkook che in quel momento sentiva di essere fatto per il novanta percento dall'ansia e per il dieci percento dal sudore.

«Possiamo andare. Sono giusto cinque minuti a piedi, seguimi.» Disse Taehyung che iniziò ad incamminarsi seguito dal più piccolo.

I cinque minuti che seguirono furono abbastanza silenziosi, tranne per i rari momenti in cui Taehyung apriva la sua bocca per commentare le persone che incontravano per strada. Jungkook si limitava a sorridere e annuire, impossibilitato a parlare dall'ansia e dalla bassa salivazione.

«Arrivati!» Esclamò contento Taehyung quando finalmente si trovarono di fronte alla loro destinazione.

Da fuori sembrava una piccola sala giochi ma entrando Jungkook si rese conto delle sue effettive dimensioni che lo lasciarono piacevolmente sorpreso.

Luci di tutti i colori, provenienti dai vari stand di gioco, lampeggiavano ritmicamente, creando un'atmosfera gioiosa ed accogliente. Non era certo un luogo silenzioso, c'era chi urlava per la vittoria, chi imprecava per una sconfitta e chi gridava perché troppo immerso nel gioco, tanto da scordarsi di essere in un luogo pubblico. Le voci si sommavano tra loro, creando un indefinito rumore che faceva da sottofondo ma che si sposava molto bene con il luogo in cui erano.

«Allora, con quale gioco vuoi iniziare a perdere?» Gli chiese il castano.

«Sei un po' troppo sicuro di te. Sappi che sono molto competitivo, non sarà facile battermi.» Lo avvisò Jungkook.

 Behind a Kiss ~ [Taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora