C i n q u a n t a n o v e

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Era domenica mattina e questo significava soltanto una cosa per Jungkook: era arrivato il giorno della sua partenza per Busan. Non sapeva se allontanarsi da Seoul gli avrebbe fatto bene o meno ma, partire sapendo di non aver avuto la possibilità di risolvere con Taehyung, lo distruggeva.

Il giorno prima l'aveva passato a fare la valigia. Aveva impiegato davvero molto tempo nonostante si fosse portato dietro solo un paio di cambi e il pigiama dato che la permanenza dai suoi genitori si prospettava breve. Eppure, ogni volta che per sbaglio aveva tirato fuori dall'armadio un capo pensando fosse suo ed aveva capito che invece apparteneva a Taehyung, si era bloccato. Aveva inspirato tutto il profumo intrappolato nella stoffa e si era ritrovato a pensare a quanto fosse buono ma che, nonostante tutto, non lo fosse tanto quanto la fragranza che si creava quando i loro profumi si mescolavano, quell'odore che impregnava ancora quella casa anche se non più con la stessa intensità di prima.

Sempre il giorno prima, Jimin gli aveva risposto al messaggio, confermandogli che Taehyung si trovasse da lui e Jungkook non aveva aspettato neanche un secondo prima di fiondarsi a casa del biondo per provare a parlare con il suo fidanzato.

Appena aveva suonato il campanello però, Jimin l'aveva mandato via, dicendogli che la sua risposta al messaggio doveva servire solo per tranquillizzarlo e non per farlo venire lì perché Taehyung non lo voleva ancora vedere. Gli aveva chiesto poi gentilmente di andarsene, nonostante vedere il suo amico triste gli avesse spezzato il cuore, perché Taehyung stava dormendo.

Beato lui che riesce a dormire. Aveva pensato Jungkook, perché lui non era riuscito a chiudere occhio nemmeno la notte successiva che aveva passato rannicchiato sul divano a sperare ogni secondo che il castano si decidesse a rimettere piede in casa loro.

Per questo, ora che si trovava sul treno diretto verso la sua città natale, si sentiva immensamente stanco.

Sentì il telefono vibrare e si accese in lui la speranza che, il mittente del messaggio che gli era appena arrivato, fosse il ragazzo che occupava ogni suo pensiero. Sarebbe sceso anche dal treno in corsa se Taehyung gli avesse chiesto di tornare indietro anche solo per parlare. Ma quella speranza morì nel momento esatto in cui lesse "Numero Sconosciuto" sullo schermo.

< Ciao Jungkook, sono Yunseo. Probabilmente ti starai chiedendo come faccio ad avere il tuo numero. Me l'ha dato Hoseok ma, per favore, non te la prendere con lui. Avevo bisogno di dirti delle cose e, siccome sono sicuro che non avresti mai accettato di incontrarmi di persona dopo quello che è successo, ho dovuto ripiegare così, scrivendoti questo messaggio. Voglio partire scusandomi perché, credimi, ferirti era l'ultima cosa che volevo fare. Tu mi piaci, mi sei sempre piaciuto in realtà ma, sapendo del tuo interesse solo per le ragazze, non ho mai pensato di avere una possibilità con te. Quando ho scoperto che anche i ragazzi non ti sono indifferenti, il mio cuore ha incominciato a battere un po' più forte. Ho iniziato a sperare. Sapevo che eri fidanzato e non avrei mai e poi mai interferito con la tua relazione. Però lo ammetto, non mi bastava più guardarti da lontano, non volevo più essere invisibile ai tuoi occhi e quindi mi sono avvicinato alle uniche persone vicine a te che anche io conoscevo. Non ho usato nessuno, però. Mi stanno davvero simpatici tutti, anche il tuo ragazzo. Sono riuscito, alla fine, a conoscere anche te e la mia cotta non ha fatto altro che aumentare. Credimi, ho notato come guardi Taehyung eppure, ogni volta che incrociavi il tuo sguardo con il mio, mi sentivo speciale. Non ho mai fatto niente per fartelo capire perché sapevo che non ci avrei guadagnato nulla se non, forse, un tuo possibile allontanamento e quello proprio non lo volevo. L'unica cosa che facevo era stare vicino a te il più possibile, ascoltarti attentamente mentre parlavi ed essere felice del fatto che non ero più uno sconosciuto per te. La mattina della festa, all'università avevano iniziato a girare delle voci sulla vostra probabile rottura e, quando vi ho visti così distaccati a pranzo, ho iniziato a crederci. Quando poi quella sera stessa alla festa le voci sono aumentate, ho davvero pensato che vi foste lasciati. Per questo sono venuto a parlarti per dirti che mi dispiaceva anche se, da una parte, ne ero felice. Tu non l'hai negato e io non potevo sapere che in realtà mi stessi sbagliando. Quando quello stupido gioco mi ha dato la possibilità di baciarti ne ho approfittato, pensando che non ci sarebbe stato niente di male nel baciare un ragazzo single ad una festa per un gioco come obbligo o verità. Ero al settimo cielo, davvero, ma non ho mai pensato che quel bacio avrebbe portato all'inizio di qualcosa di nuovo per noi. Non mi aspettavo certo che avessi voglia di frequentare qualcuno il giorno dopo esserti lasciato. Volevo solo baciarti e spuntarlo dalla lista delle cose che vorrei e mai avrò. Quando mi hai detto che eravate ancora fidanzati, mi è crollato tutto addosso. Ti ho perso, non è vero? Non ti avevo neanche prima ma adesso non mi permetterai neanche di esserti amico e questo non riesco a sopportarlo. Credimi, non volevo creare questa bufera, non pensavo neanche che un singolo bacio potesse crearla. Hoseok, però, mi ha spiegato tutta la tua teoria sui baci e adesso capisco perché Taehyung si è arrabbiato. Ti ho rubato la cosa a te più cara, qualcosa che avevi condiviso solo con lui. So che non mi hai fermato perché eri sconvolto nello scoprire che in realtà mi piaci, li ho visti i tuoi bellissimi occhi sgranati. Ho approfittato del tuo stato di shock per unire le mie labbra alle tue e, quando ti sei reso conto di quello che stava accadendo, ho sentito che ti sei irrigidito e mi hai allontanato subito. So che quel bacio per te non rappresentava niente di tutto quello che vuoi che quel contatto rappresenti e spero lo capisca anche Taehyung. La mia è una cotta, passerà, ma voi siete innamorati e dovete lottare. Lotta anche per lui se al momento non ha le forze per farlo ma non farti sfuggire dalle mani la persona che ti rende così felice. Forse ho scritto troppo e tu probabilmente ti sarai fermato quando hai letto che il messaggio era da parte mia ma, se sei arrivato fino a qua, spero tu abbia capito che non ho mai avuto brutte intenzioni e che mi dispiace. Spero di poter continuare a considerarti mio amico, Jungkook. >

Quel messaggio sorprese Jungkook, non si aspettava che Yunseo si scusasse, non si aspettava che gli spiegasse il suo punto di vista. Però non gli rispose, voleva prima rifletterci un altro po'.

Poco dopo arrivò a Busan, scese dal treno e trovò entrambi i suoi genitori ad aspettarlo alla stazione. Inutile dire che entrambi si fecero sfuggire qualche lacrima dato che erano mesi che non vedevano loro figlio.

Anche Jungkook probabilmente avrebbe pianto se non avesse consumato tutte le sue lacrime nei giorni precedenti. Aveva solo voglia di sorridere ed, essere finalmente tornato a casa, lo rendeva felice.

Tornare dove aveva vissuto per tanto tempo, gli fece una strana impressione. Tante cose erano cambiate, lui era cambiato, era riuscito a conoscersi, ad accettarsi.

Gli era mancata la cucina di sua madre e se ne accorse pranzando. Non aveva mai mangiato così bene, nemmeno nei lussuosi ristoranti in cui Taehyung l'aveva portato. Era strano come ogni cosa, anche la più banale, gli ricordasse il suo ragazzo o, per meglio dire, quello che sperava lo fosse ancora.

I suoi genitori lo riempirono di domande, di abbracci e di cibo. Lo travolsero con l'affetto di cui aveva bisogno, col calore che era sparito dalla sua vita solo pochi giorni prima.

Jungkook sapeva che prima o poi avrebbe dovuto anche parlare con loro del suo orientamento sessuale, non perché ne fosse obbligato ma perché davvero voleva presentare ai suoi genitori Taehyung come il suo ragazzo. Per un attimo gli passò per la testa il pensiero che, forse adesso, era proprio il maggiore a non volerlo più.

Anche se pensarlo gli aveva fatto male, si ricompose subito perché non aveva intenzione di rinunciare al suo futuro con Taehyung, non avrebbe permesso che la cosa più bella della sua vita gli scivolasse via così facilmente.

Sistemò la sua valigia nella sua vecchia camera e tornò in salotto dove i suoi genitori stavano guardando la tv. Prese il telecomando e la spense, gesto che turbò sia suo padre che sua madre che non ne capirono il perché.

«Possiamo parlare?» Domandò Jungkook con tono insicuro.

«Certo tesoro.» Rispose la donna. «Tutto bene?»

«Vi devo dire una cosa.» Continuò il ragazzo mentre cercava di incanalare tutto il suo coraggio per pronunciare le parole successive.

Sarebbe stato bello, in quel momento, poter stringere la mano di Taehyung e trovare lì tutta la forza di cui aveva bisogno. Però, anche prima che le cose tra loro andassero a rotoli, aveva deciso di fare quel passo da solo. Ce la poteva fare.

«E noi siamo qui per ascoltarti.» Lo informò il padre.

Entrambi i suoi genitori avevano notato l'agitazione del figlio che si stava torturando le mani come faceva sempre tutte le volte che non era tranquillo. Un velo di preoccupazione li avvolse al pensiero di cosa potesse renderlo così nervoso.

«Mi sono innamorato.» Buttò fuori Jungkook, tutto d'un fiato.

I suoi genitori rilasciarono un sospiro di sollievo perché in quei pochi secondi d'attesa si erano immaginati scenari ben peggiori, invece loro figlio era solamente innamorato e loro non potevano esserne più felici.

«È una cosa bellissima tesoro!» Esclamò la madre.

«Il mio bambino è innamorato.» Disse, tanto incredulo quanto felice, suo padre.

«Sono così contenta! Potevi portarla con te e farcela conosc-» Cercò di dire la donna ma Jungkook la interruppe a metà frase, parlando ancora.

«Mi sono innamorato... di un ragazzo.»













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Spazio autrice:

Continuate a scorrere con il dito... i capitoli nuovi oggi sono due! Ci sentiamo alla fine del prossimo.

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 Behind a Kiss ~ [Taekook]Where stories live. Discover now